passare da benessere di categoria o appartenenza – a benessere diffuso

Benessere organizzativo” non è altro che la misurazione di un insieme di elementi che descrivono il “clima organizzativo ovvero l’atmosfera prevalente che circonda l’organizzazione, il livello morale e l’intensità dell’insieme dei sentimenti di appartenenza e di affezione e buona volontà che si riscontra nell’organizzazione nella quale si interagisce e costituisce una “fonte di ascolto” opportunità di espandere una cultura dell’ascolto, intesa come strumento volto a mettere in luce la reale esigenza dei singoli e fornire concreti momenti di partecipazione  in un contesto improntato al benessere  -  la cultura dell’ascolto rappresenta un elemento imprescindibile per garantire un miglior apporto sia in termini di affezione al lavoro che di crescita sociale.

Questo è l’ambiente che il Comitato Trazzera Marina vuole instaurare -  siamo per la valorizzazione del benessere di chi lavora con impegno e capacità e contro le discriminazioni di ogni genere e grado.

 L’Italia è considerata meta di benessere economico da coloro che migrano dai loro paesi per sfuggire alla povertà e per cercare migliori condizioni di vita. La trasformazione della nostra società in realtà multietnica genera molte resistenze. Vivere, lavorare e stare a contatto con diverse etnie è difficile. Molto spesso il fenomeno dell’immigrazione è un tema associato a quello della delinquenza e della criminalità. Persone dunque che credevano in tanti ideali come la possibilità di una società multirazziale, nell’integrazione fra popoli e culture, si ritrovano ad avere paura.

Dalla paura e dalla diffidenza scaturisce anche una perdita di tutti quei valori in cui bisogna credere. Negli ultimi tempi si parla spesso e con ragione di perdita dei valori, di spirito nichilistico e aumento dell’intolleranza verso la diversità.

Il nostro intento è quello di rimettere la solidarietà al centro della società e della politica, del rapporto tra cittadini ed istituzioni, tra popoli e culture. La solidarietà da non confondere con l’assistenzialismo - è quella che in una comunità garantisce la promozione dell’uguaglianza e della giustizia, della partecipazione democratica dei cittadini e dei popoli, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno.

Solidarietà è rifiuto dell’indifferenza, della passività, dell’isolamento, dell’egoismo. Non c’è solidarietà senza giustizia, riconoscimento dei diritti, eguaglianza, pace.

Non c’è solidarietà senza impegno reciprogo costante rivolto alla trasformazione sociale ed economica, allo sviluppo e crescita dato dal lavoro collettivo. Il miraggio di una vita migliore ha fatto si che lavoratori stranieri migrassero con la speranza di un lavoro e di un benessere economico.

A tutto si aggiunge la grande differenza di chi vive un discreto benessere e che tutti i giorni lotta per non oltrepassare la soglia della povertà, e chi invece dentro la povertà ci sta da tempo e non intravede nulla di nuovo per il futuro.

Il nostro paese vive un imbarazzante differenza tra nord e sud che invece di diminuire, aumenta. Negli ultimi venti anni le disuguaglianze della nostra società è aumentata in maniera smisurata. La ricchezza prodotta non è distribuita in modo equo contribuisce ad ingigantire il divario già esistente. Questo divario economico e sociale deve ridursi, per far si che ogni individuo, indipendentemente dalla sua fascia sociale e dalla sua provenienza debba essere considerato alla pari degli uomini ricchi - solo così una società civile democratica può progredire nello sviluppo.

Le proposte sono rivolte ai giovani - per agire prima che insorgano determinati problemi che ostacolano lo sviluppo delle capacità umane fondamentali, intervenendo per impedire quelle situazioni che ostacolano la realizzazione piena degli individui, all’interno di un quadro in cui valori centrali siano la libertà, l’uguaglianza, pari opportunità, dignità umana, competenza e meritocrazia.

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente.

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Abbiamo dei progetti ! non vogliamo creare l’atmosfera simile a quella descritta da Gino Paoli in una sua canzone: eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo !

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

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