Avvertiamo ogni giorno di più il peso della crisi economia reale, lo sentiamo fuori e dentro casa, al lavoro e in famiglia. Cittadini che non rinunciano a scommettere su questo Paese, dobbiamo avere il dovere di diventare più esigenti con noi stessi e il diritto di essere governati da chi sa rispondere ai propri bisogni promuovendo e assecondando il cambiamento.
I giovani, il lavoro, l’economia reale. Questa è la sfida (vera) che il Paese ha davanti a sé e deve vincere assolutamente. C’è un filo che va riannodato in casa e in Europa per sciogliere le ansie e le paure dei nostri giorni. Bisogna tornare a mettere insieme la buona politica, uomini del fare, ceti produttivi e forze sociali, per ridefinire il perimetro dello Stato, eliminare la manomorta della burocrazia e collocare finalmente la manifattura, l’innovazione e la ricerca al centro della politica economica nazionale.
Si deve avvertire il peso politico dell’Italia, fuori da semplicismi, trasformismi e nuovi conformismi, perché si attui in fretta il disegno degli Stati Uniti d’Europa, si combattano gli eccessi della finanza speculativa e si affianchi al rigore (necessario) la mobilitazione delle risorse indispensabili per stimolare la crescita. Il Sole 24 Ore ha esaminato, punto per punto, i programmi di tutti i partiti su tutti i temi più spinosi, dalle tasse alla spesa pubblica, dal lavoro alla sanità, e così via, impegnandosi con un giudizio specifico (Rating 24) di efficacia e di realizzabilità. Abbiamo evitato di inseguire e offrire passerelle ai leader che hanno occupato ogni schermo e sito disponibili, sottraendosi a un confronto diretto e svicolando quasi sempre dai temi veri, ma ci siamo impegnati a dare il massimo delle informazioni utili per mettere il lettore nelle condizioni di fare una scelta con la (sua) testa e contribuire a rendere consapevole la più privata delle scelte pubbliche di un cittadino. Per vincere la paura e ripartire, ne siamo certi, il Paese si deve ricordare che cos’è e ha bisogno di una classe di governo che sappia riconoscere il suo capitale dimenticato e investa su di esso avendo l’umiltà di ascoltare e la capacità di fare.
Fonte :Roberto Napoletano – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/li6ZC
Più che la malafede preoccupa l’ignoranza. Succede tante volte. E l’ignoranza, come le buone intenzioni, continua a lastricare il pavimento dell’inferno. Dei fenomeni sociali, così come delle tante situazioni che ci circondano e degli stessi fatti di cronaca, sappiano realmente poco. Ci si accontenta del salotto di Porta a porta o delle notizie scarne e superficiali, talvolta sensazionalistiche. Raramente si riesce a cogliere le profondità e a comprendere cosa si nasconde realmente nelle pieghe o nelle piaghe di certi comportamenti.
Fonte: MOSAICO di pace - Tonio Dell’Olio
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