Abbattere il senso comune

La credibilità è sempre una relazione tra emittente e ricevente/pubblico, per cui una credibilità universale ed un discredito universale sono i poli estremi  sul quale si collocano tante forme e modi di credibilità. Spesso chi è credibile presso un interlocutore o un pubblico non lo è per le stesse ragioni presso un altro, come mostra,  il caso di molti leader carismatici. I credibili rappresentano delle personalità eccezionali, dotate di qualità quasi sovrumane e di una credibilità illimitata.

Il problema della credibilità di una persona non si pone nei rapporti di familiarità perchè le lunghe frequentazioni permettono di maturarla e sperimentarla nel tempo (anche la familiarità, comunque, non è esente da rischi perchè espone alla manipolazione).


Il problema della credibilità di una persona si pone soprattutto nelle relazioni caratterizzate da livelli crescenti di estraneità e talvolta richiede, affinchè una relazione possa iniziare, una anticipazione di credibilità.


Nel valutare le condizioni per accordare tale anticipazione entra in gioco il concetto di fiducia che è complementare alla credibilità, nel senso che si può parlare di fiducia solo quando l’altra persona è libera di tradirla, non vincolata da norme o imposizioni.

Quando comunichiamo non siamo quasi mai individui generici ma, la maggior parte delle volte, ci portiamo dietro un ruolo specifico riconosciuto dalla società: padre, insegnante, medico, manager, politico, operaio, ecc. I diversi ruoli professionali posseggono già, di per s’è, una credibilità riconosciuta: la credibilità del ruolo che influenza positivamente o negativamente la nostra percezione dell’altro.
Insieme a questo tipo di credibilità ve ne è però uno più pertinente alla persona che stiamo valutando ed è la credibilità nel ruolo. Essa equivale al modo in cui quella specifica persona interpreta quel ruolo, con i suoi personali pregi e difetti. Questi due tipi di credibilità si influenzano e, di solito, se si ha un ruolo socialmente credibile si tende a interpretarlo in modo da rafforzarlo. Talvolta ciò non accade: ad esempio in Italia, negli ultimi anni, il patrimonio di credibilità del ruolo politico è stato sperperato da comportamenti personali discutibili sul piano etico.

Nella costruzione della fiducia, in mancanza di situazioni di familiarità, influiscono anche le rappresentazioni della società offerte dai mezzi di comunicazione di massa, ad esempio l’esposizione alla violenza nelle fiction in TV. La violenza in TV produce la convinzione che anche nella propria realtà sociale vi sia violenza e che esista un’alta probabilità di rimanerne vittima. La Televisione, deve essere una occasione di riflessione sul mondo reale, non può sostituirsi alla realtà nelle persone che si espongono per molte ore al giorno ai suoi programmi.

Con questi atteggiamenti le persone vengono “coltivate” fin dall’infanzia ad accettare storie, preferenze, messaggi dalla TV anzi chè dalle persone reali del loro ambiente sociale.

E’ utile sapere che esistono metodi come l’ingegneria sociale consiste nel raccogliere informazioni sulla vittime (spesso per telefono) per poi arrivare all’attacco vero e proprio (di solito di natura informatica).

L’ingegneria sociale impiega metodi quali: nascondere la propria identità, mentire, ingannare, rendersi credibili e sfrutta alcune tendenze generali dell’essere umano: il desiderio di rendersi utile, la tendenza alla credulità, la paura di mettersi nei guai (se non rispondono alle richieste).

Fare gruppo serve anche a documentarsi ed informarsi, nei dettagli in che modo vengono effettuati i tentativi di manipolazione e come imparare a difendersi.

 

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>