Il desiderio di crescere e imboccare la via dello sviluppo è presente in molti e sono diffusi i tentativi di costruzione sociale, culturale, economica da guardare con attenzione. Cerchiamo d’ individuare e valorizzare esperienze in controtendenza in grado di mettere in luce e sostenere quanto al Sud si sta muovendo per l’iniziativa delle persone, pur tra difficoltà di carattere burocratico e carenze infrastrutturali che sono più gravi che nel resto d’Italia.
Sviluppo Sostenibile e Sussidiario, le 3M riguardano le sue dimensioni: Multisettore (coinvolgimento di differenti tipologie di capitale, oltre che di diversi settori), Multiattore (che prevede la valorizzazione di tutti gli attori, pubblici, privati, profit e non profit) e Multiscala (che si riferisce ad un coordinamento tra il livello locale, quello regionale, quello nazionale e quello degli “attori sistemici” ovvero quei soggetti capaci di muoversi in tutte le dimensioni “multi” sopracitate e di catalizzare intorno a sé i vari soggetti che possono concorrere a impostare politiche di sviluppo, appunto, sostenibili e sussidiarie. In un territorio si trovano sempre soggetti in grado di interpretare questo ruolo meglio di altri, il primo compito di chi ha la responsabilità d’impostare le politiche di sviluppo è quello di individuare quali soggetti sistemici sono presenti a livello locale e far leva su di essi.
In tal senso, il rapporto propone diversi esempi di strategie e attori che possono favorire questo approccio, come il sistema universitario e scolastico, il mondo del lavoro e dell’impresa, la pubblica amministrazione.
Un primo esempio di innovazione nelle politiche potrebbe consistere nella rinuncia a utilizzare sussidi pubblici “a pioggia” per sostenere imprese o territori.
Questo tipo di incentivi non stimola investimenti a iniziative addizionali, da un lato distorce il mercato e dall’altro disincentiva la buona amministrazione, conferendo inoltre un pericoloso potere di intermediazione a chi gestisce gli incentivi. Un incentivo ben più equilibrato e significativo potrebbe essere una detassazione selettiva, anche a tempo determinato, da riservare alle iniziative imprenditoriali che soddisfino requisiti d’innovazione tecnologica e creazione di valore aggiunto in termini di occupazione e investimenti veritieri.
Il Sud, per quanto detto più sopra, potrebbe inoltre diventare un punto di integrazione culturale importantissimo in questo momento storico. In più circostanze diversi Paesi del Sud del Mediterraneo e dei Balcani hanno segnalato di volersi affrancare dall’arretratezza attraverso la crescita culturale e professionale dei propri giovani.
In questa situazione il sistema universitario del Sud Italia potrebbe diventare un importantissimo “Hub della conoscenza” per tutta l’area mediterranea, attraendo (e trattenendo) giovani stranieri motivati che ad oggi scelgono altri Paesi per i propri studi. Borse di studio ad hoc, programmi in lingua inglese e francese, partnership con le migliori università del mediterraneo potrebbero permettere di formare professionisti, manager e giovani imprenditori e, di conseguenza, sostenere un nuovo posizionamento del Sud all’interno del Mediterraneo. Investire in formazione vera è la prima condizione per costruire rapporti duraturi di carattere culturale, politico e commerciale.
Un esempio di natura diversa riguarda il commercio internazionale e le infrastrutture. Già oggi i Paesi del Mediterraneo sono partner commerciali primari dell’Italia, ma c’è un fatto molto importante che spinge ad investire ulteriormente sui rapporti con tali regioni e che apre nuove opportunità per riportare il Sud al centro dell’Europa: un importante elemento di scenario sono i progetti di strade, ferrovie, porti in corso di verifica o già avviati da diversi investitori istituzionali e privati.
Si tratta di occasioni imperdibili di cui il Meridione d’Italia bisogna per avvantaggiarsi del cambiamento in atto che potrebbe portare al rilancio di investimenti infrastrutturali anche tramite fondi nazionali ed europei. La credibilità del piano in termini di tempi e costi, è fondamentale: tergiversare ha già nel passato fatto sì che grandi operatori portuali e logistici stranieri abbandonassero l’idea di investire in Italia per scegliere altri territoriali.
Questi investimenti in infrastrutture potrebbero inoltre concorrere a incentivare la vocazione turistica solo parzialmente espressa di molte località del Sud. È evidente infatti che il vantaggio competitivo del Mezzogiorno nell’arte, nella natura, nella cultura, nell’architettura e nella gastronomia sia vanificato dall’arretratezza di strutture turistiche, porti, aeroporti, ferrovie, strade e autostrade.
Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.
Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.
L’innovazione sociale insegna ! a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema.
con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.
accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso
Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.Abbiamo idee e progetti ! da proporre !
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