Fondi strutturali europei e il Fondo di coesione sono i principali strumenti finanziari della politica regionale dell’Unione europea che mira ad equiparare i diversi livelli di sviluppo tra le regioni e tra gli Strati membri.
Tali Fondi si inseriscono all’interno della politica di coesione, definita dal Trattato sull’Unione come obiettivo fondamentale del processo di integrazione economica europea. La politica di coesione si basa sul cofinanziamento nazionale o regionale. Si tratta di un sistema che induce gli Stati membri a mantenere il loro impegno di investimento e di crescita anche in periodi di recessione. Inoltre, gli interventi finanziari dell’Unione sono sempre in aggiunta alla ordinaria spesa pubblica degli Stati, secondo il principio dell’addizionalità. I Fondi europei non hanno quindi lo scopo di consentire agli Stati di risparmiare sui rispettivi bilanci nazionali rimanendo essi i responsabili dello sviluppo delle loro zone in difficoltà.
Attualmente i Fondi strutturali sono due:
- il Fondo sociale europeo (FSE), istituito nel 1958, favorisce l’inserimento professionale dei disoccupati e delle categorie sociali più deboli, finanziando in particolare azioni di formazione. Finanzia interventi nel campo sociale. Ha il compito di intervenire su tutto ciò che concorre a sostenere l’occupazione mediante interventi sul capitale umano. Queste le finalità principali: prevenire e combattere la disoccupazione, creare nuove figure professionali e e migliorare le competenze per facilitare l’inserimento lavorativo, rendere più efficaci i sistemi dell’offerta di istruzione e di formazione professionale. I beneficiari sono soprattutto giovani, donne, adulti, disoccupati di lunga durata, occupati a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e gruppi a rischio di esclusione sociale.
- il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR),istituito nel 1975, finanzia principalmente la realizzazione di infrastrutture e investimenti produttivi che generano occupazione soprattutto nel mondo delle imprese. Finanzia gli interventi infrastrutturali e tecnologici nei settori della comunicazione, energia, istruzione, sanità, ricerca ed evoluzione tecnologica.Il Fondo di coesione, istituito nel 1994, è finalizzato ad accelerare i tempi della convergenza economica, sociale e territoriale nei Paesi con un PIL medio pro capite inferiore al 90 per cento della media comunitaria. L’obiettivo è concedere finanziamenti a favore di progetti infrastrutturali nei settori dell’ambiente e dei trasporti.
Cosa sono i Fondi strutturali: Obiettivi
Per il periodo di programmazione 2007-2013 gli obiettivi prioritari di politica regionale finanziati dai Fondi strutturali sono:
- Obiettivo Convergenza: è volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. Le regioni oggetto di tale obiettivo sono quelle in cui il PIL pro capite non supera il 75% della media comunitaria. Per l’Italia sono Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. I settori di intervento sono la qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell’innovazione e della società basata sulla conoscenza, l’adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela dell’ambiente nonchè l’efficienza amministrativa.Fondi di finanziamento: FESR, FSE e Fondo di coesione.
- Obiettivo Competitività regionale e occupazione: mira a rafforzare la competitività, l’occupazione e le attrattive delle regioni che non rientrano nell’obiettivo “Convergenza”. Consente di anticipare i cambiamenti socioeconomici, promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità, la tutela dell’ambiente, l’accessibilità dei lavoratori e lo sviluppo di mercati di lavoro. Le regioni oggetto di questo obiettivo sono quelle che non rientrano nel primo obiettivo. Dunque, per l’Italia rientrano tutte le altre regioni non ammissibili all’obiettivo “Convergenza”. Fondi di finanziamento: FESR e FSE.
- Obiettivo Cooperazione territoriale europea: è inteso a rafforzale la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale. Riguarda le regioni che hanno frontiere terrestri o marittime, le zone di cooperazione transnazionale. Mira a promuovere azioni che promuovono lo sviluppo territoriale, il sostegno alla cooperazione interregionale. La cooperazione è orientata su ricerca, sviluppo, società dell’informazione, ambiente, prevenzione dei rischi e gestione integrata delle acque. Fondi di finanziamento: FESR.Cosa sono i Fondi strutturali: Italia, Quadro Strategico Nazionale e Programmi Operativi
I Fondi strutturali sono gestiti secondo quanto disposto dal Regolamento generale n. 1083/06 e dai regolamenti specifici relativi ad ogni singolo Fondo ( Reg. 1080/2006 per il Fesr – Reg. 1081/2006 per il Fse – Reg. 1084/2006 per il Fondo di coesione) e successive modifiche e integrazioni. In base all’articolo 27 del regolamento generale 1083/06 “lo Stato membro presenta un Quadro di riferimento Strategico Nazionale (QSN) che assicura la coesione dell’intervento dei Fondi con gli orientamenti strategici comunitari per la coesione e che identifica il collegamento con le priorità della Comunità, da un lato, e con il proprio programma nazionale di riforma, dall’altro”.
Per quanto riguarda l’Italia, il QSN (approvato dalla Commissione europea con decisione C (2007) 3329 del 13 luglio 2007), prevede un approccio unitario della politica regionale di sviluppo, in quanto riguarda non solo i Fondi strutturali, bensì anche risorse nazionali aggiuntive. In tale quadro, la strategia assume 4 macro obiettivi di base, articolati in 10 priorità.
Il QSN determina a sua volta i Programmi Operativi che individuano le priorità territoriali e le attività da svolgere. Ogni Programma Operativo si distingue a seconda del territorio di riferimento in: PON (Nazionale), POR (Regionale) e POIN (Interregionale). - Fonte : Sapere come fare