COSTRUIRE IL SOCIALE CHE VORREMMO

Un sistema senza trasparenza non può costruire fiducia perché favorisce i furbi e costringe gli onesti in uno stato di illegalità latente; la trasparenza, al contrario, promuove la responsabilità e il merito.

Nell’epoca della cultura digitale essere trasparenti significa adottare il modello dell’apertura del governo.

Lo Stato del ventunesimo secolo deve puntare alla co-produzione dei servizi pubblici, riconoscendo che i cittadini hanno competenze da mettere in campo e rappresentano delle risorse da coinvolgere.

Gli individui, le famiglie, i vicinati, le comunità locali rappresentano il sistema operativo sul quale funzionano i servizi assicurati dalle pubbliche amministrazioni.

Quando queste ultime operano in contrasto con i primi i risultati sono performance scadenti, un basso livello di fiducia, una scarsa volontà di partecipazione. Il riferimento al computer non è casuale perché il tipo di tecnologia che viene sviluppata e che si diffonde in una società ne plasma in modo decisivo la struttura materiale e la politica non può continuare a ignorare la cultura digitale, che sottolinea valori come la responsabilità, la collaborazione, l’innovazione e la libertà.

Nella politica attuale i cittadini hanno veramente poca influenza sulle decisioni prese nel loro nome dai rappresentanti eletti durante il lungo periodo del mandato.

E’ necessario creare dei canali di comunicazione e dei luoghi di aggregazione, virtuali e reali, in cui il cittadino possa partecipare attivamente alle scelte, cancellando quel confine e quella distanza che si crea tra l’elettore e l’eletto: luoghi di deliberazione pubblica che, oltre al valore dato dalla condivisione della conoscenza e delle esperienze, diano la possibilità ai partecipanti di accrescere il proprio senso civico e il proprio senso di responsabilità verso ciò che è collettivo.

La partecipazione genera un maggior coinvolgimento, un maggior grado di informazione e trasparenza, la fiducia nelle informazioni condivise, un senso di responsabilità e lo sviluppo di momenti di riflessione partecipativa. Essere “costretti” a confrontarsi in pubblico, attenua tramite il pudore la ricerca dell’interesse personale, a vantaggio di comportamenti finalizzati al bene generale.

La politica è fatta dei valori condivisi dal popolo della rete che si trova nei principi della Cultura, trasparenza, etica, Fiducia.

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