Il lavoro sottopagato non è un dono (professionalità e competenza)

Il lavoro sottopagato distrugge la professionalità, ma la possibilità di donare il proprio lavoro (non regalare o svendere) ti permette di intercettare opportunità e creare interazioni difficili da riprodurre in altro modo.

Tutto questo può essere visto come una provocazione nei confronti dei professionisti. Ma il sociale è anche questo: nuove frontiere da attraversare, nuovi orizzonti da scoprire. Il lavoro sottopagato è una cosa, il lavoro donato è un’altra: nel primo caso il professionista deve reagire combattendo il malcostume.

Nel secondo caso, invece, può cogliere le opportunità per farsi notare. Per dare una marcia in più alla propria attività.

Chi necessita delle professionalità deve saper distinguere l’improvvisazione dalla vera professionalità.

Solo chi dona può ricevere. Siete d’accordo?

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