Le reti sociali sono un sistema complesso e il loro funzionamento può esser meglio compreso se si guarda a queste nell’ottica della complessità. La complessità scardina l’impostazione riduzionistica della modernità, facendo propri i concetti di molteplicità, integrazione, contesto e incertezza. L’ostacolo principale, con il quale ci si confronta, quando si fa parte di una Rete è rappresentato proprio dalla difficoltà di accettare l’incertezza e l’imprevedibilità connaturati in essa. E a poco serve, inseguire difficili certezze con progetti ben definiti, per tentare di controllare la dinamicità della Rete. Proprio per questi motivi, è importante sin da subito, adottare una metodologia in grado di seguire il ciclo di vita della Rete, con sensibilità ai segnali deboli e capacità di adattamento e modifica. Molto spesso infatti, la causa del fallimento di buone Reti è stata proprio la difficoltà di modificare in corsa alcuni fattori.
La Rete è caratterizzata dall’avere un organizzazione interna di tipo orizzontale e non gerarchica, che prevede processi di guida e decisione largamente partecipati tra i suoi membri. All’interno della Rete possono convivere realtà molto diverse tra loro, accomunate tuttavia dagli stessi obiettivi.
L’organizzazione orizzontale si contrappone a quella verticale (tipica di associazioni, imprese, partiti, sindacati etc…) che ha meccanismi organizzativi confusi e restii ad eventuali proposte di cambiamento (innovazione organizzativa).
Per quanto riguarda i processi di guida e decisione la Rete, attraverso meccanismi di partecipazione, si contrappone alle strutture verticali caratterizzate da direttivi ristretti ed eletti con votazioni che permettono di definire maggioranze e minoranze.
Le strutture piramidali tendono ad escludere e a non rispettare le minoranze al loro interno, mentre i processi di partecipazione tipici della Rete, consentono di salvaguardare le autonomie dei gruppi aderenti.
Dobbiamo quindi individuare quelle attitudini e quegli schemi che trasformino o creino situazioni diverse dalle attuali assumendo un atteggiamento, presente, attivo e consapevole.
Formare un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.
L’innovazione sociale insegna ! a fare la differenza non è la natura ma la scala delle sfide che si vogliono affrontare e rispetto alle quali misurare la capacità di apportare cambiamenti positivi e duraturi che fondino, o contribuiscano a fondare, un nuovo sistema.
con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.
accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso
Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.Abbiamo idee e progetti ! da proporre !
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