Si discute parecchio del condividere ! . . . ma ! . . .chi condivide davvero?

Il termine “condivide et impera” è di certo una della cose migliori partorite dal mio cervello (e adesso anche un libro), se non l’unica. Cosa significa?
Significa che, al contrario di quanto sostenuto dai saggi latini in ottica di guerra e controllo del potere e del territorio, nel mondo del Web 2.0 e più ancora in quello del Web 3.0, la condivisione è al centro di tutta una attività di personal branding e di affermazione personale ed aziendale.
Ma cosa vuol dire condividere? Secondo Treccani significa spartire insieme con altri. Spartire, capite?

L’equivoco secondo me, in ottica social ma non solo, nasce proprio da quello che ognuno di noi intende per spartire con gli altri.
Il problema del nostro mondo è che molti, moltissimi e molte aziende, pensano che condividere si riferisca solo e soltanto alla propria roba. Ai propri contenuti, ai propri prodotti, alle proprie idee, ma in realtà non è così che deve funzionare.
Condividere vuol dire spartire con gli altri anche quello che E’ degli altri. Vuol dire prendere l’altrui contenuto, l’altrui idea o modo di pensare e condividerlo con i nostri contatti, quindi avvalorarlo.
Condividere vuol dire investire tempo e risorse e impegno nel trovare qualcosa che ci piaccia, prenderlo sotto l’ala dei nostri pulsantini sociali, e condividerlo verso le persone che si fidano di noi.
Condividere, in definitiva, è dare fiducia e mettersi in gioco.

Qual è invece la realtà di gran parte di quello che vediamo e viviamo tutti i giorni? La realtà è che ognuno produce per se e vorrebbe (spesso vuole ed alcune volte pretende) che gli altri condividessero, aggirando tutta la parte riguardante il “io condivido le cose degli altri”.
Questo avviene per tutti, ma soprattutto in ottica aziendale. Le aziende hanno il TERRORE di condividere qualcosa che non è da loro prodotto, come se fosse un modo di fare “pubblicità” ad altri?
Il risultato è che ognuno spara fuori le proprie cose, soltanto, chiedendo agli altri di condividerle, configurando un atteggiamento che non è più di condivisione ma di puro e semplice spam.

Io ho una serie di siti dei quali seguo i feed: sono tanti ma non tantissimi, diciamo che sono circa una cinquantina. Chi c’è in questi feed? Ci sono i siti che io, semplicemente, ritengo credibili. I siti dei quali mi fido, i siti i cui contenuti anche se non in linea con quello che penso, sono contenuti veri. Giusti. Corretti. In una parola, di nuovo, credibili.

Ci dobbiamo tutti mettere in testa, noi individui e le aziende, che condividere le cose prodotte da altri, le cose di qualità e credibili, è il primo passo perchè anche le nostre cose, quando sono di qualità e credibili, vengano ricondivise.
Io ho un’agenzia che si occupa di social media e di formazione, quello che fanno altre decine e decine di agenzie in Italia, come Ninja Marketing, Web in Fermento o Marketing Arena ad esempio. Questo dovrebbe impedirmi di condividere il contenuto di qualità che viene prodotto sui loro siti perchè ho paura di dare visibilità ai loro canali? Assolutamente no!
Se scrivono qualcosa di utile ed interessante sarà mia cura e mio interesse divulgarlo, per mantenere alta la qualità della produzione dei miei canali sociali. Se condivido cose di qualità le persone mi premieranno, e se le cose non sono mie mi premieranno ancora di più perché do loro un servizio a prescindere dal mio tornaconto.

Tutte le mattine io apro i feed, leggo le notizie che reputo interessanti e le pubblico, aumentando la mia credibilità, perchè alzo il livello delle mie condivisioni e l’attenzione nei miei confronti.
Dobbiamo smettere di pensare che gli altri debbano condividere le nostre cose mentre noi non condividiamo le cose di nessuno se non le nostre. Dobbiamo smettere di chiedere agli altri di condividere quando noi siamo i primi a non farlo.

Quid pro quo. Dare per avere. Spartire insieme con altri. Questo è condividere.
Il resto è spam.

Fonte: Rudy Bandiera divulgatore digitale

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Potersi fidare della gente !  La fiducia Bisogna meritarla, insomma ! Ecco perché la frase “imparare a condividereassume un significato del tutto nuovo in questo contesto: è imperativo essere genuini, sinceri, consapevoli, attenti nel rapporto faccia a faccia, non solo offrire idee - servizi o prodotti su web.

Collaboriamo

Vuoi saperne di più sulla condivisione ?  Vuoi sapere come utilizzando i servizi collaborativi guadagni, risparmi, fai bene all’ambiente e ti senti un po’ meno solo ?

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente. Essere cittadini attivi aiuta !!

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Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

 

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