Per egoismo si intende un insieme di atteggiamenti e comportamenti finalizzati unicamente, o in maniera molto spiccata, al conseguimento dell’interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare, o comunque limitare, gli interessi del prossimo (questa è già un’eccezione peggiorativa dell’egoismo). parola latina ego, che significa io. Il comportamento opposto all’egoismo è l’altruismo.
I comportamenti egoistici possono a volte degenerare in forme patologiche, determinando condizioni di solitudine sociale.
In sociologia e politica si parla a volte di “egoismo sociale”, con riferimento a gruppi di persone che, sentendosi avvantaggiate, di solito economicamente, rispetto ad altri gruppi di persone appartenenti alla loro stessa compagine sociale, si adoperano per mantenere ed ampliare il proprio stato di vantaggio, per esempio appoggiando le organizzazioni politiche e sindacali più conservatrici. L’opposto dell’egoismo sociale è la solidarietà.
Egoismo logico, attraverso il quale un soggetto reputa del tutto superfluo sottoporre le proprie idee alla verifica di quelle altrui, superandone in questo modo l’eventuale dissenso; un egoismo estetico, nel quale il principio universale del bello è unicamente formato dal gusto personale di chi lo idealizza; un egoismo morale, in cui il beneficio personale diventa il fine unico del comportamento.
La libertà, unica, dell’individuo è teoricamente infinita e senza confini, io individuo e solo io posso sottoporla a dei limiti. Di fronte al singolo tutto si connota come proprietà di esso. È una proprietà estendibile tanto quant’è il potere in possesso dell’unico. Tutto ciò che sta intorno all’unico, quindi anche gli altri unici, non sono che mezzi per l’esercizio del suo potere per il soddisfacimento della sua volontà. Per sfruttare la mia libertà posso usare, correttamente, ogni mezzo, addirittura l’ipocrisia e l’inganno.
L’egoismo etico è in contrasto con l’altruismo etico, il quale afferma che il garante morale ha l’obbligo di aiutare e servire gli altri. Sia l’egoismo che l’altruismo sono in disaccordo, il garante morale dovrebbe considerare i propri interessi (meglio noti come soggetti) senza avere alcun riguardo per gli altri (come fa l’egoismo, elevando i propri interessi e il proprio “io” su gli altri), ma allo stesso tempo un individuo non dovrebbe (come invece l’altruismo fa) sacrificare uno dei propri interessi per aiutare quelli degli altri, dal momento che uno degli interessi personali (ad esempio, un proprio desiderio o benessere) è sostanzialmente equivalente ai medesimi altrui.
L’egoismo psicologico è la concezione per cui gli esseri umani sono sempre motivati dai propri interessi legittimi ovvero dalla convenienza, anche in azioni che sembrano mostrarsi come atti di altruismo. Afferma che, quando le persone decidono di aiutare gli altri, alla fine lo fanno semplicemente per ricavarne dei benefici personali, che gli individui stessi si aspettano di ottenere, direttamente o indirettamente, dal fare ciò.
Ad esempio secondo alcuni psicologi e sociologi non esiste un altruismo totalmente disinteressato e gratuito, in quanto un beneficio (non materiale) del donatore potrebbe sempre essere individuato: si pensi alla gratificazione, alla cessazione da empatia, all’autorealizzazione e all’appagamento del senso di giustizia.
Tuttavia, questa visione è strettamente legata ad altre forme di egoismo, come l’egoismo etico o l’egoismo razionale. È una visione non convenzionale, giacché si pone solo delle questioni su come le cose appaiono, e non come dovrebbero essere.