Trasferimento generazionalmente orientato al cambiamento

Il melo secco- la vite - l’ulivo :

l’albero della conoscenza che dà frutti rappresentato dalla palme e dalla vite;

l’albero infruttifero rappresentato dal melo secco e dal fico;

l’albero della discendenza raffigurato dall’ulivo ;

L’ulivo è un albero contorto come l’albero della discendenza che comporta la presenza sia del secco, sia del frutto.
Da qui possiamo affermare che il volto del corpo familiare è caratterizzato dalla compresenza del dolore e della risorsa, della disperazione e della speranza, dell’ingiustizia e dell’atto equo.

Tocca all’esperto coscenzioso riconoscere tutto questo e mostrare la via della riconciliazione e del perdono, anche se la decisione di percorrerla spetta ai membri familiari.

I passaggi generazionali sono caratterizzati dalla compresenza di continuità e trasformazione, infatti eredità e nome sono le tematiche cruciali del passaggio che però risentono dei mutamenti culturali.
Risulta fondamentale cogliere la specificità dell’odio generazionale (il melo secco) in tutte le sue forme e le strategie per affrontarlo.

Tale odio si presenta attraverso il volto della menzogna, iniquità, invidia e  crudele indifferenza. La menzogna è caratterizzata da alcuni elementi di verità che vengono organizzati in un sistema falso.

L’odio generazionale si presenta anche nei casi in cui si vincolano i figli alla propria storia, scaricando e depositando sulla generazione a venire lutti  e colpe troppo pesanti.

Altro problema generazionale è l’iniqua distribuzione del dolore mediante la quale il rancore e la colpa provati dalla generazione precedente transita su quelle successive, che ha cercato di controbattere la tragedia del fallimento familiare, ma esse non riescono da sole ad affrontarle.

Le nuove armi sono il riconoscimento della tragedia attraverso l’implicazione di numerose persone e della stessa cultura di riferimento e l’impegno nel rilanciare la relazione con l’altro–> trasgredire.
Con la crudele indifferenza verso il destino dell’altro vi è una logica cinica che si può esprimere attraverso frasi come:”ognuno deve sapersela cavare” e “la vita è dura per tutti”.

In questo caso l’odio generazionale si presenta nella forma fredda. Una quota di indifferenza verso l’altro accompagna sia la menzogna, sia l’iniquità.
Oggi risulta difficile cogliere l’invidia nei confronti delle nuove generazioni, specie per quello che esse possono avere in confronto a quelle precedenti.

L’esperto si occupa del rapporto tra vincoli e risorse relazionali e non di mere patologie. Risalire alle generazioni non vuol dire solamente trattare di segreti indicibili e lutti incistati, ma anche considerare le fonti benefiche (la vite) presenti nella storia familiare.
Per quanto concerne il rapporto tra inter-generazionale e trans-generazionale.
Nell’approccio al “generazionale”, inter e trans non hanno attribuzioni positive o negative, ma indicano ciò che si situa tra (ciò che si cambia) e ciò che va al di là (ciò che attraversa e passa). Dunque, ciò a cui è possibile accedere è l’intergenerazionale–>ciò che le generazioni si scambiano tra loro “in bene e in male”. Esso è basato sulle azioni del trasmettere e del tramandare.
Il transgenerazionale è la risposta alla domanda “che cos’è che è passato e passa tra le generazioni?” in merito a valori e qualità simboliche fondamentali della speranza-fiducia nel legame e della giustizia nello scambio con l’altro.
Le azioni del trasmettere e del tramandare costituiscono l’invariante del passaggio generazionale.
Il trasmettere riguarda, oltre che il patrimonio genetico, la dote-eredità e lo status ed opera per traslocazione e deposito di diritti e di beni mettendo in luce la “spazialità generazionale”.


Il tramandare riguarda i temi delle origini e del nome ed opera per continuità/discontinuità di origini, nomi, tratti del carattere e mette in luce la presenza della “temporalità generazionale”.
Il trasgredire, invece, è un compito ed una risultanza dell’azione generazionale.

Un compito in quanto tocca alle generazioni successive accettare e riconoscere ciò che “padri e madri” hanno lasciato in eredità e passare aldilà rilanciando l’azione generativa, una risultanza perché tocca alle generazioni precedenti garantire uno “spazio fluido” e di “rinnovamento delle origini” alle generazioni successive.

Lo scambio generazionale si ripete e si rinnova costantemente e , con esso, siripetono i traumi e si rinnovano le risorse.
Il trasferimento generazionale si manifesta come area incerta e critica della relazione. Esso ha una doppia faccia, è spazio ambiguo e non determinato perché dà vita ad azioni generative ed antigenerative la cui risultanza non è affatto determinata.

La trasmissione generazionalmente orientata permette alle persone di rivisitare i destini, riconnettersi con la propria storia e aprire nuovi spazi decisionali nella relazioni con l’altro. (trasgredire-cambiare atteggiamenti).
Le nuove generazioni devono far proprie l’eredità ricevuta dai padri, ma tocca alle generazioni precedenti lasciare a quelle successive lo spazio necessario perché ci sia trasgressione e così rinnovamento.

Quando si dice la verità, non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.

Da soli non ci si salva !!  

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

 

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