un passo da fare ! . . . proposta ! . . .

L’informazione di sensibilizzazione finora divulgata dal Comitato spontaneo Trazzera Marina è stata possibile grazie alla volontà ed impegno di una singolapersona che ha divulgato tutto il contenuto del blog.trazzeramarina.it

E’ fondamentale adesso scegliere! . . .  fare un passo per stabilizzare il lavoro fin’ora svolto ed avere una continuità strutturata ad affrontare problemi – idee – progetti, chiedo a tutti coloro che ci seguono di affronatre queste passaggio ed attivarsi per fondare un’associazione di promozione sociale.

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

l progetti nascono dalle idee di affrontare problemi reali con iniziative attive ed atteggiamento positivo - proattivo - collaborativo.

 

 


comunicazione rinnovate richieste su zona demaniale lungomare rudere samps

Egreggi lettori e firmatari petizioni regresse in merito a suggerimenti per recupero spazi messa in sicurezza  decoro urbano e turistico destinazione d’uso dell’area demaniale ex Samps. 

                                    ECCO L’AZIONE INTRAPRESA :

- IDEA PROGETTO -Beni comuni e amministrazione condivisa Patti di collaborazione • Inviata tramite pec sig. Sindaco ed amm.ri tutti Comune di Capo d’Orlando :   vedi su www.trazzeramarina.it  – oppure whatsapp

- Richiesta di accesso ai documenti : Agenzia del Demanio sicilia servizi territoriali;

- Richiesta di accesso ai documenti : Agenzia del Demanio sicilia ;

                                        IL CONTENUTO ALLA RICHIESTA :

RICHIESTA DI ACCESSO AI DOCUMENTI

(Legge 7 agosto 1990,n.241 – D.P.R.12 Aprile 2006, n.184)

ALL’AGENZIA DEL DEMANIO Direzione Regionale Sicilia Servizi Territoriali Sicilia Palermo 1

Il sottoscritto Carlo LIBRIZZI nato a Capo d’Orlando il 23.11.1953 ed ivi residente in Via T. Marina, 56 Telefono 3474629179 e-mail comitato@trazzeramarina.it C.F. LBRCRL53S23B666E documento identità n.AS3572909 rilasciato dal Comune di Capo d’Orlando in data 05.10.2011. In qualità di portavoce del Comitato Spontaneo Trazzera Marina Via Cordovena nel comune di Capo d’Orlando (ME);

                                                 IN MERITO ALLA RICHIESTA :

della Bonifica – salvaguardia incolumità dei cittadini – riqualificazione – dell’area demaniale su cui insiste un rudere di fabbricato censito in catasto al foglio di mappa n.21 particellan.139. Con riferimento alla informativa dell’agenzia del demanio in data 21.02.2013 prot. 2013/3614/DRSI/ST PA2 indirizzata al Comune di Capo d’Orlando e p.c. al Comitato Spontaneo Trazzera Marina Via Cordovena nel Comune di Capo d’Orlando.

In seguito al sopra luogo effettuato presso il sito ex Samps nel comune di Capo d’Orlando, alla sua presenza e di altra sua collega il signor Sindaco coadiuvato da funzionario tecnico comunale, ed io come portavoce del Comitato spontaneo a distanza di 8 anni nonostante le ripetute segnalazione fatte a tutti gli enti in lungo ed in largo siamo arrivati alla determinazione di

                                                                  CHIEDERE

Ai sensi degli artt.22 SS. Della legge 7 Agosto1990, n.241, di esercitare il diritto di ACCESSO ALLA SEGUENTE DOCUMENTAZIONE:

  • Copia contratto concessione affitto demaniale con Ditta Samps srl e precedenti in Vostro possesso.

 

Capo d’Orlando lì                                   IL PORTAVOCE DEL COMITATO SPONTANEO

 

                                                                        ————————————————-

 

L’immaginazione collaborativa per il benessere diffuso di una comunità.

Il punto focale della politica collaborativa è la cura delle relazioni di prossimità, trovando gli strumenti necessari e adeguati per la co-produzione di soluzioni responsabilmente pensate per la cura condivisa di spazi e luoghi, per la valorizzazione e l’uso sostenibile delle risorse locali.

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

l progetti nascono dalle idee di affrontare problemi reali con iniziative attive ed atteggiamento positivo - proattivo - collaborativo.

 

 

 

L’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e solidali.
Da soli non ci si salva !!  

 

uno spazio di sosta e verde pubblico, aggregativo da restituire alla sua comunità abitante e abilitante dopo 60 anni . . .

-Beni comuni e amministrazione condivisa-

Patti di collaborazione • idea progetto

OGGETTO : uno spazio di area di sosta e verde pubblico, Area ex SAMPS sul lungomare A. Doria di Capo d’Orlando restituito alla sua comunità abitante e abilitante.

UNA funzione sociale delle aree di sosta e verde cittadino come luogo di coesione e socialità, intendendo valorizzare spazi pubblici attraverso il sostegno a diverse forme di cura, tutela e partecipazione attiva della cittadinanza, riconfermando così la centralità dei beni pubblici come beni comuni e come motore di identità della comunità cittadina di riferimento. Per questa idea ci vuole un percorso di co-progettazione da avviare come  un Patto di collaborazione tra l’amministrazione comunale di Capo d’Orlando e il Comitato spontaneo Trazzera Marina comitato di comunità nato nel  2008  da singoli cittadini,  che si impegna nella sensibilizzazione dell’amministrazione condivisa per la cura e la manutenzione degli spazi e degl’immobili abbandonati .

Agire é un sogno civico per la memoria di un luogo è dei suoi abitanti . . .

L’incipit è un sogno: quello di CARLO, che vuole restituire al quartiere e alla città intera quell’area che ha vissuto e abitato fin da piccolo, un’area che negli anni 60 era verde demanio marittimo, poi peruna serie di sopprusi amministativi è stata data in gestione per sviluppo artigianale. In stato di abbandono da oltre 25 anni, struttura mista ferro laterizi e c.a. con oltre 1000mq. di copertura in eternit fino al 2008 – affidata dalla gestione demanio ad attività finalizzate all’interesse generale di una comunità. Per CARLO, oggi portavoce di ben tre petizioni una delle quali per rimozione eternit- l’idea è che il primo passo per abitare un luogo a lui caro è prendersene cura, così che, si è impegnato con altri, anche porta a porta, per coinvolgere gli abitanti del quartiere in quel lungo processo di partecipazione democratica che ha portato un gruppo di cittadini volontari alla costituzione di un Comitato spontaneo. Il sogno di CARLO, è legato alla memoria delle vicissitudini viste per la diversa destinazione d’uso di quei luoghi e le persone che ci hanno convissuto è perso anche la salute, intorno, che, prima del disuso e dell’incuria, era cuore pulsante di un quartiere periferico e crocevia di storie tra via Trazzera Marina e via Cordovena. Portare il cambiamento nella pratica quotidiana non è stato facile, perché alcuni non volevano quel cambiamento o semplicemente alcune realtà non hanno avuto l’intuizione di prevedere un futuro diverso. Il processo di capacitazione di un territorio e la sussidiarietà orizzontale come pratica per ri-conoscere beni comuni si nutrono di fiducia relazionale e di responsabilità condivisa dei soggetti di una comunità che cura quei beni, curando se stessa. L’attivazione di una rete protagonista di esperienze dal basso ha portato alla nascita del Comitato Spontaneo con un percorso trasparente e inclusivo, con la volontà sistemica di superare le frammentazioni delle delle persone, l’abbandono e il decadimento strutturale con incuria, con l’obiettivo di valorizzare un’area che è l’unica area nel centro urbano di circa 1500mq.

L’Amministrazione condivisa relativamente alle attività e agli interventi concordati in fase di co-progettazione – prevede diverse forme di azione pubblica e privata, valutando intervento diretto dell’amministrazione, impegno a titolo volontario, promozione di servizi a bassa soglia e forme di imprenditoria sociale volte alla creazione di inclusione sociale, al fine di garantire la sostenibilità dei percorsi congiuntamente concordati e la creazione di occupazione

L’immaginazione collaborativa per il benessere diffuso di una comunità.

Il punto focale della politica collaborativa è la cura delle relazioni di prossimità, trovando gli strumenti necessari e adeguati per la co-produzione di soluzioni responsabilmente pensate per la cura condivisa di spazi e luoghi, per la valorizzazione e l’uso sostenibile delle risorse locali.

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

l progetti nascono dalle idee di affrontare problemi reali con iniziative attive ed atteggiamento positivo - proattivo - collaborativo.

 

L’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e solidali.
Da soli non ci si salva !!     
Ogni scelta modella la nostra vita.
Diventiamo consapevoli delle nostre scelte.
Con il buonsenso possiamo costruire le condizione per condivisione e meritocrazia.      
   Accelerare l’innovazione e sviluppare Il buon senso di reciprocità . . .
Cerchiamo volonterosi per costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, aprirsi al lavoro produttivo.
Hai idee e progetti da proporre ? 
Aiutiamoci a farli partire ! . . .
Creare una squadra di persone curiose, creative ed intraprendenti che prima di tutto vogliono scoprire il mondo e fornire le migliori risposte ai problemi che incontrano.
E’ IL NOSTRO SOGNO ED OBIETTIVO ! ! ! . . .
CURIOSI - CREATIVI - INTRAPRENDENTIATTIVI NEL REALIZZARE
Svolgimento di più funzioni contemporaneamente. 
Puntiamo sul metodo Multitasking .
Dalle visioni alle strategie, dalle strategie ai progetti - alle realizzazioni.
Organizzazione no profit  per l’evoluzione sociale:
LOTTIAMO PER LA SOPRAVVIVENZA NON PER LA LOTTA DI CLASSE ! . . .
Se sei interessato/a a far parte della squadra del COMITATO TRAZZERA MARINA  fine pagina trovi - lascia una risposta - scrivi i tuoi riferimenti - ti contatteremo.

– tel. mobile 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it  www.trazzeramarina.it

 

energie rinnovabili zero emissioni di carbonio – prendere parte alle soluzioni per il cambiamento climatico . . .

Cominciamo sempre con il chiederci in che modo possiamo dare un’impronta più sostenibile alle nostre attività. È nostra responsabilità, ma è anche il modo migliore per innovare, replicare e condividere con altri.

UNO SPUNTO POTREBBE SICURAMENTE VENIRE DALL’ENERGIE RINNOVABILI:

Per raggiungere questo obiettivo, stiamo vagliando nuove tecnologie per la generazione e lo stoccaggio di energia senza emissioni di CO2. Chiediamo a collaborare con enti pubblici, aziende di pubblici servizi, legislatori, città e tutte le parti coinvolte in sicilia per implementare queste tecnologie e promuovere un cambiamento a livello di sistema. Daremo il nostro supporto alle idee che propongono importanti azioni per il clima a livello globale, creano percorsi verso un’economia senza emissioni di CO2 e realizzano la prospettiva del Green Deal.

Le obbligazioni sostenibili sono degli strumenti sempre più rilevanti che promuovono gli investimenti nelle iniziative ambientali e sociali a livello mondiale. Si tratta dell’emissione societaria per quanto concerne questa tipologia di obbligazioni.

Questi investimenti intensificheranno il sostegno per una grande varietà di problematiche, essenziali per l’obiettivo europeo di diventare il primo continente a impatto CO2 neutro: energia pulita, bioedilizia, trasporti non inquinanti, progettazione circolare, alloggi a prezzi accessibili, uguaglianza razziale, risposta al COVID-19 e sostegno alle piccole imprese, solo per citare alcuni esempi.

Il reperimento di energia a zero emissioni è complesso in molte parti del mondo. Per contribuire allo sviluppo della generazione di energia eolica, solare e altri tipi di energia pulita nei luoghi che ne hanno più bisogno, abbiamo deciso di questa nuova proposta sperando che qualcuno la cavalchi onestamente.

Azzerare le emissioni dovute alle nostre attività è essenziale, ma il nostro impatto è nettamente maggiore se collaboriamo con altri invitandoli a fare lo stesso. Ci impegniamo nella condivisione di tecnologie e metodi, nonché nel sostegno di organizzazioni di tutto il mondo nella transizione verso sistemi resilienti senza emissioni di CO2.

Il piano a zero emissioni di carbonio favorirà la nascita di nuovi lavori, direttamente o indirettamente esistono corsi di introduzione alle opportunità di lavoro nel settore dell’energia solare.

Lavoro e formazione continua sono necessari per avviare l’Italia verso la costruzione di un sistema nazionale competitivo. Non più resilienza, ma lungimiranza. 

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

 


 

allarme ed attenzione . . . occorrono rimedi urgenti ! . . .

Attenzione la pandemia mondiale covid 19  ci ha portato all’ISOLAMENTO sociale.

   I sintomi sono molti e lo attribuiamo alla crisi – al covid 19 – a internet – ai politici – etc.

  Cresce la disaffezione all’unità, la nausea verso la scenario politico.

 Divisi tra servili o traditori. Il distinguo politico è, sono a favore del governo coloro che sono nel governo – sono contro il governo coloro che ne sono fuori.

  Cresce la popolarità di Papa Francesco.

 Decresce  il numero dei lettori di giornali e di telespettatori del Tg e la motivazione  principale è per non vedere le solite brutte notizie e le solite brutte risse.

 Cresce il numero di morosi, di imboscati, di penitenti, di renitenti alle cartelle fiscali, alle utenze, agli strozzini e cravattari.

 Cresce la nausea per le facce e le parole della crisi e della pandemia, per il mimetismo variabile delle Tasse e il ricalcolo quotidiano.

  Cresce la MAZZATA (covid19) per il dominio sulla terra.

La chiameremo STRUNZISMO perché si manifesta con la tendenza a mettere la testa  sotto la sabbia per non vedere, sentire e parlare, confrontarsi con rispetto uno dell’altro.

  Lo  “Struzzista”  Non protesta ma si sfila. Al massimo ti risponde non c’è speranza dobbiamo andare all’estero.

  Ficca la testa nella sabbia della sua privacy, dei giochini elettronici touchtablite, delle cuffie e delle ipocondrie personali siamo “Un Popolo Struzzato“.

 Una volta esisteva un tutt’altro Popolo!!

  Forse più bigotto, che credeva nella Chiesa, rispettoso e legato all’amicizia, ai propri simili, alla propria famiglia e agli anziani .

Dov’è  Finito  ? . . .

Dopo 580 publicazioni circa, dieci anni di sensibilizzazione, vari tentativi di fare squadra – sono arrivato alla determinazione che tutto ciò deve culminare nel trovare persone che vogliano portare tutte queste idee fin’ora divulgate – in una associazione che s’è n’è occuppi con personaggi a trazione integrale sociale direzionale nelle scelte e nel patrimonio culturale economico del territorio, affinchè gli associati possano unire le forze e rappresentarle presso le sedi preposte all’ascolto per la tutela del cittadino e suoi diritti doveri. L’associazione utilizza la forza degli associati e del territorio per ottenere diritti e doveri a favore del territorio e di chi vi abita.

Questa pandemia sta cambiando radicalmente la vita quotidiana di sempre più persone e di intere comunità e nazioni. Oltre alla crisi sanitaria mondiale, il coronavirus sta avendo anche un grave impatto economico su persone, piccole imprese e aziende del settore medico.

Fortunatamente, possiamo tutti fare qualcosa e insieme possiamo fare la differenza Vogliamo produrre cambiamenti positivi e consentire alle persone di aiutarsi tra loro con Finanziamento dal basso.

Diffondere la cultura del dono per la cultura socialee formare figure che possano occuparsi delle idee da portare avanti una priorità per non sprecare la disponibilità e sensibilità dimostrate dai cittadini e dalle imprese del territorio, un’organizzazione che sceglie la strada della raccolta fondi significa da un lato impegnarsi alla massima trasparenza e apertura nelle proprie modalità di gestione e uso delle risorse ricevute, e dall’altra accettare di mettersi in discussione, aprirsi al dialogo con chi dona, con le sue aspettative, con le sue motivazioni, fornendo una prova inconfutabile sull’operato, una realtà di fatto che apre la strada alla partecipazione di privati cittadini che desiderano essere protagonisti della conservazione, della valorizzazione e della promozione del proprio territorio e dei beni di proprietà pubblica, orientamento che non venga più percepito come scelta emergenziale ma inteso al pari di qualsiasi altra spesa per dotarsi di strumenti e professionalità specialistiche, ma che si possa vedere il fundraising non solo è come “competenza”, quanto piuttosto come meccanismo generativo di cambiamento (dal basso).

Condividere, in concreto, significa moltiplicare le energie e i benefici. Significa scegliere di far parte di una comunità, non solo per caso o per necessità, ma perché la si ama, la si cura, ci si preoccupa di rimetterla in piedi quando è caduta. Ci si fa carico dei bisogni e delle risorse come se fossero propri.

 Anzi: lo sono. Per questo pensiamo che non limitarsi a delegare ma amministrare in gruppo, in squadra, è più efficace e dura più a lungo.

Vogliamo continuare a essere al fianco di cittadini, Terzo settore e istituzioni che credono nella cura condivisa dei beni comuni come cura della nostra stessa democrazia. Un’associazione di promozione sociale e tutte le nostre attività sono senza scopo di lucro.

Perché una vera ricostruzione è possibile solo tornando a essere comunità.

Parla con amici e parenti, è il metodo più efficace per aiutarci a PARTIRE ! . . .

Lavorare alla diffusione di una cultura diversa, che faccia comprendere come la donazione non sia mai un fatto unilaterale, ma uno scambio sociale complesso che produce benefici non soltanto per chi riceve, ma soprattutto per chi dona, nella misura in cui questo dono ha un perché.

Donare serve più a chi dona nel momento in cui il dono diventa un’opportunità per riflettere sul modo in cui si vive, sulle scelte che si fanno, sulle ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta.

La raccolta fondi è sicuramente un’attività che richiede un corpus di tecniche, conoscenze specialistiche, esperienza professionale; ma allo stesso tempo, è soprattutto il punto di arrivo di una catena di relazioni e interazioni sociali basata non tanto sul meccanismo della dazione, quanto sulla creazione di forme di scambio sociale complesse.

Al donatore non si chiede necessariamente denaro. In primo luogo, gli si chiede attenzione e partecipazione nei confronti di una causa socialmente meritoria; a questa causa si può contribuire in varie forme: sonando tempo, competenze professionali, legami relazionali, ma anche, in alcune circostanze, la propria credibilità personale.

Ecco quindi l’invito rivolto a tutti di guardare al vicino, senza aspettare provvidenze dall’alto, rimboccandosi semplicemente le maniche!

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

l progetti nascono dalle idee di affrontare problemi reali con iniziative attive ed atteggiamento positivo - proattivo - collaborativo.

 

 

 

il nostro comitato per . . . diritti e doveri . . . buone festività . . .

La Costituzione italiana riconosce ai cittadini una serie di diritti civili, diritti economico-sociali e diritti politici. I diritti civili vengono definiti ‘diritti di libertà‘ e si suddividono in libertà individuali (ad es., la libertà personale) e libertà collettive (ad es., libertà di associazione). I diritti economico-sociali comprendono la proprietà privata, il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione, alla salute ecc. I diritti politici garantiti sono il diritto di elettorato attivo e passivo, il diritto di petizione, il diritto di accesso agli uffici pubblici.

 1. I doveri inderogabili. La Costituzione prevede una serie di doveri pubblici che lo Stato può vantare nei confronti dei singoli, affinché sia data concreta attuazione al principio di solidarietà sociale. Tali doveri vengono detti inderogabili poiché nessuno può essere esentato dalla loro osservanza, in quanto costituiscono il fondamento di una pacifica e costruttiva convivenza. In particolare la Costituzione impone ai cittadini i seguenti doveri:

a) il dovere del lavoro, nel senso di «svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società»

b) il dovere di difendere la patria e di prestare il servizio militare obbligatorio cost 52 (il legislatore, tuttavia, ha riconosciuto L 695 24/12/1974 il principio dell’obiezione di coscienza come espressione della libera esplicazione della propria personalità, consentendo agli obiettori di prestare un servizio sostitutivo civile);

c) il dovere di prestazioni patrimoniali (imposte) per concorrere alle spese pubbliche, in proporzione alla propria capacità contributiva cost 53. Per quanto concerne gli stranieri, l’obbligo di contribuire alle spese pubbliche è riferito a coloro che vivono o hanno un reddito prodotto in Italia;

 d) il dovere di fedeltà alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi cost 54; a quest’ultimo dovere sono tenuti anche gli stranieri e gli apolidi presenti nel territorio dello Stato.

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

l progetti nascono dalle idee di affrontare problemi reali con iniziative attive ed atteggiamento positivo - proattivo - collaborativo.

 

Organizzazione no profit  per l’evoluzione sociale:
LOTTIAMO PER LA SOPRAVVIVENZA NON PER LA LOTTA DI CLASSE ! . . .
Se sei interessato/a a far parte della squadra del COMITATO TRAZZERA MARINA  fine pagina trovi - lascia una risposta - scrivi i tuoi riferimenti - ti contatteremo.
– tel. mobile 347-4629179  e-mail : comitato@trazzeramarina.it

Abbiamo bisogno di un nemico ! . . .

Cambiamo non solo in termini di età anagrafica, ma anche, e soprattutto, nella percezione del sé e nelle nostre dinamiche interiori. Questi cambiamenti necessitano  della accettazione di un sé in continua mutazione, anche nelle parti “oscure” che non apprezziamo, che tendiamo a rifiutare e  a proiettare all’esterno di noi, sugli estranei.

Il processo di “creazione del nemico” attraverso meccanismi di costruzione di una immagine ostile dell’altro, o di un gruppo di altri. Un processo complesso ed articolato che trae origine  innanzitutto dal pregiudizio, cioè sul giudizio dato apriori, a prescindere dal dato reale, per poi radicarsi in forma più o meno esplicita di odio.

Questo processo è sempre basato sulle differenze osservate o percepite, ad esempio l’estensione di alcuni giudizi generici sui “giovani d’oggi” a volte troppo pigri, a volte troppo scalmanati e così via in una serie di presunti eccessi. Lo stesso accade per  “gruppi marginali” come gli zingari che “fanno quello che vogliono” e “non hanno voglia di lavorare”.

Estraneità ed ostilità sono due fattori autoalimentanti e, spesso, sconfinanti nell’odio. L’immagine del nemico e dei sentimenti ostili che proviamo verso di ….ha la caratteristica di essere “contagiosa”, ovvero che tanto maggiore è la nostra percezione degli elementi che rendono l’altro un “nemico”, tanto più facilmente questi vengono assegnati a gruppi sempre più ampi di persone.

Quando proviamo un sentimento ostile,  ne cerchiamo conferme attraverso altre persone che provano sentimenti analoghi per costruire una giustificazione alla nostra ostilità. Il punto chiave di questo comportamento è che avendo assegnato l’etichetta di “cattivo” a qualcuno, colui che prova odio si pone automaticamente nella condizione di “buono”, arrogandosi diritti che non ha, come ad esempio di emarginare i “cattivi”.

La costruzione di una immagine del nemico è funzionale alla stabilizzazione dell’autostima, soprattutto quando abbiamo una percezione del nostro “noi” fragile.

E dunque di fronte a questo cratere che ingoia posizioni sociali, risparmi di una vita, progetti per il futuro ed anche affetti, tutto diventa instabile e può anche “crollare”. Chi aiutava gli altri, può trovarsi nella situazione di dover essere aiutato lui stesso.

Ecco quindi l’invito rivolto a tutti di guardare al vicino, senza aspettare provvidenze dall’alto, rimboccandosi semplicemente le maniche!

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

 

 

 

indifferenti sfiduciati IMPAURITI ! . . .

Ci sentiamo schiacciati dell’enormità dei problemi, che sembrano lontani ma in realtà ci riguardano tutti e tutte molto da vicino. L’osservazione è “Non possiamo fare nulla per salvare il Mondo, ma possiamo fare qualcosa, dobbiamo fare qualcosa di concreto per aiutare chi ci sta vicino”. Lo può spiegare?

L’attuale pandemia per la sua dimensione globale, ha colto il mondo  impreparato, ha impietosamente messo in evidenza la vulnerabilità, dimostrandoci che il virus non conosce né muri, né altri tipi di barriere, ma ha anche reso temporaneamente efficace, sotto il profilo motivazionale, il sentimento della paura. La paura per un’infezione circolante, potenzialmente letale per noi stessi per i nostri cari, per i nostri vicini, ha fatto sì che si accettassero, senza rivolte, molte restrizioni delle nostre libertà e, segnatamente, i comportamenti imposti per il contenimento del contagio, quali il distanziamento sociale, il confinamento domiciliare ecc.

Se il pericolo si allontana e la paura si indebolisce, però, allora le differenze riemergono e separano. Differenze che comunque c’erano da prima, quei gradi diversi di vulnerabilità che ognuno di noi sperimenta nelle diverse fasi della vita, nelle diverse condizioni di salute, economiche o sociali che il destino gli assegna. Differenze che diventano disuguaglianze che l’epidemia e le misure prese per contenerla nell’immediato, apparentemente nascondono (tutti in pericolo, tutti chiusi in casa, tutti isolati), ma in realtà, soprattutto nel lungo periodo, si rafforzano. Non è lo stesso il lockdown del ricco con villa e giardino e del meno ricco in un appartamento di città, o del povero in due stanze senza balcone, o del senza tetto che non sa dove chiudersi. Non è lo stesso l’isolamento per il giovane e per l’anziano, per il sano e per il malato, per chi ha tutte le abilità e per chi ne ha persa qualcuna.

E dunque di fronte a questo cratere che ingoia posizioni sociali, risparmi di una vita, progetti per il futuro ed anche affetti, tutto diventa instabile e può anche “crollare”. Chi aiutava gli altri, può trovarsi nella situazione di dover essere aiutato lui stesso.

Ecco quindi l’invito rivolto a tutti di guardare al vicino, senza aspettare provvidenze dall’alto, rimboccandosi semplicemente le maniche!

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

 

 

il cattivo esempio arriva dagli adulti…

Riteniamo che sia ormai irrinunciabile l’istituzione di un’ora di cittadinanza digitale a settimana per tutti, ma è altrettanto importante agire sulla formazione continua di tutto il corpo docente sui temi delle competenze digitali.

Le parole ci uniscono e ci fanno sentire meno soli.

Ed è per questo che comunicare è il primo passo per creare inclusione.  

Perché chi è affetto da una patologia rara possa sentirsi ascoltato e compreso. 

 Perché possa avere meno paura.

Nella convinzione che, solamente promuovendo una maggiore conoscenza di queste condizioni, incoraggiando il dialogo e “normalizzando” il lessico, sarà veramente possibile abbattere le troppe barriere sociali che ancora esistono, costruendo relazioni e nuovi orizzonti d’inclusione.

Rivolgiamo, poi, una particolare attenzione alle giovani generazioni un messaggio a sostegno della campagna in favore di una comunicazione non ostile.

Lavoro e formazione continua sono necessari per avviare l’Italia verso la costruzione di un sistema nazionale competitivo. Non più resilienza, ma lungimiranza. 

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.

 

 

 

Investire nel Patrimonio Culturale Italiano. . .

L’Italia possiede il più grande patrimonio culturale a livello mondiale, oltre il 70% dei tesori del mondo in appena 301.338 km². Quasi 5.000 musei, 6.000 aree archeologiche grandi e piccole, 85.000 chiese soggette a tutela e 40.000 dimore storiche censite. Tutto diviso tra proprietà pubbliche, private e miste. Le regioni con più strutture museali (29% del totale) sono Toscana (528), Emilia-Romagna (482) e Lombardia (409). Nel Mezzogiorno si concentra invece oltre la metà delle aree archeologiche (50,8%), il 30,7% si trova in Sicilia e Sardegna. A Roma e Firenze si contano quasi 200 tra musei, aree e monumenti. Un patrimonio inestimabile e irripetibile.

Abbiamo coscienza di tutto questo? Sappiamo dare al nostro Patrimonio il giusto valore?

PERCHÉ È IMPORTANTE

Negli ultimi dieci anni, purtroppo, non si è fatto molto. Significativa la riforma voluta da Dario Franceschini. La riforma Franceschini ha però dato “respiro” a pochi (a mio avviso troppo pochi) musei pubblici. Ha naturalmente fatto anche altro: ha lanciato l’Art Bonus (ottima idea, ma è solo a sostegno degli Enti Pubblici) e ha creato una direzione generale “Direzione Generale Creatività Contemporanea” che svolge le funzioni e i compiti relativi alla promozione e al sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, inclusa la fotografia e la video-arte, il design e la moda. 

Con la riforma Franceschini si è finalmente iniziato a parlare di fundraising. Ricerca, nuovi allestimenti, manutenzione ordinaria e straordinaria, organizzazione di mostre, innovazione: i fondi servono e ne servono tanti, proprio perché il nostro patrimonio culturale è infinito. Dove prenderli? 

L’ITALIA NON INVESTE NELLA CULTURA

Secondo Federculture, in Italia non spendiamo molto per la cultura: siamo quartultimi in Europa (0,8%) in rapporto al Pil e terzultimi (1,7%) in rapporto alla spesa pubblica totale.  Comuni, Province e Regioni nel 2008 hanno speso circa 6 miliardi e 550 milioni di euro, diventati 5 miliardi e 849 milioni nel 2017. 

Quando mancano o diminuiscono i fondi pubblici, devono necessariamente intervenire i privati.

SERVE IL FUNDRAISING

Lo Stato e gli Enti Pubblici devono fare la loro parte, ma a questi si devono unire anche i cittadini e le aziende. Gli Enti pubblici e privati devono iniziare a fare regolarmente fundraising e non raccolta sporadica di fondi. Devono trovare e fidelizzare i propri sostenitori tra i tanti turisti, italiani e stranieri, che ogni anno ammirano le nostre meraviglie. Devono utilizzare tutti gli strumenti e le tecniche di fundraising e non puntare solo alle sponsorizzazioni perché le aziende hanno voglia di sentirsi parte del cambiamento e non meri firmatari di assegni. C’è molto da lavorare ma i risultati non tarderanno ad arrivare.

In Italia ci sono musei e aree archeologiche che usano il fundraising con ottimi risultati. Purtroppo, sono ancora troppo pochi. Basterebbe scorrere le liste del 5×1000 a sostegno della cultura per rendersene conto. Ci sono strutture con quasi un milione di visitatori che ricevono meno di dieci 5×1000 annualmente. Questo non accadrebbe mai in un’organizzazione non profit. 

Per approfondire l’argomento: “Fundraising e marketing per i musei” oppure “L’inestimabile valore: marketing e fundraising per il patrimonio culturale” di Gabriele Granato e Raffaele Picilli, Rubbettino Editore.

FONTE: COMPETERE scritto da Raffaele Picilli

Lavoro e formazione continua sono necessari per avviare l’Italia verso la costruzione di un sistema nazionale competitivo. Non più resilienza, ma lungimiranza. 

Fare squadra –  perché pensiamo che sia l’unico modo per crescere insieme, muovendosi su asset quali quello dell’esperienza, della competenza e del territorio.

da ogni crisi, nasce un’opportunità”, siamo alla ricerca di un modo nuovo che ci permetta di raggiungere gli obiettivi.