costruiamo opportunismo come bene comune . . .

E’ sempre più evidente che la capacità di creare valore non può essere circoscritta dentro i confini della singolo individuo o azienda, ma fa parte del sistema sociale di cui tutti facciamo parte è a cui si deve contribuire. All’interno di questo sistema, le componenti territoriali  possono essere molto importanti: ad esempio, il turismo, la balneazione ecologica la bellezza del paesaggio i prodotti enogastronomici locali, sono caratteristiche chiave del sistema all’interno del quale un’attività può creare valore. Anche le componenti tecnologiche, come le infrastrutture, il controllo delle acque marine da balneazione, i servizi connessi, sono caratteristiche del sistema, come pure l’insieme di aspettative e di dinamiche sociali che derivano dalle norme, dai ruoli, dalle relazioni e dalle convinzioni che regolano il contesto di riferimento. Perciò, possiamo dedurre che a generare valore non è tanto la singola azienda, quanto il sistema e con esso il territorio, sociale e/o tecnico in cui il contesto è immerso e di cui è parte integrante. Queste dinamiche possono tutte essere descritte nei termini della cosiddetta gestione dei beni comuni.

La problematica incombe sempre, quando la capacità di un sistema di rigenerare risorse richiede che i beneficiari di quelle risorse rinuncino a perseguire ciò che conviene nel breve periodo. Infatti, se un beneficiario pensa che altri beneficiari possano comportarsi in maniera opportunistica, tendenzialmente farà lo stesso.

Ad esempio, se un pescatore ha ragione di credere che altri pescatori stiano pescando di frodo, è molto più probabile che violi, a sua volta, i limiti di legge; questo suo comportamento si verrà a sapere e, a sua volta, incoraggerà l’opportunismo di altri pescatori.

In altre parole, questi comportamenti sono la conseguenza di un circolo vizioso innescato principalmente dalla convinzione (più o meno fondata), da parte di alcuni beneficiari, che gli altri beneficiari del sistema si comportino in modo da massimizzare i propri vantaggi sul breve periodo, e che quindi l’unica cosa sensata da fare.

Le discipline di management sono state finora piuttosto silenziose su questo tema. Probabilmente, il fatto che per rispondere a questi comportamenti sia necessario focalizzarsi sul sistema eco-socio-tecnico, piuttosto che sulla singola azienda, ha dato a molti l’impressione che il tema della rigenerazione delle risorse comuni sia al di fuori dei confini disciplinari delle scienze di management.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi in cui le risorse comuni sono state sviluppate e protette con successo, tale successo è dipeso anche da soluzioni di management, quali ad esempio meccanismi di coordinamento, procedure di misurazione e reporting, processi strutturati di decision-making, tecniche di ottimizzazione dei processi, progettazione di organizzazioni a rete o sistemi integrati per la gestione delle informazioni.
In altre parole, è sempre più chiaro che l’utilizzo di approcci di management efficaci può essere determinante anche a livello di sistema eco-socio-tecnico, e non solo di singola azienda.

Per questa ragione, è molto importante che anche le discipline di management scendano in campo per occuparsi di risorse comuni, al fianco delle altre discipline che già se ne occupano da anni, come le scienze giuridiche e le scienze politiche.

La gestione di un bene comune è una responsabilità assunta nei confronti di altre persone e quindi deve essere sostenibile nel tempo.

La sostenibilità economica richiede, quindi, competenze di tipo imprenditoriale, capacità di creare valore, abilità nel coniugare finalità sociali e solidità economica.
La gestione di un bene comune non si può risolvere nella richiesta di risorse pubbliche per il suo sostentamento, verrebbe tradito lo spirito della mobilitazione di energie civiche che sta alla base dell’idea stessa dei beni comuni. La sfida quindi è sempre più attuale:

Da soli non ci si salva !!  

  

con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.

Cerchiamo talenti ! . . . Non ci interessa la mediocrità ! . . .

Ripagheremo con la meritocrazia ! . . .

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Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

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