Il ruolo della riflessione

Mettiamoci in condizione di auto valutare la propria formazione professionale e tradurla in competenze acquisite e da potenziare, per progettare, con l’indispensabile collaborazione, un percorso formativo personalizzato. Questo nel portfolio degli strumenti che sono il frutto degli studi compiuti entro l’ambito delle scienze educative, in particolare quello relativo alla formazione dei cittadini. Gli indicatori di competenze che compongono il Bilancio iniziale sono il frutto di questi studi, e consistono in sostanza nella decostruzione ed operazionalizzazione delle conoscenze e attitudini che fanno “il formatore ideale” a cui si chiede di prendersi cura di tre dimensioni: l’insegnamento, la dimensione istituzionale-organizzativa e quella della propria formazione/crescita professionale. Una rappresentazione certo parziale ma articolata, utile a programmare attività formative e valutative coerenti con il ruolo che viene chiesto, fare esperienza di pratiche di documentazione e riflessione sulla propria attività professionale.

Questo conteniotore deve favorire nei formatori processi di ripensamento dell’esperienza in un dialogo continuo con se stessi e con gli altri.

Sui concetti di pensiero riflessivo e pratica riflessiva sono state condotte molte analisi in funzione della centralità che è stata ad essi attribuita nell’ambito degli studi educativi e in particolare di quelli sulla formazione dei formatori.

In genere il primo riferimento è, per tutti gli studiosi che si sono occupati della questione, John Dewey, in particolare l’opera “Come pensiamo”, pubblicata per la prima volta nel 1910, dove Dewey descrive i modi diversi del pensare, e tra questi si sofferma sulle implicazioni educative e sull’analisi di una specifica tipologia di pensiero, quello riflessivo, e ne fornisce una descrizione articolata.

La riflessione non implica soltanto una mera sequenza, bensì una ‘conseguenza’ di idee, un ordine consecutivo che ognuna di esse determina la successiva come il suo proprio risultato e, a sua volta, ciascun risultato si appoggia o si riferisce a quelli che lo precedono. Le parti successive di un pensiero riflessivo nascono l’una dall’altra e si sostengono a vicenda; non vanno e vengono in una confusa mescolanza. Ogni fase è un gradino da qualcosa a qualcosa – tecnicamente parlando, è un termine del pensiero. […] In qualsiasi pensiero riflessivo vi sono unità ben definite collegate in modo da rendere possibile un movimento rivolto ad un fine comune.

Fare parte di in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione :

– tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

 


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