il valore delle reti nell’italia che cambia

Il valore delle reti nell’Italia che cambia :
Famiglia, amici, associazioni: quale impatto hanno le reti sulla resilienza dei soggetti che le compongono? È il tema del Rapporto Istat 2018 sulle trasformazioni in atto nel nostro Paese

Pochi giorni fa è stato presentato il Rapporto Istat 2018, che fa il punto sulla condizione economica e sociale italiana. L’edizione di quest’anno è molto innovativa perché approfondisce il tema delle reti e delle relazioni tra le persone e gli attori sociali. Un aspetto di grande interesse per il nostro Paese e, in particolare pe un settore come quello del welfare, dove la rete costituisce un fattore chiave di sostegno e inclusione degli individui.

“Siamo convinti – spiegano gli autori – che questo cambiamento di punto di vista arricchisca l’analisi e permetta di rispondere ad alcune domande di ricerca: ad esempio, le reti sono un fattore evolutivo? Offrono un contributo alla resilienza dei soggetti e delle forme in cui si organizzano? Sono un fattore di protezione, di rafforzamento, di crescita?”.


Individui e reti

Per rispondere a questi interrogativi, gli autori hanno analizzato le reti di parentela, amicizia e vicinato considerando i parenti stretti (nonni, genitori, fratelli e sorelle, partner, figli e nipoti), gli altri parenti (zii, figli di fratelli, cugini, cognati, suoceri e altri), i vicini, gli amici e la presenza di qualcuno che sarebbe disposto a prestare un aiuto concreto. Queste reti si possono rappresentare come un insieme di cerchi concentrici che, partendo dai familiari, interessano parenti, amici e giungono fino alle associazioni. Ognuno di noi – è stato calcolato – ha una rete costituita mediamente da 5,4 “parenti stretti” e da 1,9 “altri parenti” su cui può contare.

Le persone sono infatti coinvolte in una pluralità di sistemi di relazione e reti di diversa natura - spesso informali - cui partecipano con intensità variabile, anche in corrispondenza delle diverse fasi della vita, della struttura familiare, della condizione sociale, dell’attività lavorativa e del reddito. Tali reti sono inoltre attraversate da profondi mutamenti: ad esempio, una famiglia che si restringe riduce l’ampiezza delle reti familiari. Quando i centri minori perdono popolazione e chi resta invecchia, si assottigliano le reti di vicinato. “Queste sfide non devono però spaventare” – si legge nel rapporto.

Stando all’analisi effettuata dall’Istat, “emerge chiaramente il valore per le persone dell’appartenenza a più reti, al di là di quella di parentela, con un ruolo sempre più rilevante della rete elettiva (ossia costituita a partire dalle preferenze e dalle libere scelte dei singoli), sia nel sostegno e nella risposta ai propri bisogni e necessità, sia per lo sviluppo dei propri interessi e l’arricchimento culturale. L’ampiezza e la varietà delle reti in cui si è inseriti spinge ad una maggiore fiducia verso gli altri con risvolti positivi per la società nel suo complesso. Le reti di relazione, qualunque sia l’ambito in cui vengono osservate, non comportano soltanto vantaggi isolati, ma si cumulano e si agglomerano, tanto che è possibile parlare di un potere moltiplicatore delle reti e di reti al quadrato o al cubo”. Ma vediamo alcuni degli aspetti più rilevanti sul fronte del welfare.


La rete per le famiglie

Le famiglie sono inserite in un contesto di aiuti che spesso sono attivati, a prescindere dal bisogno effettivo, per la semplice appartenenza ad una rete. Tuttavia, l’aiuto si attiva più frequentemente se nella famiglia sono presenti persone con problemi di salute che hanno limitazioni funzionali. Nel complesso infatti, le famiglie che nelle quattro settimane precedenti l’intervista hanno ricevuto almeno un aiuto gratuito da persone non conviventi sono il 16,1%, ma tra quelle in cui almeno una persona ha dichiarato di avere qualche limitazione nelle attività quotidiane la quota è del 24,6%; se le limitazioni sono gravi, la quota di famiglie aiutate è del 31,7%.

Gli aiuti ricevuti, in particolare, sostengono le necessità specifiche espresse dalle famiglie. Ad esempio, oltre il 60% delle persone con gravi limitazioni che vivono sole è stata aiutata per l’assistenza materiale nelle attività quotidiane (lavarsi, vestirsi, mangiare, ecc.) e nei lavori domestici (pulire, lavare, fare la spesa, preparare i pasti). Risultano elevate anche le forme di aiuto relative alla compagnia, accompagnamento o ospitalità (62,8%) (Figura 1).
Figura 1. Famiglie per tipo di aiuto ricevuto e presenza in famiglia di persone con limitazioni

Fonte: Istat 2018
Nel considerare tali reti di sostegno attivate nelle famiglie in cui vi sono persone ad autonomia ridotta si deve fare riferimento alla rete formale di servizi e aiuti economici forniti dal comune, dalle cooperative convenzionate o da altri istituti e enti pubblici. Questi aiuti di natura formale non sono necessariamente alternativi al sostegno offerto dalle reti di parentela, amicizia e vicinato, ma sono in genere complementari. L’oggettiva necessità di aiuto delle famiglie vulnerabili non è affrontata, quindi, solo dai servizi socio-assistenziali, ma anche dall’intervento delle famiglie attraverso diverse modalità: aiuto informale, servizi privati a pagamento, delega ad altri per la cura di propri familiari non autonomi (figura 2).

Figura 2. Famiglie per presenza di almeno una persona con limitazioni nelle attività, per tipo di aiuto ricevuto 
Fonte: Istat 2018

  Reti e ruoli familiari

Che effetto ha l’aiuto esterno sull’organizzazione del lavoro domestico? In altre parole, il contesto di relazioni in cui le coppie sono inserite ha un impatto sulla ridefinizione dei ruoli di genere nelle famiglie? In base a quanto emerso, la rete familiare non ha un effetto unidirezionale sull’equilibrio tra i partner e sulla gestione della quotidianità.

Da un lato la convivenza comporta maggiore lavoro domestico per le donne: il vantaggio di vivere in famiglia è percepibile soltanto per gli uomini, che beneficiano della condivisione del lavoro familiare con un guadagno netto in termini di carichi di lavoro complessivo; mentre per le donne, soprattutto se occupate, la vita di coppia comporta un aggravio di lavoro.

Dall’altro lato, poter contare su una rete di sostegno significa per entrambi i partner delegare parte dei compiti e alleggerire il carico di lavoro. In questo quadro, quindi, la disponibilità di aiuti favorisce l’eguaglianza di genere e la possibilità di accedere a servizi a pagamento riduce il sovraccarico di lavoro domestico per le donne. Alla luce del diradamento della rete familiare, rendere più accessibili i servizi di assistenza diventa quindi sempre più importante per la sostenibilità dei carichi di lavoro delle donne occupate.


Sud Europa: bene le reti famigliari, male quelle associative

Relazioni sociali e partecipazione attiva sono elementi strettamente legati al benessere e alle condizioni di vita delle persone. Per avere una visione delle differenze che intercorrono fra i principali Paesi europei nell’intensità delle relazioni familiari e amicali e nelle forme di partecipazione sociale (volontariato formale e informale e l’impegno sociale) il rapporto ha realizzato un approfondimento basato sulla rilevazione Eu-silc del 2015.

Nei Paesi con sistemi di welfare tipici del sud Europa il ruolo di parenti e amici è particolarmente rilevante e i livelli di cittadinanza attiva sono più bassi. Il contrario accade per i Paesi con regimi di welfare socialdemocratico e conservatore-corporativo. Nel complesso dell’UE, infatti, poco più di una persona su due vede i propri familiari almeno una volta a settimana. Questa quota supera il 60% in cinque Paesi: Portogallo, Grecia, Belgio, Italia (con il 64,4 %) e Spagna. Nel 2015, nei Paesi dell’Unione europea il 19,3% delle persone di 16 anni e più ha partecipato ad attività di volontariato formale, il 22,2% ad attività informali, mentre una quota più bassa, il 12,9%, ha svolto attività di impegno sociale.

I livelli più elevati di partecipazione formale e informale si riscontrano nei paesi del Nord Europa: Paesi Bassi, Finlandia, Svezia, Danimarca. Quote molto più basse rispetto alla media si osservano in Portogallo, Spagna, Grecia e Italia, a prescindere dal tipo di partecipazione (formale o informale). Per l’Italia, quindi, così come per gli altri Paesi del Sud Europa, i legami stretti riconducibili a famiglia e amici giocano un ruolo particolarmente intenso, mentre solo una quota marginale di persone attiva relazioni al di fuori del proprio nucleo ristretto.

Figura 3. Quota di persone che vedono i familiari tutti i giorni e quota di persone che hanno attivato forme di impegno sociale per alcuni Paesi dell’Unione europea e sistema di welfare
Fonte: Istat 2018


Le reti territoriali

Anche la disponibilità di servizi deriva dalle reti che si sviluppano tra gli attori sociali e le istituzioni.

I processi di governance infatti aiutano e facilitano il dialogo fra strutture, territori e attori, disegnando reti che dialogano e si combinano fra di loro. Una rete che contribuisce fortemente a caratterizzare l’offerta di prestazioni sociali del nostro Paese è quella degli interventi realizzati a livello territoriale e locale. Nell’ambito della propria autonomia organizzativa, i Comuni in particolare possono offrire una gamma di prestazioni e servizi molto ampia, dando luogo a strategie assistenziali diverse per soddisfare una pluralità di bisogni.

Il rapporto ha classificato i Comuni a partire dalle risorse economiche impiegate e dalla gamma delle prestazioni offerte. Combinando le classi dei livelli di spesa con quelle della varietà dei servizi, sono stati individuati sei principali modelli assistenziali – sintetizzati nella Figura 4 – che confermano un’offerta socio assistenziale estremamente frammentata sul territorio, con una persistente cesura fra Centro-nord e Mezzogiorno, e uno svantaggio emergente per i Comuni più piccoli.

Figura 4 – Comuni per livello di spesa e disponibilità dei servizi sociali offerti – Anno 2015

Fonte: Istat 2018

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Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontriamo.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Discutendo scrivendo e criticando non si risolvono problemi ! . . .

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“LA CULTURA DELL’APPARENZA, LA NOSTRA DECADENZA”

Non viviamo una crisi economica, è una crisi morale, per questo sarà tanto difficile uscirne”. José Saramago, premio Nobel per la letteratura, qualche giorno prima di morire pronunciò queste parole. Un lascito spirituale per la nostra civiltà in agonia. Parole giuste di un grande intellettuale su cui vale la pena aprire una riflessione. Quando la morale entra in crisi una società non è più in grado di generare intelligenza e diventa sempre più difficile trovare una via d’uscita diversa dalla decadenza.

L’intelligenza è un bene raro nella nostra epoca. Non se ne trova in nessun luogo. È proprio così.  Se mi guardo intorno non vedo nessuno che si legge dentro. Ci affatichiamo per costruire la società dell’apparenza. Il culto dell’immagine a ogni costo è quello che conta. Tutto quello che deve emergere è quello che non siamo.

cioran_emilDevo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera”.

Cioran guarda negli occhi la maschera che non riesce a infilarsi e condanna la viltà di coloro che la indossano con estrema facilità perché hanno paura di mostrarsi così come sono.

Oggi quasi nessuno riesce a fare a meno della propria maschera. Si ha talmente paura di farsi vedere a cuore nudo dall’altro, mostrarsi nella propria schiettezza, aprirsi con fiducia, farsi capire per quello che realmente si sente e si prova. Tutto nasce da questo complesso di timori. Siamo soltanto maschere che non hanno il coraggio di essere.

apparenza_e_maschereNon ci interessa l’essenza delle cose, ma il loro apparire. Preferiamo amarci male, che mostrare il volto vero dei nostri sentimenti. Sui luoghi di lavoro, come nelle relazioni sociali è più comodo indossare un’esistenza che non sia la nostra. Mostrare la propria con i suoi difetti e le sue fragilità è a dir poco sconveniente.

Siamo maschere che mentono, fedeli seguaci dell’apparenza e delle convenzioni. Abbiamo paura di conoscere noi stessi, e soprattutto riteniamo pericoloso che gli altri possano conoscerci per quello che in realtà siamo.

Indossando la maschera siamo gli artefici del grande inganno che mistifica tutto. Che fa diventare il tutto un cosmico niente.

La maschera uccide noi stessi e il mondo. Ma preferiamo non abbassare la guardia, non mostrare quello che siamo capaci di fare con il nostro cuore messo a nudo. Gli altri non devono sapere come siamo fatti davvero dentro. Dobbiamo mentire per guadagnarci un posto al sole nella società che giudica dalle apparenze.

Una maschera tira l’Essereapparire1altra. Siamo un’inciviltà di maschere che si consuma nella menzogna.

Così tutto ci sembra perfetto, fabbrichiamo un sorriso tra il mondo e noi stessi, mettiamo sempre la parte peggiore di noi, che è il modo migliore per essere accettati in società.

Preferiamo essere uno nessuno e centomila, piuttosto che vivere un giorno di solitudine insieme alla parte più intima di noi.

Come mai ci sono cosi poche persone perbene? Ne ho abbastanza di questi abbozzi di umanità, di queste funerale

caricature, di questi esseri riusciti a metà”.

Cioran, ancora una volta, pugnala con le sue parole questo nostro tragico tempo dell’apparenza, nel quale difficilmente avremo il coraggio di rinunciare alla maschera.

È sufficiente tutto questo per affermare che una civiltà sente vicina la propria fine. Direi proprio di sì. Chiamate il prete, è ora di celebrare il funerale del nostro tempo che si è spento perché nessuno ha avuto il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.

Fonte : Scritto da Nicola Vacca Domenica 04 Settembre 2011 07:40

Fare parte di in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

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sicurezza e benessere del cittadino = welfare

Il “secondo welfare” coinvolge diversi attori economici e sociali, come imprese, sindacati, fondazioni, assicurazioni, organizzazioni del terzo settore ed enti locali, che vanno progressivamente affiancandosi al “primo welfare”, di natura pubblica e obbligatoria, integrandone le attività in campo sociale. Le ricerche di Percorsi di secondo welfare sono finalizzate ad individuare tendenze emergenti e “buone pratiche” che possano promuovere la riflessione sulla necessità di un nuovo “mix” di politiche capace di rispondere efficacemente a bisogni sociali vecchi e nuovi nel rispetto dei vincoli di bilancio.

Il Comitato Trazzera Marina è disponibile a realizzare un laboratorio incontro con realtà  del territorio Nebroideo - quali - istituzioni, aziende, sindacati, enti locali, terzo settore, cittadini che condividono le finalità e sostengono le attività di ricerca.

                                      I N    E V I D E N Z A

Associazione Lifebility presenta l’edizione 2018 del Lifebility award. Si tratta di un’opportunità per tutti i giovani tra i 18 e i 35 anni che, singolarmente o in gruppo, vogliono sviluppare un’idea in grado di soddisfare un bisogno sociale. I partecipanti verranno guidati da tutor esperti nell’analisi e nello sviluppo della propria idea, acquisendo competenze importanti nell’ambito della pianificazione strategica e del business plan.

Per partecipare è sufficiente presentare un’idea che voglia risolvere un problema sociale in maniera innovativa rispetto a quanto fatto sinora. Il pool di esperti dell’Associazione guiderà i partecipanti in un periodo di incubazione del progetto. Durante il periodo di tutoring, ai giovani verrà data la possibilità di visitare alcuni luoghi importanti per la loro formazione imprenditoriale, in modo che possano meglio comprendere che fare l’imprenditore è un lavoro impegnativo, ma essenziale per il progresso della società, e che pertanto ci sono molte istituzioni in grado di fornire un aiuto concreto alle nuove iniziative imprenditoriali. Al termine del percorso, come in tutti i concorsi, ci sarà un vincitore che porterà a casa il premio in denaro di € 10.000 (lordi) con il quale potrà affrontare le prime spese per la propria start up, ma a tutti i partecipanti verrà offerta la possibilità di entrare in contatto con incubatori d’impresa, professionisti, aziende, in grado di aiutarli concretamente (e gratuitamente) a sviluppare ancor meglio la loro idea d’impresa.

Fonte:PER INFORMAZIONI : http://lifebilityaward.com/

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vicini a chi guarda lontano ! . . .

Questione di numeri… e di cultura ! . . .

Uno dei tanti progetti in cantiere del Comitato Trazzera Marina è rendere meno oneroso l’accesso allo stato sociale e allargare l’utenza arrivando a coinvolgere fasce della popolazione con una minor disponibilità economica e, quindi, con maggiori difficoltà ad accedere a forme di protezione integrative rispetto a quelle fornite dallo Stato.  

Ci si propone di studiare un metodo per garantire diritti e servizi sociali, ad esempio:

Questi servizi gravano sui conti pubblici attraverso la cosiddetta spesa sociale in quanto richiedono ingenti risorse finanziarie, le quali provengono in buona parte dal prelievo fiscale che ha, nei Paesi democratici, un sistema di tassazione progressivo in cui l’imposta cresce più che proporzionalmente al crescere del reddito.

L’aumento della prospettiva di vita, il desiderio di mantenere nel tempo lo stile di vita raggiunto, la volontà di tutelare i propri cari e la contestuale ristrutturazione dei servizi sociali e sanitari, stanno generando una sempre maggior richiesta di soluzioni adeguate. Il mercato risponde ancora con proposte tradizionali i cui costi limitano l’accesso a un numero ristretto di persone.

da qui l’idea progetto  ! . . .

   logica del gruppo d’acquisto ! . . .

L’idea di spostare la negoziazione del singolo cittadino dal piano individuale a quello collettivo.

 Proporre ai propri Aderenti una serie di servizi coerenti con la propria missione, negoziando con il mercato prestazioni a basso costo ma complete in termini di garanzie prestate.

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ognuno per sè ! . . . Dio per tutti ! . . . lavoro che trasforma adeguiamoci ! . . .

Spesso siamo un po’ egoisti, tiriamo diritto per conto nostro e non  badiamo ad altro. Dovremmo allenarci ciascuno nel proprio piccolo ha pensare a sé e a gli altri. Tutto il bene che volete e procurate a voi, cercate di farlo anche ai vostri conoscenti.

La quarta rivoluzione industriale non ridurrà il lavoro ma lo trasformerà, così come accade in tutte le trasformazioni.

Gettiamo un sguardo alla storia per accorgerci che ci saranno professioni che spariscono o cambiano e nuove che si svilupperanno. Le figure professionali nell’era della 4.0 avranno una forte preparazione di base con la capacità d’intercettare le nuove tecnologie digitali. Avremo più capacità di risolvere problemi.

Per formare le nuove figure professionali dobbiamo iniziare, ad affrontare un mondo che non é virtuale ma digitale. In questo contesto sono importanti i laboratori, ma dovremo anche fare una scuola che riesce a captare negli studenti le capacità e le attitudini e farle venir fuori.

Il Gruppo del Comitato Trazzera Marina vuole partecipare a questo passaggio, imprese creative, turismo di comunità, economia collaborativa - innovazione tecnologica e sociale. Interessi comuni su idee progetto portate avanti è la volontà di sostenere percorsi che scelgono la via della innovazione condivisa, dell’accesso ai beni Comuni, le argomentazioni fin qui affrontate si rivolgono ad un pubblico ampio che può comprendere - amministratori pubblici - professionisti - imprenditori - enti del terzo settore e cittadini attivi. Si potrebbe creare l’occasione per un confronto con un tema chiave per scoprire le splendide realtà del nostro territorio Nebroideo e siciliano. 

Una delle tante missioni del Comitato Trazzera Marina è di promuovere la conoscenza e la comunicazione su Scienza, Cultura e Umanità, e quindi evidenziare progetti che contribuiscano a diffondere una nuova cultura in cui il cittadino è protagonista e responsabile della propria qualità di vita.

La finalità delle segnalazioni divulgate su questo blog è di fare interagire la scuola in generale e le famiglie per accrescere il numero di scelte e percorsi formativi in ambito scientifico - bioscienze - biotecnologie – robotica – ingegneria – informatica - per fare emergere vocazioni alla ricerca, indispensabili per lo sviluppo e crescita del nostro territorio.

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S.O.F.I.A. sistema operativo per la formazione e le iniziative aggiornamento docenti

AVVISO AGLI ENTI ACCREDITATI/QUALIFICATI

Gli enti e i soggetti accreditati/qualificati, pena la decadenza dall’accreditamento, non possono pubblicare sulla piattaforma Sofia corsi di formazione orientati alla preparazione al concorso per dirigenti scolastici, in quanto non sono iniziative formative previste ai sensi della direttiva n.170/2016.


 A chi ci rivolgiamo

Docenti

Con questa piattaforma puoi scegliere tra le tante iniziative formative proposte nel catalogo online dalle Scuole e dai Soggetti accreditati/qualificati MIUR ai sensi della direttiva 170/2016.

I video tutorial della procedura di registrazione, delle funzionalità docenti e il manuale d’uso illustrano le funzioni che è possibile utilizzare nella piattaforma.

ENTI – ASSOCIAZIONI – SCUOLE

Sei un Ente o un’Associazione e vuoi accreditarti, qualificarti e avere il riconoscimento ufficiale dei tuoi corsi?
Registrati e presenta la tua richiesta sulla Piattaforma.

Se sei un Soggetto di per sé qualificato (ai sensi della Direttiva 170/2016 articolo 1 commi 5 e 6) registrati direttamente sulla Piattaforma.

Gli Enti accreditati, le Associazioni qualificate, i Soggetti di per sé qualificati e le Scuole DEVONO pubblicare le proprie iniziative formative direttamente sul catalogo on line.

La documentazione di riferimento per i Docenti

In quest’area puoi consultare tutta la documentazione di riferimento e conoscere le modalità di accesso alla Piattaforma e al catalogo on line e come puoi iscriverti alle iniziative formative.


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per i Docenti

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(2016-2019)

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Chiarimenti sull’utilizzo della piattaforma digitale S.O.F.I.A. per la formazione del personale docente
(nota prot. 25134 del 1 giugno 2017)

fonte :http://www.istruzione.it/pdgf/

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca

Tutti i diritti riservati © 2016

Una delle tante missioni del Comitato Trazzera Marina è di promuovere la conoscenza e la comunicazione su Scienza, Cultura e Umanità, e quindi evidenziare progetti che contribuiscano a diffondere una nuova cultura in cui il cittadino è protagonista e responsabile della propria qualità di vita.

La finalità delle segnalazioni divulgate su questo blog è di fare interagire la scuola in generale e le famiglie per accrescere il numero di scelte e percorsi formativi in ambito scientifico - bioscienze - biotecnologie – robotica – ingegneria – informatica - per fare emergere vocazioni alla ricerca, indispensabili per lo sviluppo e crescita del nostro territorio.

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non siamo tutti uguali ! . . . cosa nostra semu ! . . .

Ragionare sulla ricerca dell’uguaglianza può diventare mestiere per politici, per singoli o per masse di “pensatori” ma dopo cinquemila anni non sembra risolvibile.

Siamo sempre colti da disuguaglianza per ricchezza, reddito e serenità nella conduzione della nostra vita. Ed anche il grido affascinante “tutti devono avere pari opportunità” non sembra avere riscontro; ad opportunità uguali di partenza ci si può ritrovare con guadagni o patrimoni molto diversi e seppure riuscissimo ad avere ricchezze o patrimoni similari potremmo ottenere serenità delle nostre vite molto diverse tra loro.

Insomma di uguaglianza non se ne parla ! . . .

Pensateci come sarebbe bello essere tutti uguali nello star bene ! . . . è desiderabile ma è il non avere attenzione sulle tante diversità tra noi che ci rende ancora più disuguali.

Immagine correlata

Usiamo la libertà in modo diverso generando, pur nel tentativo di avere le minor disuguaglianze possibili per quanto detto prima, spazi operativi diversi che porteranno diversità anche importanti. E un quesito sarà comunque sempre con noi: ma uno di noi, magari meridionale di Milano, potrà mai essere uguale ad un francese o meglio ad un tedesco? E dai su scherzavo ! . . . smettiamola con queste frasi fatte e scaramantiche ! . . .

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formiamoci sulla collaborazione – mettiamo da parte il predominio

Il progresso continuo della digitalizzazione, impone la collaborazione e partnership con prestigiose realtà accademiche e istituti di ricerca, ed insieme valutare la capacità di ottimizzare i costi in contesti sempre più complessi e sfidanti, tutto ciò porterà alla nascita di piattaforme integrate. Strumenti all’avanguardia, che utilizzano una combinazioni di tecniche preventive, algoritmi studiati ad hoc e approcci machine learning and intelligent optimization, oltre alle straordinarie capacità di analisi.

Con il recente emergere di innovazioni dirompenti come automazione robotica dei processi e tecnologia cognitiva, la gestione dei costi si sta trasformando in un fattore abilitante strategico con il potere di distruggere interi settori e cambiare radicalmente il modo in cui vengono fatti gli affari.

La riduzione dei costi è ora un imperativo globale una innovazione che non si gioca sullo sfruttamento manuale umano ma su capacità e competenze digitali.

La concentrazione simultanea su costi e crescita riflette una mentalitàsalva-a-crescere’, dove le aziende usano i risparmi come leva strategica per contribuire a finanziare i loro sforzi e iniziative di crescita, senza sacrificare la redditività. Questa mentalità è ora prevalente in tutte le parti del mondo - escluso il nostro territorio dove si predilige il predomio al bisogno di sopravvivenza senza dare uno sguardo a tutto quanto predetto.

Terreno fertile per discutere, ma difficile da lavorare per coltivarlo è raccogliere i frutti ! . . . ci voglio le competenze !

Il Comitato Trazzera Marina è proiettato a intensificare il proprio impegno per promuovere la formazione e la condivisione per accompagnare le imprese la scuola ed i cittadini nella digitalizzazione, con la consapevolezza che si tratta di un driver di crescita non indifferente che necessita di formazione e condivisione per imparare dai più bravi.

Fare parte di in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Discutendo scrivendo e criticando non si risolvono problemi ! . . .

diamoci nà mossa  ! . . .

Organizzazione :

– tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

La tecnologia che cambia …e ci spaventa ! . . . affrontiamola insieme ! . . .

La velocità con cui i progressi tecnologici entrano nell’ambiante lavorativo suggerisce un futuro permeato da innovazioni abilitanti quali robotica, realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale e cloud.

Lo scenario è tracciato . . .

E’ doveroso analizzare la situazione attuale e disegnare quella futura, mostrando come il rapporto con la tecnologia diventerà sempre più stretto, principalmente sul lavoro.

Individuare nuovi talenti e trasformare il business saranno sfide più facili da superare s’è facciamo squadra. Ma non sono tutte rose e fiori ! . . . il problema è riuscire a stare al passo coi tempi.

Intelligenza artificiale: applicazioni per imprese cittadini Turismo, Sanità, Business etc. per interagire bisogna fornire informazioni  assistenza servizi, trasporti, anche in svariate lingue.

Terreno fertile per discutere, ma difficile da lavorare !. . .  per coltivarlo è raccogliere i frutti ! . . . ci voglio le competenze.

Il Comitato Trazzera Marina è proiettato a intensificare il proprio impegno per promuovere la formazione e la condivisione per accompagnare le imprese la scuola ed i cittadini nella digitalizzazione, con la consapevolezza che si tratta di un driver di crescita non indifferente che necessita di formazione e condivisione per imparare dai più bravi.

Fare parte di in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Discutendo scrivendo e criticando non si risolvono problemi ! . . .

diamoci nà mossa  ! . . .

Organizzazione :

– tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

contrastare l’effimero! . . . competenze preziose: sapere lavorate in squadra . . .

La creazione di bisogni è diventata da lungo tempo parte del lavoro socialmente necessario- necessario nel senso che senza di esso il modo stabilito di produzione non potrebbe reggersi. Qui non sono in giocò ne problemi di psicologia, né problemi di estetica ma piuttosto la base materiale del dominio.

Si tratta dunque di un assoggettamento dei bisogni dei singoli da parte di una fazione che detiene le redini del potere e che ha come fine ultimo quello di incanalare e conformare i bisogni della collettività creandone appunto dei nuovi, bisogni che, pur non essendo delle necessità, vengono percepiti come tali.

Pertanto la società viene, in qualche modo, “educata ”, in maniera sconsiderata e inessenziale. La necessità favorita e manipolata in maniera distorta nel cotesto in cui si vive tramite la tecnologia e comunicazione, mezzi che inducono l’uomo ad instaurare un involontario ma irreprimibile legame di interdipendenza con essi, favorendo quel fenomeno che si può definire la fabbrica dell’opinione e del consenso.

Questa logica funge dunque da sostrato ideologico alla società moderna e ne garantisce la sussistenza e la continuazione questo approccio ha di logica a matrice totalitaria, in quanto aliena l’individuo da se stesso, sopprimendo l’impeto creativo che mira alla liberazione del proprio estro. L’individuo rinuncia dunque all’utilizzo delle proprie facoltà immaginative annientando quell’impulso liberatorio insito nella propria natura accontentandosi di un’esistenza orizzontale, nonché “uni-dimensionale”.

Per cambiare tale realtàdobbiamo individuare le forze propulsive capaci di tradurre in azione la volontà della progressiva liberazione umana che viola la regola del gioco,  cosi facendo mostra che è un gioco truccato. Dunque è solo tramite l’agire in squadra e la fusione delle energie il processo sociale che rivoluziona il metodo. 

Cambiamento che , in ultima istanza, consiste nella liberazione dell’uomo tramite la riscoperta e rivalutazione della preziosa molteplicità dell’essere che caratterizza la dimensione umana.

Tra le competenze per accedere al cambiamento di crescita, oltre alle attitudini e a specifiche conoscenze, vi è la capacità di saper lavorare in squadra, oggi qualcosa di davvero prezioso. Sapersi relazionare con gli altri ed essere in grado di collaborare in team è una competenza che ci permetterà di avere successo in campo lavorativo e non solo.

Vivendo completamente immersi in questa logica subiamo conseguentemente “desublimazione”-  fenomeno inteso come l’alienazione dell’uomo dalla propria interiorità artistica creativa. Occorre pertanto cambiare tutti gli atteggiamenti che costringono l’individuo ad una società che, per mezzo di istanze vincolanti e repressive, mirano ad abolire gli impulsi creativi dell’uomo, sostituendoli con godimenti ingannevoli ed effimeri.

Entrare in un team e riuscire a lavorare in armonia con persone nuove migliora il clima di lavoro e di conseguenza aumenta i vantaggi anche in termini di produttività.

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Discutendo scrivendo e criticando non si risolvono problemi ! . . .

diamoci nà mossa  ! . . .

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