inettitudine ed ambigiutà 2 faccie nella stessa medaglia “atteggiamento diffuso” debelliamoli !!

L’inettitudine indica l’incapacità che si ha nell’agire, come se una sorta di freno impedisse di vivere la vita che vorremmo. Limitati dal mondo che ci circonda, troppo innovativo, veloce e pieno di pretese. Non si tratta di mancanza d’idee ma di un’impossibilità di azione, che si sente, e si sente quasi come rabbia, necessità di riscattarsi in qualche modo, prima di tutto per dimostrare di essere persone valide. Sembra che si viva solo nella propria mente, come un viaggio onirico, anziché vivere davvero, come dovrebbe essere. Ci si sente inadatti alla vita, come dei falliti senza speranza.

L’assenza di una progettualità solida e a lungo termine rende la temporalità sempre provvisoria.

L’ambiguo prende tempo, guadagna tempo, è un temporeggiatore in ognuna delle sue relazioni. La temporalità evolutiva non esiste, piuttosto si “transita” da una “situazione”  ad un’altra semplicemente per maggiori benefici che si possano trarre. Per questo gli unici momenti temporali definiti di una relazione di questo genere sono l’inizio e la fine. L’ambiguo, spesso inaspettatamente e improvvisamente a causa dello svelamento dell’ambiguità, si rende conto, una volta elaborata la delusione legata alle proprie istanze proiettive, di essere stato oggetto di una doppia predazione: da un lato di essere stato deprivato di tempo (il tempo non evolutivo, il tempo non veramente condiviso progettualmente non è vero tempo), di energie, d’impegno, dall’altro di confrontarsi con il vuoto generato dalla mancanza delle cose che l’altro non gli ha mai effettivamente dato.

Questi atteggiamenti non possono mai legarsi davvero profondamente a niente e, soprattutto, a nessuno, paradossalmente non possono neppure mai distaccarsene definitivamente, per cui, oltre a rendersi disponibile per ricongiungimenti e riprese del tutto imprevedibili di rapporti in precedenza distrutti, si stupisce di non poter restare in buoni rapporti con gli stessi dopo averne determinato la rottura.

Per questo le reazioni alla rottura di un rapporto con soggetti di questo tipo assumono più o meno marcate connotazioni, gli affetti positivi assumono tonalità del tutto antitetiche (l’amore - diviene odio – l’idealizzazione disprezzo e così via).

L’ambiguo, ovvero, l’uomo senza proprietà ! ! ……………….

Per tutti coloro che vogliono affrontare situazioni di sviluppo sociale in un simile contesto, Diventa tutto come un tormento, che fa quasi impazzire e ti fa sentire un niente, una persona incapace, inutile e stupida.

Debelliamo questi aspetti sociali ! ! uniamoci - facciamo squadra - confronto - formazione per cambiare passo - modi di fare e vedere - tiriamo fuori i buoni atteggiamenti dalle esperienze su vicende belle e brutte vissute.

Da soli non ci si salva !!  

La bontà si percepisce negli sguardi limpidi, nelle azioni sincere e in tutta quella saggezza che si cela nella prossimità e nella speranza di poter cambiare il mondo, di rendere giustizia e di far propria la generosità.

Aver fiducia nella bontà altrui è la testimonianza della propria bontà !

Tutti possiamo fare un favore senza un perché !

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                         accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti.
Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

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