Fare squadra

Un orientamento molto diffuso indica nel “ fare squadra “ un atteggiamento sinergico indispensabile, in un collettivo, nei momenti di crisi o come prevenzione alla crisi.

Quest’espressione ormai si è trasferita dall’ambito sportivo a tutti quei settori economici e sociali sottoposti a sollecitazioni, interne o esterne, forti. Prevale, tra questi, il sistema aziendale ma anche intere collettività socio-culturali sono chiamate, oggi più che mai, a  “ fare squadra “ per fronteggiare profondi squilibri economici e valoriali.

Il significato immediato di quest’espressione è facilmente intuibile: in dati momenti critici tutti i membri del collettivo accantonano ogni particolarismo per orientare le proprie forze, invece, verso il bene comune.

Se la meta è chiaramente definita lo sono meno le premesse alla sua realizzazione ed il grado di fattibilità del prevalere dell’obiettivo generale sugli scopi individuali.

Riflettere su tali interrogativi evita che “ fare squadra “ resti nulla più che uno slogan di facile presa ma privo di sostanza. Tale riflessione può avere inizio dal considerare che se la dinamica in oggetto appartiene ai gruppi allora è bene circoscrivere il significato di “ gruppo “.

Il significato immediato di quest’espressione è facilmente intuibile: in dati momenti critici tutti i membri del collettivo accantonano ogni particolarismo per orientare le proprie forze, invece, verso il bene comune.

La nostra attenzione si concentra in particolar modo sulla seconda caratteristica ossia l’intensità, e la continuità, degli scambi verbali e non verbali tra coloro, pochi o molti che siano, che appartengono al gruppo. Interazioni che in genere ed in gran parte hanno come obiettivo finale la realizzazione della meta condivisa.

Il gruppo, perciò, ha bisogno di canali di comunicazione ben “ oliati “ e sempre aperti.

Questo metodo va ancora di più sostenuto e messo in atto nei momenti di crisi sia che questa abbia origini esogene sia che nasca dall’interno a causa, ad esempio, proprio di un deficit di comunicazione.

Canali ben oliati e sempre aperti “ non significa “ parlare “ e, nei momenti di crisi, parlare di più.

La comunicazione in momenti di crisi non trae la sua efficacia da fattori quantitativi bensì dalla disponibilità, e capacità, di ogni membro di orientare le energie emotive / cognitive / comportamentali verso gli aspetti concreti della crisi invece che, ad esempio, logorarsi nella ricerca del “ colpevole “, vero o presunto che sia.

“ Facciamo squadravuol dire essere concentrati sul presente e proiettarsi verso il futuro piuttosto che stare sì nel presente ma con lo sguardo rivolto indietro. Significa anche avere il coraggio di rivedere le mete collettive quando queste risultino non più congrue rispetto ai mutamenti ambientali e sociopolitiche.

Da soli non ci si salva !!  

La bontà si percepisce negli sguardi limpidi, nelle azioni sincere e in tutta quella saggezza che si cela nella prossimità e nella speranza di poter cambiare il mondo, di rendere giustizia e di far propria la generosità.

Aver fiducia nella bontà altrui è la testimonianza della propria bontà !

Tutti possiamo fare un favore senza un perché !

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                         accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti.
Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>