Gestire i cambiamenti dettati dall’ambiente esterno (riorganizzazioni, trasferimenti o acquisizioni e fusioni) o provenienti dall’interno (innovazioni tecnologiche, espansioni o crescita). Tema spinoso del cambiamento, (indispensabile per la sopravvivenza), nelle sue declinazioni più frequenti (strutturale, procedurale, intellettuale), fornendo gli elementi di base per l’individuazione preventiva, l’analisi e l’intervento sulle variabili e le resistenze che esso genera.
Il mercato libero (o globalizzazione) oggi più che mai, vive una fase di necessaria evoluzione e adattamento alle logiche e alle richieste di mercato: l’aumento dei costi richiede una maggiore attenzione, l’aumento della competizione, l’inadeguatezza dei modelli organizzativi tradizionali, la maggiore burocratizzazione rappresentano solo alcune delle realtà che quotidianamente dobbiamo affrontare.
In questo contesto e con la prospettiva di sviluppare l’individuale capacità di comprendere e attivare comportamenti che consentano di essere resilienti, dovremmo essere padroni della gestione dei processi di cambiamento.
- Il cambiamento, quale fattore principale per spingersi verso comportamenti diversi;
- Esplorare punti di vista differenti e soluzioni alternative per leggere situazioni complesse;
- Rilevare gli atteggiamenti che facilitano od ostacolano il percorso di accettazione del cambiamento e acquisire gli strumenti di base per affrontare (e far affrontare) gli elementi emotivi e cognitivi che derivano dal cambiamento;
- Dotarsi di una rete di sensori interni ed esterni per monitorare in corso d’opera gli eventi cruciali che rappresentano il cambiamento;
- Negoziare per risolvere efficacemente i problemi, acquisendo nuovi strumenti di lavoro;
- Competenze per la negoziazione per un accordo che consideri bisogni ed interessi di entrambe le parti;
- Facilitatore per la concettualizzazione al fine di trovarne applicazione pratiche nelle attività quotidiane lavorative e personale.
- Da soli non ci si salva !!
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