il possesso ! il male del mondo ! . . .

Oggi avere una vera amicizia è sempre più difficile ! . . .
Il lavoro, la società, il modo di vivere, la famiglia ci allontanano da questo grande valore. Nel mondo moderno si è perso il profondo significato dell’amicizia, ognuno va avanti per sè, come una lotta alla sopravvivenza, le amicizie sono dettate dagli interessi, dai secondi fini e si tende la mano solo se si sa di essere ricompensati. Molte persone definiscono “amici” tutte quelle conoscenze con cui entrano in contatto, con cui scambiano qualche parola, opinione, con cui passano del tempo, dei quali però hanno magari solo una conoscenza superficiale. La maggior parte delle persone che consideriamo nostre amiche sono, in realtà, solo dei conoscenti.

Le persone, che ci sono vicine come frequentazione rispetto alla totalità informe degli altri. Sappiamo che problemi hanno, li sentiamo affini, ci rivolgiamo a loro per aiuto e li aiutiamo volentieri.
Abbiamo con loro buoni rapporti però non abbiamo una profonda confidenza, non ci raccontiamo tutto di noi.
Vedendoli non ci sentiamo così felici, non ci viene spontaneo sorridere e sentirci sereni. Se abbiamo successo e ci realizziamo nella vita grazie alle nostre capacità e competenze o riceviamo un premio, ci rendiamo subito conto che queste persone non si sentono felici come se fosse successo a loro. In molte amicizie di questo tipo c’è spesso gelosia, denigrazione, contrasti e cattiveria. I rapporti estremamente cordiali molto spesso coprono una realtà conflittuale.

Certo, queste persone non ci sono estranee, anzi ci sono vicine, ma non sono amici!
L’amicizia è un valore molto importante ad ogni età, perché consente agli individui di esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni, ma anche di sostenersi a vicenda e di confrontarsi.
L’amicizia richiede lealtà, rispetto, franchezza e fiducia reciproca. L’amicizia richiede questo ma la società moderna sta perdendo questo grande valore.
Queste amicizie sono di lunga durata, si realizzano in qualunque momento della vita, a qualunque età, non richiedono limiti, ma solo la consapevolezza da parte di entrambi del sentimento reciproco solido che li lega.
Ciò non predispone che sarà sempre un legame pacifico, ma può condurre e far nascere litigi più o meno intensi se c’è una mancanza di comprensione.
L’amicizia è il legame più solido tra due o più amici ma non presuppone che la persona con cui entriamo in legame sia sempre presente e a disposizione per noi in ogni istante, perchè è evidente che a tutto ciò è necessario anche un cambio da parte nostra.

Oggi le persone sono dominati da due sentimenti potentissimi: l’egoismo per s’è stessi e l’invidia verso gli altri.

Questi sentimenti muovono il mondo e una buona parte dei rapporti che instauriamo con gli altri.

Viviamo in una società dove le persone cercano di raggiungere i propri obiettivi con ogni mezzo e tanto iperattivismo certi di star cercando l’unica verità interiore, non accorgendosi che l’impegno eccessivo rovina la capacità di rapporto, di relazione vera, di comprensione e di aiuto reciproco verso la crescita interiore.
Ma davvero l’assenza di legami sociali significa più autenticità e più libertà?
Esiste un bisogno strumentale dell’altro inconfutabile. Un bisogno che nasce dalla consapevolezza che senza l’altro, non siamo! Una dipendenza voluta dal nostro essere animali sociali.

Un’autentica relazione di amicizia richiede una profonda tolleranza e accettazione dell’altro anche negli aspetti meno piacevoli per noi, cosa non facile, perché il nostro correre quotidiano ci impedisce di avere il tempo di “sentire” e “vedere” l’altro, cui inevitabilmente prestiamo frettolose attenzioni.

Il bambino può venire disprezzato ma non disprezza.
Il bambino ama tutti, accoglie tutti, non fa distinzione fra il bello e il brutto, perché i suoi occhi sono puliti perché il suo cuore è pulito. Ma quando cresce, se il genitore non è attento nell’educazione del figlio, il figlio comincia ad andare fuori dalla strada maestra e comincia ad aggrapparsi alle cose di questo mondo, comincia a crescere nel suo cuore il possesso: “Questo è mio, questo è tuo”. Comincia a sparire la generosità in termini di dare come affetto, come amore, come sensibilità verso l’altro.
E più entra il possesso, più entra l’egoismo e quindi: io divento il centro del mondo e gli altri non esistono più!

Siamo per cambiare lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola – i partiti – le associazioni etc. come luogo di indottrinamento – bisogna avere il coraggio di cambiare atteggiamenti e comportamenti sociali.

Abbiamo quindi bisogno di crescere; gli ambiti operativi sono tanti e il percorso è tutto da “inventare”.

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente. Essere cittadini attivi aiuta !!

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Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

 

sana competizione e confronto – basta duellare ! . . . ritroviamoci ! . . .

La società è un microcosmo popolato da tipologie umane diverse. C’è chi lavora per pagare le bollette e mutuo, chi per sentirsi gratificato e dare un senso ai propri studi ed altro, e chi per primeggiare sugli altri. La convivenza tra persone differenti porta, inevitabilmente, a confrontarsi e a misurare continuamente i propri limiti e i propri punti di forza. E’ accaduto a scuola e accade, ogni giorno, anche al lavoro. Secondo il parere degli esperti, si tratta di una situazione che può portare grandi giovamenti: una sana competizione può spingere, infatti, a crescere e a migliorarsi. Ma occhio a non perdere di vista l’obiettivo finale e a non cedere al richiamo di facili bassezze. Competere non vuol dire duellare senza esclusioni di colpi, ma confrontarsi con lealtà e correttezza.

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Funzioniamo, più o meno, così !. . .  quando ci accorgiamo della presenza di una persona valida e ambiziosa, che minaccia di “rubarci la scena” al lavoro o altro, reagiamo in due modi. O facendoci logorare dall’invidia (che è un sentimento negativo destinato a creare problemi a noi stessi e agli altri) o impegnandoci a fare di più. Le rivalità, sono sempre esistite e non hanno sempre fatto male. Anzi !. . . il confronto aperto e leale tra persone che si contendono gli stessi riconoscimenti porta – di norma – a migliorare le prestazioni e ad accrescere le motivazioni. L’essenziale è ingaggiare una sana competizione, tesa a far crescere tutti.

Ogni decisione politica economica nel sociale (programmare, costruire, regolamentare, indirizzare, investire…) passa da un’ottica del breve ad una del lungo periodo; un elemento determinante di cui tener conto dovrà essere l’accurata e rigorosa valutazione dell’impatto sociale e generazionale.

Abbiamo bisogno di crescere ! . . . gli ambiti operativi sono tanti e il percorso è tutto da “inventare” ed è in salita ! . . .

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente. Essere cittadini attivi aiuta !!

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I sogni sono importanti, purchè si realizzino !. . . si nasce con tanti sogni per la testa, con tante fantasie, che finiscono poi per arenarsi tra le dune della nostra maturità, non appena smettiamo di essere bambini. Viviamo in una società che considera bambini e sognatori dei prodotti incompleti, mancanti di qualcosa, quasi quasi da non prenderli in considerazione ! . . .

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tra digitale e mondo reale

Nuovi scenari didattici, in cui l’approccio sociale le scelte dei dirigenti scolastici e docenti giocano un ruolo fondamentale, saranno protagonisti laboratori di robotica ed elettronica educativa, logica e pensiero computazionale, problem solving, FabLab e stampa 3D,  partire da esperienze e ricerche del MIT una nuova metodologia educativa per l’apprendimento in STEM (science – technology – engineering – mathematics) con un forte potenziale per lo sviluppo di innovazione, creatività e motivazione. Oggi viene considerata come una modalità molto efficace nel coinvolgere persone con diversi livelli di esperienza e interesse nell’esplorazione di concetti, pratiche e fenomeni legati alla scienza.

La robotica educativa è uno strumento sempre più apprezzato per sostenere l’apprendimento curricolare e favorire al contempo lo sviluppo di molteplici competenze, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria. Aiuta inoltre a intraprendere percorsi mirati ai “nativi digitali”, utili a farli ragionare sulle connessioni tra digitale e mondo reale, tra quanto accade nell’anonimato di un’esperienza virtuale e i contesti sociali in cui ci si muove ogni giorno.

E’ doveroso e urgente approfondire queste tematiche su cui verte una crescente attenzione che si innesta tra gli atelier creativi e i laboratori di artigianato digitale di cui le scuole di ogni ordine e grado stanno iniziando sempre di più a dotarsi.

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La creatività è stata definita da Williams nel 1993 come la modalità di elaborazione cognitiva che, a partire dalla consapevolezza dei processi di organizzazione della nostra mente basati sulla costruzione di schemi, agisce nel senso di produrre nuove idee. La creatività ha un natura componenziale con fattori sia a livello cognitivo che emozionale. La parte cognitiva prende il nome di pensiero divergente che è caratterizzato da fluidità, flessibilità , originalità ed elaborazione. Le componenti emozionali sono invece la disponibilità ad assumersi rischi, la complessità, la curiosità e l’immaginazione.

Guardare e ascoltare non basta più ai nostri figli: è arrivato il momento di inventare , sperimentare, toccare… in uno spazio come questo diventa possibile anche nelle nostre scuole proporre delle attività interdisciplinari (scienze, arte, matematica,  tecnologia…) creative e stimolanti.

Progetto Alternanza Scuola-Lavoro alcuni vedono solo problemi, polemiche e inutili perdite di tempo, altri invece ne sanno cogliere gli aspetti migliori e valorizzare in utili iniziative non solo per i giovani ma anche per i meno giovani come dimostra il progetto che vi andiamo a presentare !

L’hanno chiamato Sportello ABC Digital ed è un’iniziativa del portale Grey Panthers, sito di informazione che si rivolge ai “non più giovani” per informare su tematiche a loro vicine ma anche per avvicinare i più anziani all’uso delle tecnologie.

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la cultura del futile inutile ! . . .

Quanti si interrogano, in modo più appropriato, sull’efficacia – chiamiamola «utilità» – in termini occupazionali dei percorsi scolastici ?  due studenti su tre proseguono, nei successivi percorsi universitari, con studi scientifico/tecnici: ingegneria, farmacia, medicina, scienze matematiche, fisiche, biologiche, statistiche, architettura? Qualcuno mi s’à spiegare, inoltre, perché anche le scienze umane (pedagogia, sociologia, antropologia…) sono «scienze»?  per una questione di metodo, non tanto di contenuto. Il metodo attiene alla logica ma anche alla creatività dell’intuizione. Quanta parte di merito nelle scoperte scientifiche è da affidarsi alla creatività? Quanta parte di merito alla logica e alla costruzione rigorosa è da riconoscersi invece nella «creazione» di un’opera d’arte, di musica, letteratura o arte figurativa che sia? Siamo davvero convinti che si possano separare nel cervello umano scienza e arte attribuendo loro caratteristiche che forse son più stereotipi che divisioni reali ?

La domanda da farsi piuttosto non è «cosa serve a chi studia oggi»? ma tra 5 anni, in un mondo dinamico e in cambiamento come è quello attuale, su scala nazionale e internazionale, il 60% almeno delle professioni attuali sarà completamente inutile? ci saranno un 60% di «mestieri nuovi», la cui caratteristica intrinseca sarà il dinamismo? Quello che veramente «servirà» ai nostri figli, lavoratori di domani, sono dei nuovi contenuti, la conoscenza di strumentazioni tecnologiche che sono obsolete dopo pochi mesi, una flessibilità mentale diversa e un «adattamento creativo» eccezionale?  è una questione di competenze personali trasversali maturate, non di contenuti e nemmeno di brusche classificazioni. La questione è una: fornire un metodo, interrogarsi su un metodo, o meglio: sapersi e sapere interrogare il mondo e se stessi. Dunque il «problema» della scuola oggi è come attivare e coltivare, l’autonomia di riflessione e la capacità di creazione.

Che poi vengano applicate nell’invenzione scientifica o in quella artistica poco cambia.  E allora la domanda dovrebbe essere: sono i licei classici ad essere obsoleti per i contenuti trasmessi o sono tutte le scuole inefficaci nel trasferire ? provocare, coordinare e coltivare ?

Se fosse solo una questione di sbocco occupazionale mi chiedo come mai quel 94% di studenti che seguono percorsi «concreti» e «specifici», «utilitaristici», poi non vengano collocati ?

Quella che dovremmo trasferire ai nostri figli è la capacità di vivere nel dubbio senza perdersi in esso, di cercarlo, senza paura di contraddirsi, perché è la contraddizione che crea il progresso culturale e scientifico, non il teorema.

Laboratori didattici innovativi :

Un concentrato d’innovazione che ha l’ambizione di ispirare gli studenti e formarli su competenze trasversali che possono toccare differenti discipline.

Siamo chiamati dunque ha ragionare sull’utilità degli studi in rapporto all’utilità della nostra società – territorio -  ambiente per costruire la nostra identità individuale e collettiva a prescindere poi da ciò che decidiamo di fare come individui ma anche come collettività.

Nei sistemi scolastici dell’era moderna convivono due istanze parimenti importanti: da un lato il bisogno degli studenti (l’utilità e la formazione per la loro vita individuale) e dall’altro il bisogno della comunità  (l’utilità e la formazione per la vita collettiva, per il corpus dei cittadini).

 Prima dei concetti di utilità e di bellezza, l’essere è pregiudiziale all’esistere.

Questo «noi» si trasmette nella misura in cui siamo stati capaci di fornire un metodo che è essenzialmente riflessione, critica-creatività-metodo.

COLTIVIAMO CONCRETEZZA NON FUTILITA’  ! . . .

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idea progetto – amministrazione condivisa -

IL COMITATO TRAZZERA MARINA  vuole essere promotore di iniziative ed attività.

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Patti di collaborazione e beni comuni

Nascita e sviluppo delle attività di Promozione della Cittadinanza Attiva.

La stesura di una progettualità realmente condivisa tra amministrazione associazioni e cittadini riesce a garantire una base solida su cui innestare rapporti ed attività tese all’integrazione tra generazioni e culture in grado di creare una centralità sociale e culturale all’interno della comunità, “rivisitare i luoghi ed ambiti della vita sociale attraverso scelte condivise per una equa fruizione pubblica dei beni comunali e non, a favore di tutta la collettività” tramite iniziative culturali, artistiche, ricreative, artigianali, formative, di cura e piccola manutenzione del verde con ricaduta positiva sull’ambiente fisico e sociale con l’obiettivo di raggiungere un’integrazione multiculturale e intergenerazionale inserendosi all’interno del percorso di amministrazione condivisa.

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cambiare attitudini sociali ! si può ? . . .

Siamo il paese del dopo Santa Rosa

Probabilmente dovremmo farcene una ragione, prenderne atto e rassegnarci.

Sullo scenario Europeo e ancor di più in quello mondiale, non contiamo nulla, siamo quelli che si definiscono i fanalini di coda, quelli che vengono portati a rimorchio, magari nell’ultimo vagone, quello destinato al bestiame.

Non voglio dipingere un quadro apocalittico, però a ben vedere la situazione è questa.
Del resto, mi domando, come possiamo pensare di essere rispettati, se noi per primi non ci rispettiamo.
La nostra credibilità è pari a zero, la nostra coerenza una barzelletta, la nostra memoria molto corta.

Saremo per sempre il Bel Paese, inteso forse come una nazione bella da visitare, con un buon clima, con paesaggi fantastici, città incredibili, storia unica.
Ma saremo sempre anche il Paese degli spaghetti, della pizza e del mandolino.

Siamo il Paese con due presidenti del consiglio, con due presidenti della repubblica, siamo quelli che, per non farsi mancare nulla, ospitano addirittura due Papi.

Siamo quelli che scelgono sempre Barabba, che amano i mascalzoni e i delinquenti, che proteggono chi ruba, chi corrompe, chi usa il potere a proprio esclusivo vantaggio.
Siamo quelli che chiunque può conquistare, colonizzare, acquistare.

Siamo quelli con il cuore grande, che accolgono tutti ma che vogliono speculare sul l’accoglienza.
Quelli che godono di un terremoto perché anche su quello si riesce a speculare.
Quelli che donano soldi per la ricostruzione ma anche quelli che, con quei soldi, ci costruiscono piste ciclabili e ci salvano banche

Siamo il Paese con file chilometriche di giovani in cerca…non di un lavoro, no, di accaparrarsi l’ultimo modello di smartphone.
Quelli che sanno solo lamentarsi senza scendere in piazza ma pronti alla lotta armata per difendere il giocatore preferito, la propria squadra, il gioco del calcio.

Quelli che cercano disperatamente un lavoro ma “dopo Ferragosto, perché è vero che sono disoccupato, però alle ferie non ci rinuncio”.

Siamo il Paese che dopo aver sfruttato per decenni la manovalanza del sud, poi lo disprezza, lo discrimina, lo odia, lo umilia, lo insulta
Siamo quelli che danno i voti a chi li sfrutta, li disprezza, li discrimina, li odia, li umilia, li insulta.
Anche qui memoria corta. 

Siamo il popolo dei Santi, dei poeti e dei navigatori.
Ma anche quello degli esperti. Di cosa? Ma di tutto. Fatemi una domanda e saprò certamente darvi una risposta.

Siamo quelli che “il giardino del vicino è sempre il più bello” ma che non curano il proprio, non lo annaffiano, lo lasciano morire. 

E noi, nel nostro piccolo paesello di provincia, siamo quelli ai quali non va bene niente ma ci sta bene tutto, quelli degli inciuci, dei favori, quelli dell’armiamoci e partite, del sachimmincula, del dopo Santa Rosa.

Degno popolo di una degna città di una degna regione di una degna Nazione.

FONTE : etrurianew  –  articolo scritto da : Giancarlo PAGLIA

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Ascoltare attivamente senza anteporre pregiudizio

Tutte le persone abbiamo bisogno di essere ascoltateL’ascolto, inoltre, è una condizione indispensabile nella comunicazione.

Una conversazione, per quanto possa essere difficile, non è una lotta. Non ci sono vincitori né perdenti. Per questo motivo, se vogliamo mettere in chiaro qualcosa, dobbiamo mantenere la calma, soprattutto quando l’altra persona manifesta segnali di cambiamenti emotivi, dobbiamo interessarci ai pensieri e le idee delle altre persone.  Accettiamoli senza giudicarla né rinfacciarle nulla. Dopo, possiamo esporre le nostre idee – da qui nasce il confronto - ascoltare senza interrompere o giudicare.

Se non vogliamo chiuderci, dobbiamo aprire la mente e abbandonare il rancore, l’ira e la rabbia.

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il mondo delle risorse ! . . . la logica del padrone ! . . .

La mercificazione della conoscenza-competenza-comunicazione, non ci si dà cura per possederli, ma dovremmo comunque occuparcene un po’ se non vogliamo perdere la capacità di mostrarci generosi: chi è senza risorse non è mai stato in grado di condividere con altri che le hanno ! . . .

La logica del padrone ti schiaccia ! . . . Tira dritto ed impone determinate soluzioni, si insinua subdolamente ed elabora soluzioni diverse da quelle che proponi senza nessuna riflessione logica.

Frustrante ! ! ! . . . Ma il mondo è fatto così ! ognuno si sente esperto del settore che preferisce solo perché ha risorse ! ! . . .  è tutto la và a finere per ottenerle - in qualsivoglia modo.

  • la legge del Voglio ! . . .

Inutile continuare con le polemiche (così vengono additate certe verità !.. ): il concetto è chiaro. A volte il cliente (anzi, il padrone) sottovaluta il tuo lavoro, non riconosce le tue competenze. E pensa di poter dare un parere su tutto per appagare l’ego.

Questa logica semplice, micidiale, incontrastabile: “questa cosa non mi piace ! . . . e dato che io metto i soldi, la devi cambiare ! . . . dettare legge senza avere la minima competenza mi sembra davvero una dimostrazione di stupidità e poca condivisione. Purtroppo ! a ciò si continua ad assistere nella nostra cosiddetta società libera – democratica attenta ai più deboli - pluralista - ed attenta al sociale ! . . .

Con questo approccio ! ! . . . rinunciamo a quell’incredibile bagaglio di competenze che contraddistingue la professionalità – di questo ed altro vogliamo occuparcene attivamente. Costruiamo la società del merito e della competenza . . .

Tutti affrontiamo la logica del padrone. Hai vinto? Hai perso? Racconta la tua esperienza nei commenti. E troviamo insieme un modo per risolvere questo problema.

In parole spicciole, questa sensibilizzazione alla collaborazione e condivisione del nostro blog non adotta la logica del padrone.

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il mondo politico è il riflesso del nostro modo di essere ! . . .

Tutto quello che circonda la nostra esistenza e che vediamo intorno a noi è come uno specchio che ci mostra ciò che riusciamo a costruire ! le convinzioni rispetto a noi stessi, rispetto agli altri e rispetto all’ambiente.
 I comportamenti ed atteggiamenti del quotidiano sono il riflesso di ciò che viviamo ciò che noi stessi abbiamo manifestato, comporta rovesciare la prospettiva con cui normalmente ci si rapporta agli eventi.

Purtroppo dobbiamo accettare incondizionatamente tutto quello che viviamo, consapevoli che esso rappresenta esattamente ciò che siamo.

Per comprendere questo concetto può essere utile ricorrere all’immagine dello specchio.

Siamo noi a scegliere cosa osservare degli altri e degli eventi: ciò che vediamo riflesso nell’altro è lo specchio di ciò con cui risuoniamo maggiormente in un determinato momento. Analogamente, ogni ambito della nostra vita riflette esattamente ciò che sentiamo, pensiamo, crediamo ad un livello profondo.

Osservare il mondo come uno specchio può procurarci una insospettata fonte di informazione.

Lo specchio (il Comitato, il confronto), infatti, può mostrarci parti di noi stessi che senza il confronto non potremmo mai scorgere.
Questo lo si può notare soprattutto quando osserviamo qualcosa che non ci piace: tutto quello che nel mondo esterno disturba indica semplicemente che non si è conciliati in se stessi col principio analogo.

Risultato immagine per vignette sulla crescita

Per questo le ripetizioni indesiderate sono dei forti indicatori su ciò che esiste realmente dentro di noi in termini di paure ed aspettative.

Quando capita di imbattersi in situazioni spiacevoli, invece di combattere contro qualcosa o incolpare qualcuno, può essere utile chiedersi quali parti di noi sono turbate e da che cosa, su cosa dobbiamo lavorare per crescere ed evolvere, quali lati della nostra personalità non accettiamo.

 

Con il passare del tempo e l’esercizio, coltivando un atteggiamento di gentilezza verso noi stessi, così come siamo, ci stupiremo di constatare che nulla riuscirà più a turbarci ed inizieremo a coltivare la stessa attitudine verso gli altri, ricevendo a nostra volta accettazione, rispetto, fiducia.

Siamo per cambiare lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola – i partiti – le associazioni etc. come luogo di indottrinamento – bisogna avere il coraggio di cambiare atteggiamenti e comportamenti sociali.

Abbiamo quindi bisogno di crescere; gli ambiti operativi sono tanti e il percorso è tutto da “inventare”.

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente. Essere cittadini attivi aiuta !!

Risultato immagine per vignette su cittadinanza attiva

Da soli non ci si salva !!  

  con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

 

il comitato spontaneo – Noi a difesa di noi !…

Ripetiamo! che questo Comitato Spontaneo fa parte di un “servizio sociale” ed è, non a scopo di lucro, per una forma di ” sicurezza socialescopo sociale è l’altruismogeneralmente di pubblica utilità - ridare umanità alla vita quotidiana”, offrendo soluzioni ai piccoli problemi di tutti i giorni, a misura di quartiere – comunità – territorio - ad opera di una pluralità di persone –  motivo per cui dovrebbe essere aiutato, poiché è il massimo potere che può essere esercitato in una società moderna, tale intreccio virtuoso consente ai cittadini attivi di manifestare pienamente tutto il loro potenziale, mettendo in campo risorse non indifferenti per riuscire a migliorare il sistema sociale nel suo complesso. Ciò permetterebbe di mettere in campo delle azioni adeguate, eque e che riescano a far emergere le migliori risorse umane.

Un po’ di logica ci libera dal dover fare innumerevoli esempi a dimostrazione.

Uno per tutti: il politico, in democrazia, deve essere eletto dal popolo, deve piacere al banchiere e deve rimettersi, per quanto potente esso sia arrivato ad essere, alla farsa del  voto democratico espressione democratica-popolare”. Tutto al più ! se è riuscito a farsi sponsorizzare da altri giri, può sperare di campicchiare politicamente qualche decina di anni. Poi ci sono, come sempre, le eccezioni, ma grosso modo è così che funziona la politica nel Mondo.  Ovviamente la longevità di un politico è anche direttamente proporzionale  alla valutazione del popolo. Il banchiere no. Il banchiere può rimanere nell’ombra per anni, secoli (e questo lo ha imparato dalle tragiche fini di molti Re e politici del passato che, caduti in disgrazia, venivano separati dalle loro teste a colpi di spada, ghigliottina o, più spesso recentemente, da democrazie trottanti). Non deve chiedere nulla a nessuno, anzi: è lui che concede.

Il banchiere tiene potere per 50 – 100 o 400 anni senza problemi. È multiforme, fantasioso, intelligente e vincente. Con il rispetto dovuto alla nostra ignoranza. Il politico sì e no riesce a fare avere un titolo di studio. Il banchiere, ha capacità tecniche e umane di comprendere la psiche della popolazione attorno, è eterno. Il politico è, sempre in tensione su quale soldo arraffare. Il banchiere lo crea, dal nulla, quel soldo, con il quale rafforza e perpetua il proprio potere, per il proprio aggio.

Certo, anche la tua idea del mondo che i dentisti e i notai “fanno li sòrdi veri!” non è sbagliata.. però va un po’ ridimensionata alla luce delle nuove informazioni, non credi? I sordi li fanno, nel vero senso del termine, sulu i bancheri !… Sarebbe come continuare a credere la Terra centro dell’Universo dopo la scoperta del Sistema Solare.

Nel confronto, non esiste chi vince e chi perde. Esistono solo pensieri.
E’ nel comportamento che si tiene quando ci si confronta, che possono esserci vincitori e vinti, anche solo morali.

Chi pensa e tiene un comportamento equilibrato, mai sopra le righe, di sicuro è un passo avanti.

Il vero Valore che può generare una comunità coesa sta nel produrre relazioni sociali valide, in grado di ricostruire.

Le relazioni basate sull’impegno all’autenticità e sulla capacità/competenza di offrirsi reciprocamente chiari e sinceri, consentono di allargare lo “spazio aperto”, generando un flusso di fiducia e una migliore comprensione dell’altro.

Formare un gruppo di unità d’intenti è alquanto complesso, ma i benefici che se ne possono trarre ne fanno indubbiamente un’arma vincente.

Da soli non ci si salva !!  

  Con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.

Intervenire sui cambiamenti in atto si ha qualche possibilità solo se si parte dal basso. Se si parte da noi. E ciascuno da se stesso e dalla indelegabile insopprimibile propria scelta.

                 accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso

Cerchiamo volontari per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere

Abbiamo dei progetti ! da realizzare ! 

Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.

CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE

Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.

Organizzazione – tel. mob. 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

  Noi a difesa di noi !!. . .