Abbiamo capito che lo stato “vegetativo” in cui versiamo, deriva da anni passati ad assimilare troppe informazioni in modo passivo e dall’essere disabituati ad elaborarle autonomamente, formulando giudizi e non cercando soluzioni.
A mio modesto parere, non è strettamente necessario affidarsi alla meditazione per isolarsi dagli stimoli esterni, è sufficiente incominciare a ritagliarsi quotidianamente un po’ di tempo per se stessi, nel quale restare soli ed educare la mente a pensare.
Personalmente ho scelto la “corsa” come momento d’isolamento; appena posso vado a correre per un’oretta in spiaggia, lontano dal traffico, ma anche da tutti gli altri esseri umani.
Così facendo riesco a ritagliarmi qualche oretta di tranquillità.
Col tempo incominceremo ad accorgerci che, nella nostra testa, si è creato un nuovo spazio, una zona impenetrabile agli impulsi esterni, nel quale possiamo elaborare autonomamente informazioni, trovare soluzioni concrete, riporre idee, progetti, aspirazioni, e coltivarli giorno dopo giorno.
Non è sufficiente immaginare che sia tutto ok, perché tutto diventi veramente ok; per cambiare vita, per riuscire a vivere meglio, quello che serve è l’azione.
Ci sono innumerevoli motivi per i quali essere positivi viene considerato un atteggiamento infinitamente migliore che essere negativi, ma cosa serve veramente per incominciare a “pensare positivo” e migliorare la nostra situazione?
Anche se si tratta di un approccio poco romantico, le statistiche dimostrano che agire in modo positivo, porta ad uno stato d’animo positivo; questo significa che sforzarsi di migliorare i propri pensieri, anche se la nostra attuale situazione non è delle migliori, aiuta la mente a ragionare in modo propositivo, ad affrontare meglio le problematiche, e a trovare più facilmente le soluzioni.
Quando si deve affrontare una decisione o un problema, la modalità con cui formuliamo la nostra risposta è fondamentale; se per esempio abbiamo paura di cambiare vita, formulare una soluzione che rientri nel concetto di pensare-positivo, significa evitare frasi come “Non devo aver paura di cambiare vita” oppure “Devo vincere la paura di cambiare vita”, perché contengono la parola “paura”, e il nostro subconscio continuerà ad associare il “cambiare vita”, alla sensazione di disagio che proviamo.
Lo stratagemma si basa sul semplice fatto che, ciò che pensiamo viene visualizzato dalla nostra mente e scatena in noi delle sensazioni, se per esempio ora dicessi “Non pensare ad un asino che vola nel cielo”, il tuo cervello cosa ha visualizzato? Forse un asino nel cielo?
Semplicemente, pensare frasi come “Non devo aver paura di cambiare vita” non fa altro che farci visualizzare l’immagine di noi stessi, impauriti e incerti; mentre “Cambiare vita mi renderà felice” potrebbe farci pensare a noi che finalmente trascorriamo le nostre giornate, immersi nella felicità che stavamo cercando.
Per pensare positivo quindi, serve prima di tutto formulare frasi positive e dimenticare quelle negative, col tempo e la costanza ci si rende conto di quanto le frasi negative siano insite nel nostro modo d’essere, ma presto s’ impara a formulare in positivo, e rapidamente questo approccio diventa automatico come respirare.