1° Step progetto – La carta della sussidiarietà -

L’amministrazione condivisa dei beni comuni

 Il lavoro di ricerca qui presentato si propone di analizzare il Terzo Settore e il nonprofit, concentrando la sua attenzione su alcune tematiche in particolare che presentano collegamenti con il diritto amministrativo, con il principio di sussidiarietà, presente nell’articolo 118 della Costituzione italiana, e con i beni comuni. E proprio l’articolo 118, ultimo comma non potrebbe essere letto senza tenere nella debita considerazione sia il termine che lo precede (sussidiarietà) sia quello che segue (beni comuni), dato che essi impattano giocoforza sui rapporti che vengono a instaurarsi tra la cosiddetta società civile e le istituzioni. Tale intreccio virtuoso consente ai cittadini attivi di manifestare pienamente tutto il loro potenziale, mettendo in campo risorse non indifferenti per riuscire a migliorare il sistema sociale nel suo complesso.

All’interno della società civile non a caso esistono già risposte ai bisogni espressi dalla collettività, di conseguenza i principi della collaborazione e della sussidiarietà consentono di capire quali potrebbero essere i comportamenti e le scelte più idonee da attuare. Ciò permetterebbe di mettere in campo delle azioni adeguate, eque e che riescano a far emergere le migliori risorse umane, espressione anche del ruolo che dovrebbe svolgere il Terzo Settore.

IL  PROGETTO :

1. La sussidiarietà orizzontale dà vita ad un modo nuovo di esercitare la sovranità popolare definito cittadinanza attiva, che completa ed integra le forme tradizionali della partecipazione politica e della partecipazione amministrativa.

2. La cittadinanza attiva si realizza quando le cittadine ed i cittadini, singoli e associati, promuovono autonomamente iniziative di interesse generale che le istituzioni sono tenute a riconoscere, sostenere ed integrare nelle loro politiche.

3. La cittadinanza attiva produce capitale sociale e promuove fiducia nei rapporti fra le persone e verso le istituzioni, realizzando una nuova forma di libertà solidale e responsabile finalizzata al miglioramento della vita di tutti.

4. Costruendo alleanze fra cittadine, cittadini, imprese e istituzioni sulla base del principio di sussidiarietà la cittadinanza attiva apporta risorse e capacità in grado di fornire risposte innovative ai problemi di interesse generale. Essa tuttavia non legittima in alcun modo la rinuncia dei soggetti pubblici a svolgere i loro compiti istituzionali.

5. Sono nell’interesse generale le attività delle cittadine, dei cittadini e delle imprese volte alla produzione, cura e valorizzazione dei beni comuni, realizzate senza fini di lucro nel rispetto dei principi di solidarietà, responsabilità, uguaglianza e legalità. Sono beni comuni quei beni, materiali ed immateriali, il cui arricchimento arricchisce tutti ed il cui impoverimento impoverisce tutti.

6. Le cittadine ed i cittadini attraverso la cura dei beni comuni creano le condizioni per il pieno sviluppo di ciascun essere umano e in primo luogo di se stesse e se stessi, attuando insieme con le istituzioni il principio costituzionale di uguaglianza delle opportunità per tutti.

7. Le imprese, nell’ambito della loro responsabilità sociale, realizzano forme di cittadinanza d’impresa sia sostenendo le autonome iniziative delle cittadine e dei cittadini, sia prendendosi direttamente cura dei beni comuni.

8. Le istituzioni devono applicare la sussidiarietà, riconoscendo nelle cittadine e nei cittadini i titolari di un diritto ad agire concretamente per la soluzione di problemi di interesse generale ed adeguando i propri ordinamenti allo scopo di agire insieme con esse e non solo per conto e in nome loro.

9. Cittadinanza attiva e partecipazione sono complementari ma distinte, in quanto la cittadinanza attiva comporta non soltanto la partecipazione ai processi consultivi e decisionali ed alla definizione delle politiche pubbliche, ma anche un contributo diretto ed autonomo alla cura dei beni comuni.

10. Applicando la sussidiarietà le cittadine ed i cittadini attivi danno vita ad una dimensione della democrazia fondata non sulla delega bensì sull’assunzione diretta di responsabilità nella sfera pubblica, facendo vivere nella quotidianità i principi fondamentali della Costituzione.

Fonte : Labsus
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