Creare contesti per imparare ad apprendere

L’uomo è un essere sociale. Senza interrelazioni con la società egli non può realizzare la sua unità con l’universo, né sopprimere il proprio egoismo. (M.K.Ghandi)

La ricerca educativa evidenzia che gli studenti apprendono in modo più profondo e lavorano meglio, sui compiti assegnati loro dagli insegnanti, se hanno l’opportunità di impegnarsi in attività che li obbligano ad utilizzare la conoscenza studiata per risolvere i problemi connessi a situazioni del mondo reale, in un contesto ti tipo cooperativo (Darling-Hammond, 2008).

I risultati positivi dell’apprendimento si registrano inoltre quando gli studenti, durante le attività in classe, partecipano a lezioni che richiedono di costruire e organizzare la conoscenza considerando continuamente delle alternative; quando gli studenti vengono coinvolti in ricerche dettagliate ed approfondite, nell’analisi e nella scrittura di report; quando viene chiesto loro di comunicare efficacemente i risultati ottenuti ad altri – i compagni di classe, quelli di altre classi o a esperti esterni – che possono valutare i loro lavori.

L’apprendimento cooperativo o cooperative learning – è una tra i più significativi metodi da utilizzare in tal senso: offre infatti architetture per attivare classi socialmente coese e stimolanti o contesti coinvolgenti, aiutando gli studenti a padroneggiare le competenze necessarie. Il cooperative learning rappresenta un metodo che, da una parte, è tra i più ampiamente indagati per gli effetti prodotti sull’apprendimento (Slavin, 2010; Johnson, 2009;

1. Il cooperative learning. Una breve definizione

Uno dei problemi che si pongono agli insegnanti è di organizzare la classe trasformandola in un contesto laboratoriale dove gli studenti si coinvolgono nel loro apprendimento. Contemporaneamente si pone il problema di come gestire la complessità delle relazioni che sono generate dalla vita della classe in una prospettiva orientata alla formazione dei profili competenti.

Occorre allora esplorare come possibilità, sperimentare o consolidare come pratica, forme di organizzazione e di gestione delle classi in grado di sostenere gli insegnanti nella loro azione più avanzata che permetta di ridurre il gap ricerca-applicazione. Soprattutto è necessario uno sforzo culturale per offrire alcune “impalcature” metodologiche che rendano sempre più intenzionale, responsabile e riflessiva la loro azione pedagogica, accompagnata da una costante riflessività individuale e di gruppo con gli insegnanti e capace di attivare un movimento a spirale di miglioramento e di’innovazione continua. Il metodo e le tecniche cooperative sono una prima proposta metodologica.

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente.

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! non vogliamo creare l’atmosfera simile a quella descritta da Gino Paoli in una sua canzone: eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo !

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

 

 

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