beni e spazi comuni . . .

Nonostante i chiari esempi di gestione condivisa di beni comuni che il panorama italiano offre allo sguardo, è altresì vero che molte sono le resistenze alla “rivoluzione silenziosa” agita dalle migliaia di italiani .

Basterà poi tornare all’esperienza di Adriano Olivetti come sconfinamento della fabbrica oltre il puro profitto d’impresa e verso l’interesse generale delle comunità: in particolare, penseremo ad alcuni spazi e servizi della città di Ivrea progettati e gestiti secondo principi di accessibilità e apertura a tutti. Secondo alcuni sarebbe proprio la crisi dell’ideologia proprietaria ad alimentare la speranza di rinnovamento sociale a partire dai beni comuni, a partire da società o istituzioni che mettono finalmente a disposizione risorse contesti urbani ed aree di risorse. 

Tra i laboratori di amministrazione condivisa più promettenti vi sono le scuole che funzionano da servizio pubblico nell’orario scolastico, terminato il quale si aprono come beni comuni a tutti coloro che vogliano proporre attività di altro tipo nella fascia oraria pomeridiana e serale.

Un sindaco e la sua giunta possono imboccare la strada della collaborazione con gli abitanti attivi, un preside può farlo insieme a insegnanti, genitori e società civile attiva fuori dall’istituto: il passaggio dall’attitudine autoritativa a quella collaborativa può essere innovata a favore di molteplici realtà capaci di collaborare e di includere.

Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.

Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

L’innovazione sociale insegna ! a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema.

Da soli non ci si salva !!     

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.      

           accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.Abbiamo idee e progetti ! da proporre ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione no profit :

– tel. mobile 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

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