Questo termine, apparentemente dispregiativo, descrive benissimo l’ambiguità che c’è intorno a questa condizione umana (appunto la furbizia, o paraculaggine).
Paraculo infatti parrebbe derivare da “pararsi il ****”, altra pittoresca espressione capitolina che significa proteggersi, mettersi al sicuro (mettendo in salvo il bene più prezioso – curiosamente di tutti quanti proprio il ****).
Quindi il paraculo è contemporaneamente colui che si protegge (“Pe’ sicurezza me so’ parato er ****”) e colui che cerca di saltare la fila (“Ao, anvedi ‘sto paraculo”). L’espressione “Quello è proprio un paraculo” è insieme positiva e negativa: spesso lo si è detto di politici che poi si votavano proprio per questa ragione.
La furbizia quindi è insieme una dote e un difetto: dipende dal senso etico del furbo in questione. Se uno usa la propria furbizia per migliorare la propria vita è certamente una gran cosa; se lo fà a spese degli altri allora no! Confina con la scaltrezza da una parte e con la stronzaggine pura dall’altra (quella furberia ottusa perfettamente rappresentata dal ******* che salta la fila alle poste).
Nei bambini la furberia è solitamente apprezzata, perlopiù dai genitori stessi, che la interpretano come un segnale che il bambino si farà strada nella vita. Solo quando si accorgono che a nove anni tocca il **** alla maestra, fuma e ricatta la nonna capiscono che questa qualità può anche essere un difetto.
A me! il furbo molto furbo lascia sempre un sapore di fregatura, perfino se è un furbo di genio.
Per un paraculo esagerato ce ne sono poi una quantità che sono simpatici ed innocui.
Furbizia e intelligenza hanno un rapporto curioso; spesso vanno insieme ma non sempre; ci sono mille esempi di persone intelligenti ma non furbe (io, tanto per dire) e viceversa; potremmo definire la furbizia come la capacità di utilizzare con efficienza i meccanismi che governano il mondo.
Se lo si fa senza intaccare i diritti degli altri (o offendere la furbizia altrui) va benissimo !
Se invece questo uso del mondo va a svantaggio della collettività allora non va !
dipende, come si diceva, sempre e solo dal tasso di senso etico del furbo in questione.