perchè tutti questi messaggi e slogan ? “sensibilizziamo il cambiamento !! “

Il cambiamento è un’indicazione della sofferenza, niente altro. E infatti, vi è una componente di dolore (come insoddisfazione e scontento) nella nostra società, che reputo ci spetti  la ricerca ad una diagnostica e cura?  Diagnostica e cura mettono in moto competenze e azioni che sono esterne al “grido di dolore” e rispetto alle quali il popolo gioca il ruolo non dell’attore ma del paziente che consente ai leader di fare la diagnosi e di intraprendere la cura.

Allora, perché criticare la democrazia elettorale di espropriare il popolo della sua voce se lo stesso appello al popolo del populismo lascia tanta delega ai leader o ai tecnici dell’ideologia sulla diagnosi e la cura? Se il popolo grida, esso ha comunque bisogno di qualcuno che interpreti le sue grida. Per questo, viene il dubbio che la differenza tra populismi non sia altro che una differenza tra leader e le loro rispettive ideologie.

È lo stesso McCormick che alimenta questo dubbio quando ci ricorda con buoni argomenti che la storia delle democrazie ha registrato demagoghi amici del popolo e demagoghi tiranni: dunque, la differenza tra populismo buono e populismo cattivo sta nella leadership, nel capo che rappresenta il “grido di dolore” del popolo paziente.

Abbiamo cercato aggiungere così un importante tassello alla nostra conoscenza del fenomeno populista. Si sente il bisogno di una squadra che unifichi o dia il senso ideologico di ciò che unisce il popolo. Senza capacità di cambiare,  il movimento populista resta un movimento popolare come ce ne sono, e giustamente, tanti in un regime democratico.

Vogliamo essere solo un’espressione di critica pubblica nel nome di valori e meriti ed eguaglianza, che le società democratiche pretendono di incorporare. Chiamare questo tipo di movimenti “populisti” è sbagliato per la semplice ragione che, in questo caso, tutto sarebbe populista in democrazia.

E allora che senso avrebbe usare il termine? Il fatto è che il populismo non presume solo e semplicemente l’esistenza di una massa di poveri o disoccupati; non basta il “grido di dolore” per denotarlo; esso presuppone una squadra, e una organizzazione che produca idee ed opportunità che diano a quel grido un’unità rappresentativa finalizzata a uno scopo: la conquista del consenso per raggiungere il governo e prendere decisioni competenti e utili.

Ecco l’Italia attraverso alcuni aforismi

È un Paese così diviso, l’Italia. Così fazioso, così avvelenato dalle sue meschinerie tribali! Si odiano anche all’interno dei partiti, in Italia. Non riescono a stare insieme nemmeno quando hanno lo stesso emblema, lo stesso distintivo. Gelosi, biliosi, vanitosi, piccini, non pensano che ai propri interessi personali.
(Oriana Fallaci)

L’Italia è un Paese di auspicanti, Paese di attese perfette dove ci si augura, anzi ci si illude che succeda qualcosa senza muovere un dito.
(Mauro Corona)

In Italia la lotta alla mafia non sarà mai vinta, perché la mafia non è altro che la versione truculenta del costume diffuso, dove la parentela, la conoscenza, lo scambio di favori, in una parola, la rete “familistica” ha il sopravvento sul riconoscimento dei valori personali e sui diritti di cittadinanza.
(Umberto Galimberti)

L’italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
(Roberto Gervaso)

Il problema dell’Italia non è tanto non avere padri fondatori, quanto essere ricca di figli affondatori.
(Sergio Marongiu)

Come si sente meglio l’italiano dopo aver parlato male dell’Italia! Quasi come sta bene il francese dopo aver parlato bene della Francia o l’americano dopo aver elogiato gli Stati Uniti.
(Franco Ferrucci)

Gli italiani danno spesso il meglio di sé nel peggio.
(Roberto Gervaso)

Da soli non ci si salva !!  

La bontà si percepisce negli sguardi limpidi, nelle azioni sincere e in tutta quella saggezza che si cela nella prossimità e nella speranza di poter cambiare il mondo, di rendere giustizia e di far propria la generosità.

Aver fiducia nella bontà altrui è la testimonianza della propria bontà !

Tutti possiamo fare un favore senza un perché !

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                         accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti.
Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina

 

 

 

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