pensando alla buona – con onestà – alla grande! . . . twim e bim . . .

Creare dei digital twin apre uno spazio di business basato sulla offerta di servizi. Infatti fornisce un monitoraggio dell’operatività del prodotto e può spesso intervenire per porre rimedio a problemi o comunque suggerire interventi tempestivi di manutenzione e quant’altro.

Cambia l’idea stessa di prodotto: non siamo più in presenza di un oggetto che viene acquistato tramite un rivenditore che disaccoppia il produttore dall’utilizzatore. Al contrario produttore ed utilizzatore rimangono in contatto, addirittura costantemente in alcuni casi.

L’utilizzatore, proprio attraverso l’utilizzo che fa del prodotto, fornisce informazioni al produttore che consentono a questo di migliorarlo, o di tener conto di possibili migliorie da introdurre in altri prodotti. L’utilizzatore, in cambio, ha la certezza che il suo prodotto è seguito e se necessario sarà più semplice intervenire per la manutenzione che diventa un servizio integrato nel prodotto stesso.

La filiera si modifica e questo è un elemento che caratterizza l’Industria 4.0. Non cambia infatti soltanto la produzione all’interno dell’azienda (questa diventa sempre più permeata dal software) ma anche la relazione tra i diversi attori lungo la filiera con il coinvolgimento dell’utente finale.

La presenza di digital twin apre anche, potenzialmente, uno spazio per terze parti, spesso PMI e start up, che possono sviluppare servizi a partire dal digital twin. Essendo questi basati su bit i costi transazionali sono molto limitati, mettendo lo sviluppo di applicazioni alla portata di un grande numero di attori. A loro volta questi creano nel tempo un ecosistema che arricchisce il prodotto stesso.

Un digital twin per le persone

Da notare come in prospettiva non solo i prodotti potranno avere un digital twin. Anche noi stessi, in quanto persone, potremo avere il nostro digital twin che rappresenta in bit quello che facciamo, il nostro stato di salute per arrivare alle nostre conoscenze. Il digital twin potrà rendersi utile in vari modi compreso quello di entrare nella filiera produttiva (vuoi acquistare un nuovo paio di scarpe sicuro che ti “calzino” a pennello? Manda il tuo digital twin a fare l’acquisto dal produttore di scarpe. Gli fornirà le misure esatte del tuo piede e anche informazioni su come cammini!).

La possibilità di mantenere una sincronizzazione tra un prodotto (o una persona) ed il suo digital twin si basa sulla presenza di una infrastruttura di comunicazione pervasiva a cui i sensori presenti nel prodotto possono agganciarsi per inviare i dati (nel caso di una persona possono essere quelli integrati nello smart watch, nel telefonino, nel braccialetto, sensori medicali…). Questi sensori, anche chiamati Internet of Things –IoT-, sono sempre più presenti e costituiscono un altro degli elementi caratterizzanti l’Industria 4.0.

Dobbiamo assolutamente riflettere su questi nuovi scenari e impostare un percorso di evoluzione entro questo decennio. Iniziare nel prossimo potrebbe essere troppo tardi. Al tempo stesso il regolatore, governo/istituzioni, deve intervenire prontamente per mettere a disposizione un contesto in cui sia garantita privacy, trust, ownership ma non bloccando l’evoluzione imponendo vincoli che di fatto la rendano impossibile. Occorre avere dal legislatore la capacità di guidare l’evoluzione affinché questa sia compatibile con i diritti dei cittadini.

 Cos’è un digital twin?

In parole semplici, si tratta di una replica virtuale, che è in grado di riprodurre il comportamento di un sistema in reazione a “stimoli esterni”, in forma, ad esempio, di istruzioni di controllo, segnali forniti da sensori montati sul sistema reale o da altri componenti od oggetti che con esso interagiscono, input di materiali ed energia, sempre codificate digitalmente, o flussi di informazione di altra natura. Il simulatore produce un output, talvolta in forma grafica, riproducendo l’evoluzione del sistema fisico, oppure fornendo, ad esempio, le quantità, le principali caratteristiche quantitative e qualitative del prodotto, i consumi di energia, le eventuali emissioni del processo.

Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.

Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

L’innovazione sociale insegna ! a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema.

Da soli non ci si salva !!     

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.      

           accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.Abbiamo idee e progetti ! da proporre ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione :

– tel. mobile 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

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