Questa perdita sta impoverendo, se di fatto non è già annullata, la loro funzione di orientamento all’azione.
Ci chiediamo se questi aspetti sono ad oggi tipici solo delle organizzazioni, ho coinvolgano più in generale il mondo aziendale, e altri settori.
Ci Chiediamo anche: Come infrangere queste cristallizzazioni che attraggono nel loro luccicare, ma di fatto irrigidiscono e rendono deboli le proposte che propongono un utilizzo degli obiettivi? sequenze che possono prevedere il passaggio tra molti livelli successivi, dove trova grande spazio la progettazione, la rendicontazione del processo di attribuzione e molto meno quello di elaborazione.
Questi obiettivi diventano materia per gli obiettivi di budget, le valutazioni individuali, l’erogazione di risorse aggiuntive, etc; una materia ben confezionata, con una forma spesso impeccabile dove indicatori e standard son ben collocati.
Peccato che per strada si perda la sostanza. Questo modo di proporre ed utilizzare gli obiettivi, diffuso in molti ambienti sembra stia progressivamente consolidando, dentro le organizzazioni, un mondo parallelo che ha strutturato un linguaggio proprio, dove la parola obiettivo ha una vita a se, sganciata dai contesti concreti.
Gli obiettivi a cascata evocano adempimenti che “rotolano come pietre” da un livello all’altro, si cerca di trattarli senza farsi troppo male.
Non si rintraccia, se non sepolto sotto molti strati di consuetudini e pratiche di lavoro, il significato di un costrutto mentale capace di anticipare risultati utili.