Convinzioni e credenze limitanti

I nostri pensieri creano la nostra realtà.
I nostri pensieri sono formati dalle nostre convinzioni.
Le nostre convinzioni possono limitarci e bloccare la nostra crescita oppure possono espanderci e portarci allo sviluppo e alla nostra realizzazione personale. Gran parte della nostra vita dipende dalle nostre convinzioni, le quali determinano il nostro stato d’animo, le nostre aspettative ed i nostri comportamenti.

Le credenze hanno un enorme potere su di noi, sulla nostra vita e sugli altri.
Pensiamo alle guerre che sono sempre esistite nella storia dell’umanità dove 2 o più popoli combattevano per diversità di credenze. La mia credenza è quella giusta, la tua credenza è quella sbagliata. E da migliaia di anni si combattono guerre per questo.
Ma può davvero esistere una convinzione giusta o una convinzione sbagliata? Vera o non vera? In “realtà” no! Una convinzione è solo una convinzione e la realtà individuale ruota intorno a quella credenza, qualsiasi essa sia! Non esiste la realtà assoluta, esiste la realtà individuale a seconda della propria convinzione.

Esistono poi credenze collettive che ne rafforzano il concetto di realtà, e si tratta sempre di credenze. E sono più o meno forti a seconda del numero di persone che danno forza a quella credenza. Che rappresenta la realtà collettiva per un determinato gruppo!
Le convinzioni sono come delle STORIE che ci raccontiamo, quanto è “vero” quanto è “illusione”, e qual è la distanza fra realtà ed illusione, sempre che esista il dualismo. Secondo la fisica quantistica la realtà è illusione e non esiste distanza fra l’una e l’altra.

Da quando nasciamo e poi cresciamo assimiliamo miliardi di informazioni che arrivano dall’esterno, dalla famiglia, dagli insegnanti, dalla scuola, dalla società, dalle amicizie ecc… e attraverso le nostre personali informazioni plasmiamo la nostra realtà individuale.
Una realtà “nostra” con la quale vediamo, sentiamo e percepiamo noi stessi, gli altri, le cose, gli eventi ed il mondo.


 Una convinzione limitante è un concetto che incute in noi un messaggio negativo:

* c’è la crisi ed è un brutto momento per l’economia
* non riesco ad imparare bene la lingua inglese
* ho un metabolismo lento e ingrasso qualsiasi cosa mangio
* sono sfortunato in amore e non ho successo con le donne
* sono pigro e non amo andare in palestra
* con tutti gli impegni e doveri che ho non trovo il tempo da dedicare a me stesso/a

Una convinzione potenziante è un concetto che incute in noi un messaggio positivo:

* in questo momento è possibile trovare ottime opportunità di guadagno
* mi piace molto studiare la lingua inglese e ci riesco molto bene
* posso riattivare il mio metabolismo facilmente e ottenere il peso forma che desidero
* posso essere interessante e so come piacere alle donne
* il movimento fisico fa bene ed è divertente, mi piace muovere il mio corpo ed andare in palestra
* so gestire bene il mio tempo e mi ritaglio volentieri spazi per me stesso/a

Sappiamo che sono molte le persone che vivono le loro credenze limitanti dando a queste il peso di essere la loro realtà personale che vivono come realtà assoluta, ottenendo come risultato il dolore, la sofferenza, l’immobilità delle loro situazioni, e talvolta malesseri fisici.

Poiché le NOSTRE convinzioni creano la NOSTRA realtà, avviene anche che una convinzione potenziante ci permette di evolverci e di allargare la nostra percezione di noi stessi, degli altri, delle cose e del mondo.

       Siamo alla ricerca di Partner per realizzare il Progetto

Da soli non ci si salva !! 

Nessuno si salva da solo”.

tel. mob. 347- 4629179      e-mail : comitato@trazzeramarina.it

Da soli non ci si salva !!

Nessuno si salva da solo”.

Nessuno si salva da solo. Da soli ci si può solo perdere. Ma anche in coppia. Anche se ci può essere e sembra che ci sia tutto ciò che basta, e invece non basta. È tutto qui. Il perché non basta, è il perché definitivo che non ha ancora una risposta definitiva, ma che ha comunque bisogno non di una risposta comoda e banale, che sarebbe fin troppo facile argomentare sul divano di casa o sul bancone del bar, sempre sotto casa, ma di una risposta che sia la più onesta possibile. Una risposta che ci ha rincorso e ci rincorre lungo tutta la durata della vita.

Se hai solo qualche secondo di tempo puoi aiutare a diffondere la consapevolezza e l’informazione.

Sei pronto a fare la tua parte con un piccolo ma significativo passo avanti per tutti, allora vieni con Noi. Comitato Spontaneo Trazzera Marina.

Comincia a usare il tuo potere: scegli quale PROGETTO sostenere e quale futuro AFFRONTARE.

Basta un’ora di tempo e la tua volontà di cambiare le cose.

PER I GIOVANI.

Con pochi minuti del tuo tempo puoi fare qualcosa di utile anche sul posto di lavoro, nella tua azienda, nella tua attività, nei tuoi svaghi campo di calcetto etc., creando occasioni con cui coinvolgere altri nei nostri progetti ed iniziative nell’ambito delle politiche giovanili nel territorio.

     

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Padroni del cambiamento

Gestire i cambiamenti dettati dall’ambiente esterno (riorganizzazioni, trasferimenti o acquisizioni e fusioni) o provenienti dall’interno (innovazioni tecnologiche, espansioni o crescita). Tema spinoso del cambiamento, (indispensabile per la sopravvivenza), nelle sue declinazioni più frequenti (strutturale, procedurale, intellettuale), fornendo gli elementi di base per l’individuazione preventiva, l’analisi e l’intervento sulle variabili e le resistenze che esso genera.

Il mercato libero (o globalizzazione) oggi più che mai, vive una fase di necessaria evoluzione e adattamento alle logiche e alle richieste di mercato: l’aumento dei costi  richiede una maggiore attenzione, l’aumento della competizione, l’inadeguatezza dei modelli organizzativi tradizionali, la maggiore burocratizzazione rappresentano solo alcune delle realtà che quotidianamente dobbiamo affrontare.
In questo contesto e con la prospettiva di sviluppare l’individuale capacità di comprendere e attivare comportamenti che consentano di essere resilienti, dovremmo essere padroni della gestione dei processi di cambiamento.

  • Il cambiamento, quale fattore principale per spingersi verso comportamenti diversi;
  • Esplorare punti di vista differenti e soluzioni alternative per leggere situazioni complesse;
  • Rilevare gli atteggiamenti che facilitano od ostacolano il percorso di accettazione del cambiamento e acquisire gli strumenti di base per affrontare (e far affrontare) gli elementi emotivi e cognitivi che derivano dal cambiamento;
  • Dotarsi di una rete di sensori interni ed esterni per monitorare in corso d’opera gli eventi cruciali che rappresentano il cambiamento;
  • Negoziare per risolvere efficacemente i problemi, acquisendo nuovi strumenti di lavoro;
  • Competenze per la negoziazione per un accordo che consideri bisogni ed interessi di entrambe le parti;
  • Facilitatore per la concettualizzazione al fine di trovarne applicazione pratiche nelle attività quotidiane lavorative e personale.
  • Da soli non ci si salva !!     

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Mobilitiamoci per una nuova economia

Il COMITATO SPONTANEO TRAZZERA MARINA intende insieme ad altre organizzazioni esistenti organizzare una rete locale con l’obiettivo di promuovere in Provincia di Messina e perchè no! in Sicilia, partendo da Capo d’Orlando, un nuovo tipo di Responsabilità Sociale Territoriale, attraverso un modello di sensibilizzazione dei cittadini – a cominciare dai più giovani – ad “agire” consapevolmente, individualmente e come comunità, al fine di orientare con le proprie scelte e azioni le aziende e le istituzioni ad adottare “sistemi sostenibili”, ossia strategie atte a creare valore sociale e ambientale.

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 Per tale ragione vorremmo creare dei Gruppi Locali per la Sostenibilità a Capo d’Orlando per: Sensibilizzare i giovani e gli studenti ad essere parte attiva del loro futuro facilitando il confronto, sui temi della sostenibilità, tra le persone, le istituzioni pubbliche e private, le imprese locali e le organizzazioni del Terzo Settore per far emergere bisogni e proposte per il territorio.
Contribuire a mappare il territorio individuando le buone pratiche avviate dalle imprese virtuose nel campo sociale e ambientale che fungono da modello di riferimento per quelle meno responsabili.
Fornire strumenti di progettazione sociale per delineare un modello di Responsabilità Sociale Territoriale, che tenga conto delle specifiche esigenze del territorio e delle ricadute ambientali e sociali delle azioni messe in atto, stimolando i giovani all’autoimprenditorialità.
Formare le figure di “promotori locali di sostenibilità”: giovani che potranno affiancare le organizzazioni presenti nel territorio o decidere di costituirne di nuove, comunicando un punto di vista nuovo della “sostenibilità”.

Creare e consolidare reti territoriali per connettere e valorizzare il lavoro svolto dalle organizzazioni sulla responsabilità sociale.

Da soli non ci si salva !!     

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Il progetto per condurre il sapere oltre la scuola.

L’inarrestabile ascesa dei dispositivi mobili

Da ospiti visti con sospetto, a validi compagni di viaggio. Tablet, computer, e book occupano un ruolo sempre più consistente nella quotidianità: per lavoro, è ovvio, ma anche nell’amministrazione pubblica, a scuola e per il classico uso domestico.

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Trasmissione della cultura nell’era digitale.

In sintesi, si tratta di una ricerca che «mira a comprendere gli effetti della rivoluzione digitale sugli stili conoscitivi, sulle forme di apprendimento, sui meccanismi di produzione e trasmissione del sapere». Partendo dal confronto classico tra libro cartaceo e web, è chiaro come entrambi, ciascuno a modo proprio, presuppongano processi diversi a livello di modalità di fruizione, costi dell’impiego ed efficacia nel raggiungimento dei diversi target. Il digitale in questo senso è oggi tante cose insieme: un mezzo di informazione e di comunicazione, uno strumento di diffusione e circolazione delle conoscenze, un ausilio all’istruzione.

Proprio il mondo della scuola è chiamato oggi alla difficile sfida “culturale” di misurarsi con un cambiamento inarrestabile degli strumenti e dei processi di fruizione dei contenuti.

Le classi digitali sono sempre meno un esperimento e sempre più una realtà che, là dove insegnanti e studenti vengono “educati”, funziona e dà ottimi risultati.

Gli strumenti a disposizione sono videoproiettori – computer –  lavagne - interattive tablet – smartphone  - etc. il cui compito è coinvolgere gli studenti sviluppando modalità di cooperative learning e conducendoli in un viaggio tra saperi trasversali.

In altre parole, in ciò che è oggi la forma del sapere: una rete di cui individuare le connessioni principali.

Il supporto tecnologico punta quindi a rendere più efficace l’azione formativa, riducendo problemi di motivazione e, di conseguenza, allineandosi alle indicazioni nazionali rilasciate dal Miur.

E poiché parlarne abbatte i muri delle aule, non possiamo dimenticare che questo progetto può creare condizioni migliori di apprendimento per studenti che non siano a scuola.

Quella mobile è una scuola che… ti vien voglia di tornarci!

Da soli non ci si salva !! 

Nessuno si salva da solo”.

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Iniziamo dalla scuola: partecipazione per rinasce !! …..

Un esempio, non privo di criticità; ci sembra interessante introdurre l’idea di partecipazione nel mondo di oggi, specialmente tra gli studenti delle scuole superiori. In fondo alla base del partecipare c’è un gesto che porta a «prendere parte», cioè ad attivarsi, mettersi in gioco, rendersi protagonisti. Partecipare è l’esatto contrario di essere passivi.

Nelle scuole italiane, c’è più partecipazione o più passività?

La nostra scuola è ancora fondata su un concetto illuministico di trasmissione del sapere, per cui all’apprendimento interattivo e cooperativo è ancora preferito al metodo basato sull’insegnamento frontale. La scuola italiana in generale non invoglia a partecipare; allo stesso tempo, però, moltissimi insegnanti preparati e generosi s’ingegnano ogni giorno a coinvolgere gli studenti e a renderli protagonisti nell’acquisizione dei Saperi. Così la scuola diventa in qualche modo il simbolo di una contraddizione di quest’epoca: in un momento che ci offre strumenti eccezionali per generare partecipazione attiva, sperimentiamo quotidianamente una “crisi della partecipazione”. Mai come in questo tempo storico è infatti possibile informarsi, condividere idee e confrontarsi, generare conoscenza: dalla semplice ricerca su Internet si può passare poi a forme di aggregazione e partecipazione che incidono nel mondo reale.

Nello stesso tempo, ci sono segnali di crisi della partecipazione: per esempio la disaffezione verso la politica è evidente, così come il disinteresse per forme di associazionismo. 

Il Comitato Spontaneo punta ed è ottimista sul rilancio: tra tante difficoltà, ci sono troppi segnali buoni che emergono pian piano. Ma la scuola e le Famiglie devono fare di più in questo processo.

In che modo? Non servono rivoluzioni: basterebbe che in ogni istituto e famiglia si collaborasse per fare bene ciò che è già previsto dalla legislazione.

Primo: insegnare i fondamenti del diritto nazionale e internazionale. Purtroppo però la materia di “Cittadinanza e costituzione” è viva solo sulla carta; e allora troppo spesso dalla scuola escono giovani che sono quasi analfabeti delle conoscenze basilari che fondano la partecipazione. Bisognerebbe aggiornare i programmi, così da portare almeno i saperi umanistici (storia, letteratura, filosofia, scienze sociali…) al passo con la modernità. E poi servirebbe dare gambe più solide ai due pilastri della partecipazione studentesca: la rappresentanza e le attività integrative, cioè i progetti che possono entrare nei Piani dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e che anche gli studenti hanno diritto di proporre per arricchire le proprie competenze. Purtroppo però ai ragazzi manca spesso un ingrediente fondamentale per partecipare a scuola: la consapevolezza di poter essere soggetti attivi nei processi di apprendimento, e non recettori passivi di nozioni da memorizzare.

Questa è l’Attività formativa che il COMITATO SPONTANEO TRAZZERA MARINA, in rete con tanti altri soggetti, prova ad intraprendere: far conoscere le possibilità di partecipazione che la scuola offre; aggregare gli studenti, senza nessuna barriera pregiudiziale; abitare insieme le scuole, per renderle dall’interno più belle e più animate, per proporre tematiche su cui confrontarsi con metodologie interattive.

Una scuola che genera noia è fonte di disinteresse per lo studio, per il sapere, in fondo per il mondo. Se vogliamo il cambiamento, che parte dal basso, non possiamo che coinvolgere gli studenti e le famiglia nei processi didattici e scommettere sulla voglia di partecipare delle ragazze e dei ragazzi. E allora altro che “svogliati”: dove si sentono chiamati in causa, i giovani e giovanissimi sanno sprigionare un’energia incontenibile.

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Da soli non ci si salva !!     

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MESTIERE GENITORI

MESTIERE GENITORI 2016

Ciclo di incontri sulla relazione genitori-figli

Mestiere Genitori offre a genitori e insegnanti la possibilità di partecipare a un percorso informativo affrontando diverse tematiche relative al progetto educativo e al ruolo genitoriale. Se la nostra società così complessa e in continua trasformazione impone difficoltà nuove da affrontare ai nostri figli, la risposta, per accompagnarli nella loro crescita e sviluppo, deve essere quella di cercare di comprendere questi fenomeni e considerare tali difficoltà come l’espressione di una sensibilità nuova e differente. L’obiettivo del ciclo di incontri è infatti quello di fornire nuovi punti di vista attraverso il confronto con esperti di grande competenza, e di fornire a genitori, educatori, insegnanti e adulti di riferimento gli strumenti per comprendere e aiutare i ragazzi nelle situazioni tipiche della loro età, gettando una nuova luce sui ragazzi d’oggi ed i loro problemi.

 Programma :

- Educare al coraggio. Il bisogno di persone coraggiose per migliorare il nostro    mondo
- Quali beni per quale benessere?

- Ogni cosa a suo tempo. Le stagioni della vita e le sfide della maturazione

- Oltre gli idoli del “buon senso”Come convivere con le tecnologie

 Per migliorare la qualità della vita delle persone. Abbiamo un obiettivo concreto: sperimentare sul territorio azioni specifiche nel campo delle politiche sociali rivolte al cittadino e alla microarea, i nostri attuali due target principali.

Le nostre aree di intervento sono:

  • la prevenzione primaria del disagio e del malessere individuale e collettivo ;
  • l’accompagnamento dei cittadini in stato di bisogno ;
  • lo sviluppo di iniziative e attività dedicate al mondo giovanile ;

Attraverso i progetti, vorremmo promuove una rete di relazioni a diversi livelli della società civile, convinti che le relazioni siano la base di una convivenza per favorire la realizzazione degli individui e l’espressione delle loro potenzialità e creatività.

Se c’è una rete che accoglie la persona, questa troverà aiuto quando ne avrà bisogno e potrà dare aiuto secondo le sue forze e i suoi desideri.

Chi desidera iniziare ad intraprendere queste cammino di collaborazioni ed iniziative può contattare :

Da soli non ci si salva !!     

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Organizzazione rete territoriale

Uno degli obiettivi principali del progetto del Comitato Spontaneo è l’attivazione di reti tra gli attori presenti in ogni territorio. Quali associazioni, imprese che hanno per scelta la sostenibilità.

I cittadini promotori del progetto sono incaricati a realizzare una prima scrematura delle realtà attive sul proprio territorio a partecipare al progetto di mobilitazione.

Sarà importante partire dalle esperienze già realizzate o in essere nei diversi territori, perché partire dall’esistente porta a valorizzare quello che di buono viene già fatto e a risparmiare tempo e lavoro dei volontari.

Le iniziative nei quartieri e nelle realtà locali devono essere molteplici, ben fatte, coinvolgenti, non isolate le une dalle altre.

L’approccio deve mettere in relazione, aumentandone la portata e la “massa critica” sia nei confronti della popolazione che di imprese e istituzioni.

 Dobbiamo ideare due forme di raggruppamento di cittadini associazioni, funzionali per supportare le attività di mobilitazione a livello locale.

Da soli non ci si salva !!  Nessuno si salva da solo”.

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Che sociale vorremmo.

Aspiriamo tramite il Comitato alla formazione di un nuovo tessuto sociale capace di affrontare con la promozione sociale l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un’economia più attenta all’uomo all’ambiente attraverso la mobilitazione dei cittadini e la sensibilizzazione e valorizzazione delle imprese.

Economia verso i bisogni delle comunità dei territori attraverso la mobilitazione dei cittadini, con l’attivazione delle reti e la valorizzazione delle competenze e meriti.

Reti di associazioni comitati etc. con cui i cittadini instaurino collaborazione per  offrire servizi alle imprese alle istituzioni per la sensibilizzazione, la formazione e l’accompagnamento sulla sostenibilità sociale ed ambientale, favorendone l’inserimento con obiettivi è strategie di gruppo.

In questa sfida vorremmo impegnare economisti e sociologi per elaborare progetti di economia civile, sociale, solidale, di comunione.

Sulla base di questo il Comitato Spontaneo Trazzera Marina ritiene necessario intervenire e formare dei gruppi qualificati, partendo dalle esperienze fatte in corso nei singoli territori e cercare di superare il modello capitalistico a tutti i costi.

Evitiamo di disperdere energie preziose ed attiviamo un unico percorso che sia comune cerchiamo di vedere l’economia di domani fondata su nuove modalità di rapporto tra imprese, produttori, lavoratori e consumatori, creare una rete che consideri i cittadini come partner da ascoltare e con i quali verificare l’effettiva sostenibilità delle politiche aziendali e le aziende come generatore di benessere collettivo.

Il cittadino deve riuscire a occupare una posizione diversa nel mercato, da consumatore disattento o poco informato a consumatore attivo nella scelta e nel premiare le aziende responsabili e meritevoli nel proprio territorio, innescando il circolo virtuoso della sostenibilità, all’interno del quale le aziende attuano politiche di rispetto sociale e ambientale e i cittadini con i loro acquisti le sostengono, generando un aumento di benessere della collettività, consolidato dallo sviluppo di relazioni, di progetti da e per il territorio, di crescita della fiducia reciproca.

Mobilitiamoci  per Riuscire in un’Impresa non facile da far partire !!!!

Telefona al 347-4629179 oppure invia e-mail  comitato@trazzeramarina.it

 

 

Strategia della gradualità. . . . . . iniziamo ! . . . . .

Quando, ho inizio la sensibilizzazione attraverso il Comitato Spontaneo e questo Blog, ho affermato che “non “sarà facile, intendo proprio riassumere in un unico concetto quanto scritto fin qui;  la buona notizia è che tutto questo dipende solo da noi stessi, dalla nostra forza di volontà e dalla voglia di cambiare;

la cattiva notizia è che la società in cui viviamo farà di tutto per tenerci incollati alla poltrona ad ingrassare guardando Amici, con in mano un sacchetto di patatine e nell’altra un litro di Coca Cola, per questo motivo ho deciso di farvi un regalo.

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a sopportare.

La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.

 L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta ancora e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce -semplicemente – morta bollita.

Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione.

Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subiamo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime sprovvedute.

I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche.

Il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, a pensare con la loro testa.

Allora se non siete come la rana, già mezzi bolliti, date il colpo di zampa salutare, prima che sia troppo tardi!

Da soli non ci si salva !!  

Nessuno si salva da solo”.    

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