PROTAGONISTI ITALIANI NEL MONDO: FARNESINA PUNTA A FARE RETE

Fare rete: è questo l’imperativo categorico scaturito al termine della prima giornata della Conferenza dei Protagonisti Italiani nel Mondo, che ha visto riuniti a Villa Manin, vicino Udine, 80 imprenditori di origine italiana che hanno trovato la fortuna all’estero, e provenienti da 28 paesi diversi per portare ciascuno la propria esperienza. Fare rete all’estero, per mettere in contatto realtà diverse tra loro ma potenzialmente in grado di comunicare e risollevare e sostenere il Sistema Paese, e fare rete anche in Italia, per rilanciare quel marchio ‘made in Italy’ la cui leadership pare minacciata dall’espansione dei mercati e dalla scarsa percezione della sua eccellenza (se è vero, come è vero, che la metà degli studenti cinesi è convinta che la Ferrari sia tedesca…). Ecco allora che secondo il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani nel mondo “è vero che siamo la prima potenza culturale mondiale” ma forse “dovremmo trasmettere un’immagine più vera, magari meno brillante ma più reale dell’Italia”. Alla Farnesina si sono chiesti come reggere, in futuro, la crescente competizione derivante dalla crescita economica delle nuove tigri, ed è anche per questo “che ci siamo ‘inventati’ una nuova Direzione Generale per il Sistema Paese, che sarà operativa da dicembre”. Una direzione ancora work in progress, che qui a Passariano, spiega Mantica agli astanti, si è affacciata anche per capire in che modo si dovrà articolare, capire attraverso le vostre storie cosa possiamo fare per voi”.

E’ grande la speranza riposta in questi ‘nuovi italiani all’estero’, figli di quella che Mantica definisce ‘emigrazione in business class’ “perché oggi si va via non per miseria ma per far carriera”, e che sono (parola del presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo) “i migliori ambasciatori del nostro Paese”.

EMIGRAZIONE, MANTICA: QUELLA IN ‘ BUSINESS CLASS’ E’ GRANDE OPPORTUNITÀ

(9Colonne) Codroipo, 28 ott – ”La nostra emigrazione ha vissuto due storie: quella dell’emigrazione classica, per il quale abbiamo creato il museo a Roma, e che troppo spesso è stata vissuta come una storia di serie B. Poi c’è quella che io chiamo emigrazione in business class: si via via non per miseria ma per far carriera, magari perché si è assunti da grandi multinazionali”. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo Alfredo Mantica, nel corso della Conferenza dei Protagonisti italiani nel mondo, presso la villa Manin di Codroipo. Questo secondo tipo di emigrazione, spiega Mantica, che è arrivata dopo quella che ha portato all’estero 25 milioni di persone tra l’unità d’Italia e la seconda guerra mondiale ”non è soltanto una fuga di cervelli, ma anche una grande opportunità”.

EMIGRAZIONE, MANTICA: DA PROTAGONISTI ITALIANI IDEE PER SISTEMA PAESE

 (9Colonne) Codroipo, 28 ott – Secondo il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani nel mondo “forse dovremmo trasmettere un’immagine più vera, magari meno brillante ma più reale dell’Italia. Al ministero ci siamo chiesti come, in futuro, potremo reggere la crescente competizione” nel campo dell’internazionalizzazione “e ci siamo ‘inventati’ una nuova Direzione Generale per il Sistema Paese, che sarà operativa da dicembre”. Mantica ha parlato a Villa Manin, a Codroipo, nell’ambito della Conferenza dei Protagonisti Italiani nel mondo in corso oggi e domani. “Siamo qui – ha detto il sottosegretario, parlando agli ottanta imprenditori di origine italiana provenienti da 28 Paesi – anche per capire in che modo si dovrà articolare questa nuova Direzione Generale, capire attraverso le vostre storie cosa possiamo fare per voi”, il tutto “al di fuori di certi protezionismi sindacali e patronali” che spesso hanno finito “per offuscare alcuni successi”. Mantica ha ricordato l’intervento di un giovane emigrato durante la Conferenza dei Giovani italiani nel mondo, “il quale ironicamente affermò di aver visto finalmente anche strade, palazzi e aeroporti italiani, spiegando che all’estero l’immagine italiana è sempre legata a Caravaggio e Leonardo”. “Dovremmo dare un’immagine diversa del nostro Paese – ha ribadito il sottosegretario – decisamente più reale”.

FONTE: 9 Colonne

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