Vorremmo prenderci cura ed occuparci di costruire un futuro dove i cittadini possano convivere meglio ed essere più liberi di esprimersi e di fare. Vorremmo usare le tecniche più avanzate per elaborare le regole che ne consentano l’impiego migliore, a vantaggio di noi cittadini e dell’ambiente in cui viviamo.
La tecnologia e le regole riguardano anche la progettazione, la costruzione e il funzionamento delle strade, dei ponti, dei porti, degli aeroporti e delle infrastrutture più in generale. Grazie a queste opere siamo in grado di muoverci più rapidamente e confortevolmente, e soprattutto possiamo scambiare beni e merci di ogni tipo.
Le regole ed il rispetto e controllo di esse, servono nella costruzione e nel mantenimento delle infrastrutture a tutelare la libertà di muoversi dei cittadini, garantendo la realizzazione di opere tecnicamente migliori e più efficienti, ed economicamente più convenienti.
Garanti di tutto ciò deve essere il cittadino.
Le procedure tecniche servono proprio, attraverso il metodo scientifico, a limitare gli errori e i conseguenti danni. Le comunità scientifiche si dotano di regole proprio per evitare di sbagliare. Le regole tecniche però non dovrebbero servire solo per progettare più efficienti infrastrutture, bensì dovrebbero valutare gli aspetti finanziari ed economico-gestionali per il tempo di durata previsto delle opere stesse. Soprattutto quelli della manutenzione che il passar del tempo esige sempre (anche magari mutando li dati in base ai quali il progetto era stato realizzato non meno che quelle che riguardano la tecnica costruttiva e la scienza, devono anche contemplare che l’uomo è per sua natura fallibile. Sia quando valuta le possibili variabili, sia quando deve rispettare le regole stesse. Le regole dello Stato si rivolgono a tutti i cittadini conviventi, e invece succede che spesso si preferiscono “altre regole”, per esempio quelle dei gruppi amicali, clientelari, o di altra natura. Alla regola legata alla tecnica costruttiva o a quella richiesta dallo Stato, si antepongono gli interessi “amicali”. Questa mentalità poco responsabile nel gestire lo Stato, fa anche sì che in più, in un paese di migliaia di piccoli comuni, si aggiungano i “clan” locali molto forti. Nel complesso sono frequenti le spinte a prevaricare le regole dello Stato.
Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.
Fare parte di in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.
Da soli non ci si salva !!
con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.
accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso
Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.
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