la convivenza del condividere ! . . . sconfigge la solitudine ! . . .

In vissuto odierno rischia di subire violenti scossoni: tutto ciò che prima apparteneva alla routine, diviene improvvisamente faticoso, ciò che prima dava piacere e gratificazione, diventa insapore; spesso è indispensabile concedere a se stessi e ai propri bisogni emotivi uno spazio appropriato per esprimersi prima di ritornare ad occuparsi in modo funzionale ed efficace delle incombenze quotidianele emozioni negative ed il senso del dovere, infatti, sono come due conoscenti pronti ad entrare apertamente in conflitto tra loro e a dichiararsi apertamente guerra quando le pressioni esterne (incombenze quotidiane, consegne lavorative, gestione della casa e dei figli etc.) non consentono più una pacifica convivenza.

Quando il desiderio di mollare tutto prende il sopravvento, il pensiero richiama l’attenzione su quello che ci manca e ci invita a fermarci per iniziarne la ricerca. Le assenze, i vuoti, il non detto, l’amore non ricambiato, l’abbraccio non ricevuto, il conforto atteso invano, il desiderio inappagato sono ciò che pesa di più nello zaino che ognuno di noi porta sulle spalle quando attraversa la strada della vita; quando il peso del fardello è così difficile da sopportare da soli, è consigliabile fermarsi e cercare qualcuno che ci sollevi dalla fatica quanto basta per sentire il desiderio di ricominciare. Se invece si sceglie di chiudersi a riccio, non solo si rischia di restare schiacciati sotto il peso insopportabile del proprio malessere psicologico, ma addirittura di non ricevere soccorso da chi ci circonda, soprattutto se ci siamo mostrati sfuggenti ed evitanti per il timore che alla nostra richiesta di supporto non seguisse nessuna mano tesa. Con un atteggiamento di questo tipo, si corre il rischio di allontanare anche chi, nonostante la nostra reticenza a farci aiutare, ha provato a sfidare i nostri aculei, senza timore di pungersi. Quando la sofferenza è troppo grande per essere gestita da soli, è fondamentale chiedere aiuto: raccontare il dolore non solo non ci rende più deboli, ma spesso ci fortifica; condividerlo non ci rende più vulnerabili, ma ci regala un nuovo senso di leggerezza; abbandonarsi all’altro non equivale ad una sconfitta ma spalanca le porte ad una possibilità.

Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.

Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

L’innovazione sociale insegna ! a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema.

Da soli non ci si salva !!     

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.      

           accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.Abbiamo idee e progetti ! da proporre ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione no profit :

– tel. mobile 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

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