percorsi didattici – dovrebbero essere progettati . . .

Un sapere che non sia consapevole può essere facilmente simulato: è importante individuare strategie che consentano di rompere quella spirale perversa che talvolta si instaura nel rapporto studente insegnante e che consiste, da parte dello studente, nell’esclusiva ricerca di capire quello che l’insegnante si aspetta e, da parte dell’insegnante, nell’accontentarsi della riproposizione acritica di quanto è stato detto in classe o scritto sul libro di testo.

In questo modo non si costruisce sapere, ma una simulazione del sapere e si creano, magari inconsapevolmente, le condizioni per un distacco dello studente da una partecipazione attiva, motivata e responsabile al processo formativo.

Il riconoscimento della necessità di un sapere consapevole implica una didattica orientata alla costruzione di significato degli oggetti di studio e comporta un mutamento di atteggiamento nei confronti dell’insegnamento apprendimento.

Infatti l’appropriazione di significato richiede il coinvolgimento della sfera cognitiva individuale, ma anche del corpo, delle emozioni e della sfera sociale.

Pertanto è necessario avviare processi di crescita formativa degli studenti che tengano conto, in ugual misura, di aspetti emozionali-affettivi, cognitivi e di interazione sociale.

La necessità di individuare conoscenze e competenze essenziali.

Il compito di offrire a tutti una formazione adatta a una partecipazione attiva alla vita pubblica richiede l’individuazione di nuclei di conoscenze e competenze essenziali che costituiscano una rete concettuale grazie alla quale sia possibile compiere, anche nella vita adulta, nuovi percorsi di conoscenza.

Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.

Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

L’innovazione sociale insegna ! a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema.

Da soli non ci si salva !!     

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.      

           accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo. Abbiamo idee e progetti ! da proporre ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione no profit :

– tel. mobile 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

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