contro l’omologazione che fa male . . .

Difficoltà che riscontrano nel mondo della famiglia e della scuola che hanno responsabilità educative sui comportamenti ed indirizzi sociali.

Docenti malmenati, ore di lezioni faticose, durante le quali gli adolescenti sembrano spesso annoiati, risultati di apprendimento che vedono il nostro paese fanalino di coda nelle classifiche internazionali di settore. Ci troviamo in un passaggio epocale che mette in discussione la scuola, la descolarizzazione e forme sempre più diffuse di atteggiamenti poco consoni del rispetto di regole scolastiche da parte dei genitori degli allievi nei riguardi dei docenti e dirigenti sempre più diffusa, sembrerebbe  l’ora di poter mettere un punto ed iniziare tutti da capo, per poter insomma fare veramente scuola, di poter generare apprendimento rispettando le regole ed il galateo sia nell’ambiante scolastico che familiare. Forse alcune difficoltà di cui tanto si dibatte potrebbero essere superate discutendo civilmente rimettendo a centro l’esser umano, valorizzando le sue singolarità e rifuggendo dalla standardizzazione dalle tele novelle e media vari.

La formazione attuale si basa su due parametri :

- standardizzazione – conformità -

la standardizzazione applica i parametri per valutare tutti, indipendentemente dalle attitudini e inclinazioni di ciascuno.

la conformità è l’opposto della diversità definisce una seria di non abilità sulla base di quanto prestabilito.

L’uomo è caratterizzato dalla diversità, questo è il percorso su cui dobbiamo investire in formazione, valorizzando talenti passioni e merito.

Ovviamente si tratta di un’operazione complessa sul sistema, articolata su diversi step che hanno a che fare con l’organizzazione della scuola e delle famiglie, gestione delle risorse professionali ed altro ancora, che non può prescindere dalla capacità di generare apprendimento. Docenti capaci di personalizzare la pratica didattica, intellettuale cultore della disciplina appassionato è capace di introdurre domande di senso che sono all’origine di ogni disciplina di studio. La figura del docente non deve somigliante ad una professione spesso umiliata dall’opinione pubblica e resa simile ad un impiegato statale. Un insegnante deve essere uomo di cultura un cultore della sua disciplina non deve evadere gli interrogativi che gli studenti gli pongono sul senso e sulla finalità delle diverse discipline di studio. I genitori degli alunni devono accompagnare ed appoggiare gli insegnanti nel compito formativo, solo una collaborazione consapevole del valore e della disciplina impartita sa restituire il senso, all’interno di un dialogo continuo in cui tutti imparano è sono in grado di selezionare le conoscenze, non procedere per accumulo, ma valirizzare le esperienze e le domande. La formazione non può prescindere dalle domande. La domanda è infatti espressione, rilevazione di attenzione azione, di un ascendente che vuole essere protagonista nella vita. La domanda non è mai banale, non fa perdere tempo, è sempre possibile ricondurla al contesto in cui viene fatta serve a valutare, è rivelatrice della predisposizione di chi la fa. Il tempo dell’apprendimento non coincide con il tempo dell’orologio, gli esseri umani siamo diversi e quindi generano conoscenza con modalità e tempi diversi. La velocità è utile esclusivamente per meccanizzare procedure e risolvere test, ma la scuola non può esaurirsi in queste prestazioni, le sue mete devono essere più ambiziose. Imporre gli stessi tempi genera in alcuni casi ansia, in altri noia, non rispettando i talenti e le caratteristiche di nessuno. L’insegnante i dirigenti i genitori sono chiamati a lavorare in team. E’ necessario condividere le metodologie, priorità, scelte per poter indirizzare verso una formazione adeguata e che sia in grado di valorizzare i talenti e le inclinazioni di ciascuno.

L’insegnate dovrebbe lavorare in team, non è attuabile al giorno d’oggi l’idea d’insegnare relazionandosi in modo esclusivo con se stessi. E’ necessario condividere con colleghi metodologie, priorità scelte per poter indirizzare verso un apprendimento interdisciplinare e che sia in grado di valorizzare i talenti e le inclinazioni di ciascuno. Le informazioni ed i contenuti nell’era moderna si moltiplicano e sembrano equivalenti tra loro, la conoscenza nasce quando si comincia a selezionare ciò che è significativo, rilevante, che corrisponde al vero e lo si connette con quanto già conosciuto in una dinamica di sintesi continua e mai compiuta. rimettere al centro la personalizzazione ed il team, ridare dignità alla professione insegnante e non c’è buona scuola senza buoni insegnati. La riforma della scuola non può che partire da qui.

Dobbiamo individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.

Fare parte di in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

Da soli non ci si salva !!  

  

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.

Abbiamo idee e progetti ! da proporre ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

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Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

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