quando domanda e offerta di lavoro non si incontrano

Mismatch” è un termine inglese che letteralmente significa “”divario”, “discrepanza”,non corrispondenza”. In ambito socioeconomico indica il mancato incontro, il non allineamento, tra la domanda e l’offerta di lavoro. Si possono individuare tre tipologie di mismatch, in base alle cause che hanno determinato la situazione di squilibrio nel mercato del lavoro:

  • mismatch territoriale, causato da diversi ritmi di crescita e sviluppo delle aree di uno stesso Paese
  • mismatch settoriale, causato da differenze di remunerazione, produttività e tecnologia nei diversi settori che compongono l’apparato produttivo del Paese
  • mismatch di qualifica, causato da un’offerta di lavoro non in linea con le esigenze del mercato e da una domanda inevasa a causa delle qualifiche professionali richieste.

Altre due espressioni chiave sono educational mismatch e skill mismatch, che fanno riferimento alla terza tipologia di squlibrio, cioè la mancata corrispondenza tra le competenze o il livello d’istruzione degli individui e quelli richiesti dal mondo del lavoro.

In particolare con l’espressione educational mismatch si fa riferimento alla mancata corrispondenza tra il titolo di studio posseduto da un individuo e quello richiesto per la posizione organizzativa che ricopre in un’impresa. Si è in presenza di skill mismatch , invece, quando si assiste alla mancata corrispondenza tra le competenze e le abilità di cui è dotato un individuo e quelle richieste dall’impresa per il lavoro che svolge.

Seppur il trend sia decrescente in quasi tutti i Paesi negli ultimi anni, l’Italia rimane all’ultimo posto indietro di 3 punti rispetto alla media UE 28 nel 2017. E il dato è peggiorato di un punto in seguito all’implementazione del Piano Industria 4.0 alla fine del 2016. Il medesimo discorso vale per la formazione ICT svolta all’interno delle imprese. La percentuale di imprese italiane che hanno avviato percorsi di qualificazione per “digitalizzare” il proprio personale è del 13% (2017) contro il 21% della media europea. Anche se in questo caso aumenta di 1 punto percentuale l’incidenza tra il 2017 e il 2016.

QUALI CAUSE?   Diversi fattori concorrono per spiegare tale carenza.  Innanzitutto il Piano Industria 4.0 del 2016 ha incentivato solo ed esclusivamente gli investimenti in macchinari, sperando di stimolare anche l’offerta di lavoro qualificato. Secondariamente, come rivela l’indagine Istat sui fattori di digitalizzazione, le aziende italiane non considerano le competenze come un fattore chiave. In terzo luogo, il reiterarsi del fenomeno dello skill mismatch che penalizza sia i lavoratori (spesso troppo qualificati) sia le imprese (carenza di specializzazioni ICT e ingegneristiche).

Per rilanciare il Mezzogiorno è necessario risolvere il “problema dei problemi”: porre fine alla fuga dei  talenti giovani meridionali dalla nostra terra arginando così il depauperamento del capitale umano che affossa il Meridione.

La scarsità di lavoro, investimenti, produzione, inevitabilmente, ha delle ricadute anche sulla dimensione sociale.

Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.

Gli aspetti che possono fare nascere nuove esperienze sono in primo piano un attitudine favorevole all’innovazione, apertura mentale e condivisione delle idee innovative che possono emergere da qualsiasi persona.

Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

L’innovazione sociale insegna a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema. Allargare lo sguardo verso i giovani che potrebbero portare delle novità.

Da soli non ci si salva !!     

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.      

           accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.Abbiamo idee e progetti ! da proporre ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

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