Solo una piccola parte della popolazione sa reagire ai condizionamenti subiti dalla famiglia, dalla scuola, dalla società tanto che alcuni che non riusciamo a farlo usiamo il classico errore di generalizzazione che porta a dire che “tutti, più o meno, siamo condizionati”.
Un esempio di condizionamento da tutti compreso è quello del giudizio pubblico: “e poi cosa dice la gente?”. Le nostre azioni sono modificate per aderire a un cliché che non è detto sentiamo intimamente nostro.
Le sorgenti principali dei condizionamenti sono la famiglia, la scuola, la religione, la società (i media) e il clan (dove con questo ultimo termine si identifica l’insieme di tutte le persone che sono influenti nella nostra vita, ma non appartengono agli insiemi precedenti).
Famiglia – L’educazione ricevuta e l’esempio dei genitori possono portare il soggetto a un’adesione acritica a modelli di comportamento e a ideologie. Un padre che vuole che il figlio eccella a scuola potrà crescere un figlio contemplativo, per il quale la cultura è tutto; analogamente un padre debole potrà crescere un figlio altrettanto debole e timoroso nei confronti del mondo ecc.
Scuola – Decisamente meno pesante della famiglia, la scuola condiziona quanto più il soggetto è giovane: soprattutto quando la famiglia è assente, una maestra può influenzare un bambino molto più di quanto possa fare una professoressa al liceo. Su questo punto dovrebbero meditare tutti coloro che, per mancanza di tempo, affidano l’educazione dei loro figli ad altri, già in tenerissima età.
Religione – I condizionamenti religiosi sono massimi in Paesi ancora molto arretrati (si pensi all’Italia di 200 anni fa e all’Italia di oggi), ma è indubbio che, se la famiglia spinge verso educatori religiosi, questi possono condizionare moltissimo il soggetto.
Società (media) – Giornali, televisioni, Internet sono così potenti come sorgenti di condizionamenti da essere spesso additati come fonti infallibili (“l’ho letto sul giornale”, “l’ha detto la televisione”, “l’ho trovato in Internet”). Alla base di questo condizionamento il classico errore di scambiare l’autorevolezza con l’affidabilità.
Clan – Parenti, amici, colleghi, vicini di casa ecc.: le persone che troviamo “per strada” durante la nostra esistenza possono diventare fonti di condizionamenti. Si pensi ai genitori che, parlando del figlio, dicono che “è finito su una brutta strada per colpa degli amici”.
A differenza di ciò che pensano quelli che molto superficialmente ritengono che non ci si possa liberare dai condizionamenti, farlo è possibile: se pensi che nessuno possa essere libero da condizionamenti, sei come un uccello in gabbia che non sa che esistono uccelli che volano liberi nel cielo. Per aprire la gabbia, ci vuole una chiave che si chiama spirito critico “costruttivo”.
Per capire come lo spirito critico sia importante si pensi ai molti ragazzi che, anziché adottare i precetti della famiglia, vanno in direzione totalmente opposta. Alcuni di essi lo fanno per semplice reazione a una situazione che sentivano “impossibile”, altri lo fanno dopo un’analisi molto critica di ciò che era stato loro insegnato. Questi ultimi sono soggetti che hanno usato il loro spirito critico “costruttivo”.