La scuola la cultura l’educazione continua ad essere dimenticata. Sembra certificata e confermata che l’Italia è un “paese per vecchi” (siamo i secondi al mondo per percentuale di over 65 sul totale della popolazione) privi di politiche mirate a investire nel sistema scolastico e, di conseguenza, nel lavoro.
È IMPORTANTE che gli over 65 presenti nel territorio nebroideo facciano squadra per fare qualcosa di storico in una situazione preoccupante come questa. L’Italia è uno dei paesi che investe meno nell’istruzione, 30esimi su 36 per spesa pubblica scolastica – dietro Spagna, Germania, Regno Unito e Francia – e si trova ben al di sotto sotto della media. Il numero dei laureati è inferiore al 20% dei cittadini di età adulta e solamente il 25 % dei manager è in possesso di una laurea. Non deve sorprendere, quindi, il quintultimo posto nella classifica che quantifica l’ammontare del ritorno finanziario individuale dopo il conseguimento di una laurea.
Con questo sistema d’educazione e scarsità di investimenti, i più giovani faticano a trovare un impiego in modo continuativo. Bassi livelli di istruzione e di qualificazione rendono più complicato l’accesso alla stabilità occupazionale, condizione che nel lungo periodo costituisce la premessa per la disoccupazione. Allo stesso modo, chi riesce a conseguire una laurea non ottiene un ritorno economico in linea con le medie europee.
- Investire nella digitalizzazione e nei progetti innovativi.per la digitalizzazione della scuola previsti dal Ministero dell’Istruzione, rappresentano un investimento nella direzione giusta. Utilizzare risorse per potenziare le attività di ricerca e di laboratorio a tutti i livelli (secondario e terziario) e potenziare le competenze digitali sia degli studenti che del personale scolastico è fondamentale;L’alternanza scuola-lavoro un canale diretto tra aziende e istituti scolastici, oltre che università, la scuola non deve essere vista come un “parcheggio”. Deve essere valorizzata per aumentare ed affinare le competenze degli studenti, sviluppare capacità imprenditoriali, accrescere la conoscenze delle dinamiche lavorative;
- Integrare nei programmi scolastici l’educazione civica e finanziaria di base. Anche in questo campo l’Italia occupa i bassifondi delle classifiche internazionali. Un individuo formato sotto questo punto di vista sarà un cittadino più consapevole delle proprie scelte ed una risorsa per la nazione.
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