La nostra nazione una terra ove i predicatori siamo il 99 % della popolazione, tutti sappiamo predicare bene!! però raz…. Ma…… !!!
Ecco l’inciucio, come tutti gli inciuci italioti, non funzionerebbe, rappresenterebbe addirittura una resa della ragione, un biglietto d’andata per il passato, una soffocante cappa di piombo, il paradosso che riporterebbe sulla scena di chi ci ha condotti sin qui, con i risultati sotto gli occhi di tutti.
Se non ce ne siamo accorti la gente sta scappando !!.
Dunque diffidiamo di chiunque diffonde queste idee: non devono passare! E ricordiamoci che costoro, non scelgono con chi stare ma non sono al di sopra delle parti.
Sono parte; eccome se lo sono! Non è forse una parte, nella fattispecie la media e grande proprietà, che cerca l’inciucio con ogni mezzo?
In un Paese normale, vedasi l’Inghilterra o gli Usa, vige la regola dell’alternanza al potere.
La regola dell’alternanza non pregiudica il dialogo e la collaborazione tra le parti; anzi questa collaborazione va costantemente ricercata ma chi governa ha il diritto di scegliere in piena autonomia e se lo fa rispettando norme e regolamenti le scelte sono legittime.
Scegliere significa accontentare le aspettative di alcuni a scapito di quelle di altri, i quali possono opporsi ma se sono minoranza devono accettare la cosa.
Se poi una maggioranza è abile, cercherà di ridurre al minimo lo scontento derivante dalle loro scelte.
Maggioranza ed opposizione hanno viceversa il dovere di ritrovarsi insieme quando si tratta di affrontare un grave, imminente, pericolo; e ancora di più se occorre scrivere o riscrive le regole.
Avrebbero il dovere di condividere i progetti sul futuro; di riformare la Comunità in modo da premiare il merito, infliggere un colpo mortale ai rastrellatori di voti e di deleghe ed al modello autoreferenziale in cui tutti sono controllati e al tempo stesso controllori; e di riscrivere insieme il vivere civile.
Dopo di che sarebbe non solo auspicabile, bensì necessario premiare la regola dell’alternanza con competenza e meritocrazia.