Garanzia Giovani doveva essere un sistema integrato (anche in Sicilia) di politiche attive del lavoro basato su interventi selettivi finalizzati a migliorare l’occupazione e promuovere l’inserimento lavorativo dei giovani siciliani; nella testa di alcuni, invece, è principalmente lo strumento attraverso cui garantire il futuro occupazionale (al più precario fino al 2020), ai meno giovani, sfortunati, ricattati e strumentalizzati ex 1753 operatori degli enti che hanno gestito gli Sportelli Multifunzionali.
Nel frattempo, si rischia di violare le regole e i principi generali, anche scrivendone di nuove, appositamente dedicate per “chiudere” le politiche attive del lavoro a “bacini” di nuovo precariato, abbiamo distrutto, sul nascere, il sistema pubblico-privato dei Sevizi per il lavoro, che in altri contesti nazionali, sta contribuendo a moltiplicare la veicolazione delle opportunità in favore nei giovani.
Le politiche attive del lavoro in Sicilia devono cambiare verso se vogliamo contribuire a far cambiare verso alla Sicilia.
Ma adesso… Siamo stanchi di aspettare…
Gli operatori che si occupano di animazione territoriale di impresa, incubatori, startup innovative, innovazione e ricerca, di placement scolastico ed universitario, di spin-off universitari, transizione scuola-lavoro, gli enti bilaterali e i rappresentanti del mondo del lavoro e dell’impresa, assieme, devono contribuire a tracciare il sentiero delle nuove politiche attive del lavoro in Sicilia.
Per accompagnare la faticosa risalita dell’economia regionale.
Per testimoniare in modo concreto di essere vicini ai giovani e alle imprese.
Cambiare verso si deve e si può.
Adesso.
Anche nelle politiche attive del lavoro. Anche in Sicilia.