Centri di aggregazione giovanile. Perchè ?

Le trasformazioni che osserviamo nel mondo dei preadolescenti e adolescenti, così come in quello degli adulti di riferimento, i temi che più ci stanno a cuore e più ci preoccupano, le proposte puntuali , le modalità che dovremmo mettere a punto per aiutare i più giovani nel cambiamento, ovvero le trasformazioni di norme e istituzioni a cui assistiamo, su scala nazionale e locale, le tensioni e le contraddizioni che si leggono,  qua l’idea d’intervento del Comitato spontaneo Trazzera Marina  che ritiene più opportuno e più efficace dare le giuste opportunità di crescita.

1. Funzioni, pratiche, ruolo e strumenti:

Una sintesi di come intendiamo l’adolescenza, di come interpretiamo una funzione di servizio ad essa, un affondo sulle parole chiave aggregazione e promozione, un’analisi del modello organizzativo interno ed esterno, assieme ad una ricca esemplificazione di come abbiamo sempre praticato queste idee.

2. Il gruppo di lavoro:

 I servizi che abbiamo immaginato  in questo percorso di analisi e rielaborazione,  le persone che sposano quest’idea e vogliono portarla avanti devono scegliere di mettersi al fianco dei Comuni e dell’associazionismo – volontariato locali, con l’intento di sostenere le responsabilità ed i doveri dei primi e le vocazioni dei secondi.

Responsabilità e vocazioni alleatesi per perseguire la promozione e la realizzazione della rete dei servizi alla Persona: rete ridefinita e rifinanziata sull’intero territorio provinciale tramite l’adozione dei “Piani triennali di Zona”, ovvero dei piani regolatori dello Stato sociale.

Obiettivo della politica sociale del Comitato sul suo territorio è quello di concorrere a garantire più giustizia; quindi di concorrere a promuovere uno sviluppo socio-economico-territoriale che riconosca ed abbia rispetto per ogni Persona, che ricerchi e costruisca – a partire da chi non sa e può meno tutelarsi e realizzarsi – concrete opportunità di esercizio dei propri diritti.

Coerentemente sono divenuti obiettivi del Comitato porre cura alla rete dei servizi alla persona, ricercandone il rafforzamento e la qualificazione; partecipare alla ridefinizione ed alla realizzazione, di un’offerta stabile e continuata di servizi e prestazioni, capace di assumere e farsi carico delle tante, pesanti, situazioni di ingiustizia ed esclusione.

Rispetto a questi obiettivi la formazione, unita al lavoro di ricerca, studio e raccolta dati sulla rete dei servizi, nonché al lavoro dell’istituito Osservatorio sulle politiche sociali, assume un ruolo cruciale: di accompagnamento, riflessione e comprensione dei processi di trasformazione in atto e di sostegno tanto ai programmatori e decisori istituzionali (colleghi, sindaci, assessori, consiglieri), quanto alle persone impegnate nell’associazionismo e nel volontariato locali, nonché ai professionisti ed operatori dell’area sociale e a rilevanza sanitaria, affinché possano efficacemente svolgere i loro ruoli.

 

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